Dopo venti giorni di occupazione, riprende la didattica a Lettere. Lo slittamento di alcune date di esame e il prolungamento di diversi corsi fino a gennaio sono gli inevitabili inconvenienti che dovrà affrontare la maggior parte degli studenti. D’altra parte un inizio di anno accademico così inusuale non poteva che portare qualche piccolo sconvolgimento anche nell’ordinaria amministrazione della Facoltà, dove ancora continua la protesta contro le leggi Gelmini e Tremonti.
La maggior parte degli studenti che affolla i corridoi della sede di Porta di Massa, però, evidenzia un reale disagio solo riguardo all’accavallamento di diverse date d’esame: “avremmo preferito che gli appelli di inizio novembre, saltati a causa dell’occupazione, fossero recuperati ai primi di dicembre, piuttosto che sovrapporli alle date già programmate a fine mese”, dicono molti studenti.
Per il resto, la ripresa dei corsi e dei ricevimenti non sembra registrare particolari problematiche, come sottolineano due studentesse della Specialistica di Lingue: “non siamo più frequentanti, ma i ricevimenti sono ripresi regolarmente e gli ultimi esami che dobbiamo sostenere in questi giorni erano già stati programmati”. Stesso discorso anche per gli iscritti alla Triennale di Lingue. Un gruppo di matricole: “siamo iscritte al primo anno, i nostri primi esami saranno soltanto a gennaio e lì si vedrà come verranno riorganizzate le date in base ai ritardi accumulati”.
Ci sono poi alcuni Corsi della Facoltà che sono stati colpiti in maniera relativa anche rispetto alla sospensione dei corsi. Marina e Antonio, studenti di Storia, spiegano: “anche durante l’occupazione non abbiamo avuto sostanziali interruzioni della didattica, dato che nella nostra sede di via Marina i corsi e gli esami si sono svolti in maniera quasi del tutto regolare. Gli esami saltati sono solo quelli afferenti a Dipartimenti della sede centrale, come Italiano che siamo venuti a sostenere oggi al Dipartimento di Filologia Moderna: tutti quelli che dovevano sostenerlo come noi si sono messi in contatto con il docente, che ci ha comunicato questa nuova data”.
Un altro Corso in cui l’interruzione sembra aver portato danni relativi è Lettere Classiche, a causa del numero ridotto di iscritti e del conseguente rapporto “più diretto con i docenti”, come spiegano alcuni studenti, sebbene anche qui non siano mancati casi di sovrapposizioni di esami. Diverse appelli che dovevano svolgersi durante i giorni dell’occupazione sono stati però semplicemente trasferiti di sede. “Abbiamo partecipato ad alcune fasi della protesta – racconta uno di loro – che se non altro ha avuto tutto il nostro sostegno morale. Ora, con la ripresa, ci sono slittamenti di esami e buona parte dei corsi terminerà per forza di cose a gennaio invece che a dicembre, per recuperare le lezioni perdute”.
Anche per la Specialistica di Lettere Moderne diversi esami che dovevano tenersi a Porta di Massa sono stati trasferiti in altre sedi, come raccontano tre studentesse. Così come la maggior parte dei corsi non si è fermata, perché era programmata in aule esterne alla sede centrale. Riguardo alla ripresa, anche per loro l’unico vero problema è stato la sovrapposizione di alcuni esami.
Per altri studenti della Triennale di Lettere Moderne, invece, “alcuni problemi aggiuntivi sussistono a causa della chiusura dell’Aula Piovani, ma su internet c’erano tutte le indicazioni utili per gli spostamenti delle lezioni e delle date d’esame”.
A Filosofia sembra che i problemi della ripresa siano stati contenuti grazie alla distribuzione delle date di esame da recuperare tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, riducendo così le sovrapposizioni, come spiega una studentessa.
Mentre di tutt’altro genere è stata la ripresa degli esami per la maggior parte degli studenti di Psicologia: “In due giorni hanno fissato cinque esami”, riassume una studentessa del Corso di Laurea Triennale. “Potevano spostare alcuni appelli direttamente a dicembre, ma hanno deciso di concentrare tutto in pochi giorni, creando un gran numero di accavallamenti. Di tre esami che avevo programmato di sostenere, sono riuscita a darne solo uno”. “A questo si aggiunge una cattiva diffusione delle informazioni – aggiunge un’altra ragazza – abbiamo saputo che c’era un esame il 21 novembre solo il giorno prima”.
Viola Sarnelli
La maggior parte degli studenti che affolla i corridoi della sede di Porta di Massa, però, evidenzia un reale disagio solo riguardo all’accavallamento di diverse date d’esame: “avremmo preferito che gli appelli di inizio novembre, saltati a causa dell’occupazione, fossero recuperati ai primi di dicembre, piuttosto che sovrapporli alle date già programmate a fine mese”, dicono molti studenti.
Per il resto, la ripresa dei corsi e dei ricevimenti non sembra registrare particolari problematiche, come sottolineano due studentesse della Specialistica di Lingue: “non siamo più frequentanti, ma i ricevimenti sono ripresi regolarmente e gli ultimi esami che dobbiamo sostenere in questi giorni erano già stati programmati”. Stesso discorso anche per gli iscritti alla Triennale di Lingue. Un gruppo di matricole: “siamo iscritte al primo anno, i nostri primi esami saranno soltanto a gennaio e lì si vedrà come verranno riorganizzate le date in base ai ritardi accumulati”.
Ci sono poi alcuni Corsi della Facoltà che sono stati colpiti in maniera relativa anche rispetto alla sospensione dei corsi. Marina e Antonio, studenti di Storia, spiegano: “anche durante l’occupazione non abbiamo avuto sostanziali interruzioni della didattica, dato che nella nostra sede di via Marina i corsi e gli esami si sono svolti in maniera quasi del tutto regolare. Gli esami saltati sono solo quelli afferenti a Dipartimenti della sede centrale, come Italiano che siamo venuti a sostenere oggi al Dipartimento di Filologia Moderna: tutti quelli che dovevano sostenerlo come noi si sono messi in contatto con il docente, che ci ha comunicato questa nuova data”.
Un altro Corso in cui l’interruzione sembra aver portato danni relativi è Lettere Classiche, a causa del numero ridotto di iscritti e del conseguente rapporto “più diretto con i docenti”, come spiegano alcuni studenti, sebbene anche qui non siano mancati casi di sovrapposizioni di esami. Diverse appelli che dovevano svolgersi durante i giorni dell’occupazione sono stati però semplicemente trasferiti di sede. “Abbiamo partecipato ad alcune fasi della protesta – racconta uno di loro – che se non altro ha avuto tutto il nostro sostegno morale. Ora, con la ripresa, ci sono slittamenti di esami e buona parte dei corsi terminerà per forza di cose a gennaio invece che a dicembre, per recuperare le lezioni perdute”.
Anche per la Specialistica di Lettere Moderne diversi esami che dovevano tenersi a Porta di Massa sono stati trasferiti in altre sedi, come raccontano tre studentesse. Così come la maggior parte dei corsi non si è fermata, perché era programmata in aule esterne alla sede centrale. Riguardo alla ripresa, anche per loro l’unico vero problema è stato la sovrapposizione di alcuni esami.
Per altri studenti della Triennale di Lettere Moderne, invece, “alcuni problemi aggiuntivi sussistono a causa della chiusura dell’Aula Piovani, ma su internet c’erano tutte le indicazioni utili per gli spostamenti delle lezioni e delle date d’esame”.
A Filosofia sembra che i problemi della ripresa siano stati contenuti grazie alla distribuzione delle date di esame da recuperare tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, riducendo così le sovrapposizioni, come spiega una studentessa.
Mentre di tutt’altro genere è stata la ripresa degli esami per la maggior parte degli studenti di Psicologia: “In due giorni hanno fissato cinque esami”, riassume una studentessa del Corso di Laurea Triennale. “Potevano spostare alcuni appelli direttamente a dicembre, ma hanno deciso di concentrare tutto in pochi giorni, creando un gran numero di accavallamenti. Di tre esami che avevo programmato di sostenere, sono riuscita a darne solo uno”. “A questo si aggiunge una cattiva diffusione delle informazioni – aggiunge un’altra ragazza – abbiamo saputo che c’era un esame il 21 novembre solo il giorno prima”.
Viola Sarnelli