Plotter, i soldi non ci sono più 60 nuovi posti studio a Forno Vecchio

I soldi che furono stanziati ormai circa 8 anni fa per l’acquisto dei plotter ad Architettura non ci sono più. O meglio, sono diminuiti di un terzo. E’ il Preside Claudio Claudi a dare la pessima notizia, nell’ambito dell’intervista rilasciata ad Ateneapoli. Una doccia gelata per gli studenti, dopo anni di annunci e rassicurazioni sull’imminente arrivo in Facoltà delle macchine, sia da parte dell’ex Preside Benedetto Gravagnuolo, sia da parte dei rappresentanti degli iscritti alla Facoltà. Annunci regolarmente smentiti dalla realtà. “La delibera che prevedeva lo stanziamento di un fondo per i plotter – dice il prof. Claudi, che da 5 mesi impugna il timone di Architettura – risale, se non erro, all’ormai lontano 2001. Se la memoria non mi inganna, infatti, era ancora una cifra espressa in lire, mi pare circa 40 milioni di lire da parte del Polo delle Scienze e delle Tecnologie. Oggi in cassa ne abbiamo un terzo, più o meno”. 
Cosa è successo? “Semplicemente, nel corso degli anni, i soldi che non sono stati impiegati per comprare le macchine, come avrebbe dovuto accadere, sono stati dirottati ad altri scopi. Senza addossare colpe ad alcuno, tantomeno ai miei predecessori, questa vicenda si trascina ormai da tanto tempo, come dicevo prima”. 
Quanto resta in cassa per i plotter? “Vado a memoria, perché ora non ho le carte davanti. Credo avanzino dello stanziamento del Polo circa 10.000 euro. Insufficienti certamente a comprare, come era previsto, 4 plotter e ad attrezzare l’aula dove saranno collocati. Con una integrazione dai fondi della Presidenza, spero che riusciremo almeno ad averne 3, sarebbe già un buon passo, e a garantire il necessario perché funzionino, a cominciare dal toner. La carta – seguiremo il modello di Ingegneria – dovranno portarla gli studenti”. 
Tempi, se vuole fare una previsione? “Alla luce della pessima esperienza vissuta dalla Facoltà su questo punto, preferirei non sbilanciarmi. Anche perché, come ben sanno i miei predecessori, il problema non è solo di acquistare le macchine, ma di gestirle. Serve personale, voglio dire. Agli studenti garantisco, però, il massimo impegno per risolvere la questione al più presto. Da Preside e da docente, non ho difficoltà a dire che è indecoroso, per una Facoltà di Architettura degna di tale nome, che gli studenti non abbiano le attrezzature minime richieste. Se può servire a rassicurarli, peraltro, c’è anche una buona notizia”.
Quale? “E’ partita la gara per la fornitura degli arredi che saranno collocati negli spazi liberi dei corridoi, nei primi tre piani della sede di via Forno Vecchio. Tavoli e sedie per i nostri iscritti, che potranno così guadagnare qualche altro spazio dove studiare, tra un corso e l’altro. E’ una esigenza molto sentita in Facoltà. Confido che recupereremo altri 60 o 70 posti studio nei corridoi”. 
Uno sguardo al nuovo anno. Conferma la riduzione del numero degli immatricolandi? “Sì. Non c’era scelta, anche alla luce del previsto ridimensionamento dell’organico docente, sin dal prossimo anno accademico. Andranno in pensione una ventina di persone, straordinari, associati e ricercatori, su un organico di 170 unità”. 
Nuovi concorsi? “A giugno si voterà per le commissioni esaminatrici relative ai concorsi già banditi nel 2008. Per Architettura due posti di associato e due di ordinario. Si formeranno le commissioni, ripeto, nulla di più. Per il resto si vedrà”. 
Novità nell’offerta didattica? “Abbiamo discusso e condiviso la bozza di Manifesto degli studi, nel Consiglio di Facoltà che si è riunito all’inizio di aprile. Sostanzialmente non ci saranno cambiamenti il prossimo anno accademico, da questo punto di vista. Novità invece per quanto concerne i Master, ma dal 2010. C’è una precisa indicazione dell’Ateneo a limitarne la proliferazione. L’idea è di ricondurre ad ogni Corso di Laurea, Triennale o Specialistico, un Master. Per Facoltà con pochi Corsi di Laurea, l’ipotesi di Ateneo è di prevedere un minimo di 5 Master”.
Fabrizio Geremicca
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