Primo anno: stretti stretti nell’Aula Grande

Gli studenti del primo anno seguono le lezioni del secondo semestre assiepati nell’Aula Grande dell’edificio 20. Sono appollaiati sulle gradinate che separano i vari settori della cavea. Ad Anatomia umana e Biologia molecolare e cellulare c’è spazio per tutti perché i corsi sono stati suddivisi su due canali. Più affollata l’aula, invece, durante le lezioni di Istologia e Embriologia umana. “Almeno una cinquantina di persone rimane senza posto. E’ il caos soprattutto quando nell’ora precedente si è fatta lezione in un’altra aula – racconta Alessandro – C’è la corsa ai posti. Ma alcuni preferiscono gli scalini alle sedie delle ultime file, tanto comunque sono costretti a scrivere sulle ginocchia”. Tutti i sedili sono, infatti, privi della tavoletta reclinabile per prendere appunti. Una fila di sedili è accasciata per terra sulla parete di fondo sotto la lavagna ed una quindicina di sedie malandate, una diversa dall’altra, sono state sistemate qua e là dove c’è spazio. “I faretti che dovrebbero illuminare i posti a sedere sono quasi tutti fulminati. Quindi, quando si spengono le luci per vedere le proiezioni, scriviamo alla cieca”, commenta Roberta. Si è in tanti, l’aria dopo poco diventa viziata e con il caldo la situazione peggiorerà. “L’importante è che non piova, perché altrimenti gocciola acqua dal soffitto”, ribatte Emanuele.
La ristrutturazione dell’intero edificio risolverà il problema delle infiltrazioni di acqua ma renderà necessaria la temporanea chiusura degli spazi. L’apertura del cantiere ha per ora reso inaccessibili solo la biblioteca e l’aula studio. Man mano che i lavori procederanno si dovrà pensare a trovare soluzioni alternative per garantire il normale funzionamento delle attività didattiche.
Nonostante le condizioni disagiate, gli studenti sono determinati a seguire le lezioni. Anche se la grande affluenza rende impossibile ai docenti registrare le presenze. “Seguendo i corsi di Istologia e Biologia si ricavano un sacco di cose che non ci sono sui libri”, afferma Pierluigi. Sulla indispensabilità delle lezioni di Anatomia i pareri sono discordi: “E’ una materia molto mnemonica, l’importante è studiare sul libro”, sostiene Marianna, mentre secondo Paolo è utile venire a lezione: “Almeno hai delle indicazioni su cosa imparare. Il professore spiega le parti più importanti del programma, ti mostra la morfologia con disegni e illustrazioni”. “Certo, delle animazioni in 3D sarebbero gradite – interviene Massimo – Ora per il primo esame c’è solo la prova scritta. Speriamo che la valutazione non sia più rigida di quella degli anni scorsi”. I frequentanti fanno affidamento sulle prove intercorso. “Se sono andate bene e sfiori la sufficienza all’orale, può darsi che un 16-17 passi a 18”, afferma Antonio. Vittorio, invece, è preoccupato per l’esame di Biologia: “Bisogna ricordare un sacco di cose. Ancor più di Anatomia!”. A Maria la prova pratica di Istologia sembra la più difficile dell’intero semestre: “Ci vuole un buon occhio per distinguere un’immagine al microscopio. Per quanto ti possa esercitare a casa sulle pagine del libro, in laboratorio è tutto diverso”.
 
Un solo canale per Istologia
Il corso più frequentato del II semestre del I anno è quello di Istologia ed Embriologia umana. Il prof. Vincenzo Cimini ammette il disagio di fare lezione ad un numero eccessivo di studenti stipati nell’Aula Grande dell’edificio 20: “Purtroppo abbiamo un esubero di studenti rispetto alla capienza dell’aula. Ce ne sono 60-70 in più degli anni scorsi in virtù dell’articolo 6. Le nostre forze sono limitate e gli spazi sono insufficienti”.
Nonostante le condizioni precarie in cui sono costretti a seguire le lezioni, i ragazzi accorrono in massa ad ascoltare le spiegazioni del prof. Cimini: “La frequenza è obbligatoria ma non abbiamo modo di prendere le presenze dato il grande afflusso. E’ anche giusto che gli studenti vengano a lezione perché interessati”. L’alto numero di frequentanti non è un deterrente all’organizzazione delle esercitazioni pratiche: “Dividiamo i ragazzi in piccoli gruppi. Programmiamo una turnazione, ripetendo le esercitazioni più volte al giorno per garantire che ciascuno operi su un microscopio”. Durante la prova pratica gli studenti devono dimostrare di aver acquisito l’abilità di analizzare e discutere un preparato. Occorre, inoltre, che superino uno scritto ed un orale, tuttavia il professore assicura che l’esame di Istologia non è particolarmente difficile: “C’è sempre stata una buona percentuale di promossi. Nel giro delle prime due sessioni lo superano quasi tutti”.
Per evitare il sovraffollamento, al corso di Biologia molecolare e cellulare sono stati istituiti due canali. “Quest’anno invece di esserci 150 studenti per aula ce ne sono circa 200 – sottolinea il prof. Tommaso Russo – Vengono tutti a lezione. E’ un peccato perdere l’opportunità di avere delle spiegazioni. E’ importante per loro individuare gli elementi di Biologia su cui concentrare l’attenzione poiché in futuro faranno i medici, non i biologi”. Durante le lezioni il professore cerca di coinvolgere i ragazzi, li incita a porre domande: “Mi sforzo di attirare la loro attenzione sui problemi di medicina. Il primo semestre rappresenta lo zoccolo duro. Con Biologia si entra nel vivo della questione”. Gli studenti amano la disciplina insegnata dal prof. Russo: “Di solito sostengono che Biologia sia il più bell’esame del primo anno. Poi quando li reincontro in seguito mi dicono che è il più bello dell’intero corso”.
Anche il corso di Anatomia umana è diviso in due canali. Nonostante ciò, l’Aula Grande è gremita durante la lezione del prof. Salvatore Sciorio. “Frequentano in tanti – asserisce il docente – Li vedo sempre seduti sui gradini, sulle sedie aggiunte”. Alcuni studenti ritengono che l’Anatomia possa essere studiata anche direttamente dal libro ma la quantità dei presenti sembra far pensare il contrario. “Studiare da soli a casa significa porsi delle domande a cui difficilmente si riuscirà a rispondere – afferma il professore – Io li invito a segnarsi i quesiti e sottopormeli. A me piace che mi interroghino, mi espongono le loro curiosità”. Oltre a proiettare le illustrazioni, il professore disegna sui lucidi per mostrare la morfologia di organi e articolazioni: “I miei sono solo schizzi, schemi per rendere più comprensibili le immagini che vedranno in seguito. Cerco, per esempio, di rendere il movimento delle articolazioni”. Il professore non ha dubbi sul fatto che l’Anatomia sia una delle materie più interessanti: “In parte capisco il timore dei ragazzi perché il programma è vasto. E’ un esame che va affrontato bene: bisogna impostare il discorso, chiedersi il perché delle cose, la funzione dei muscoli, delle articolazioni, degli organi. Son tutte cose che gli serviranno da grandi”. Al termine dell’ultima lezione prima delle vacanze di Pasqua, gli studenti si affollano per salutare calorosamente il professore: “Tra me e i ragazzi c’è un ottimo rapporto basato sul rispetto reciproco. Il mio compito è dare loro una mano. Tra pochi anni saranno miei colleghi. Mi piace lavorare con loro”. Sciorio ha una vera e propria passione per la didattica. “La ricerca mi affascina ma non quanto l’insegnamento”, ammette, ricordando quando da ragazzo sognava di seguire le orme dei suoi maestri – Ero uno studente del I anno quando ho cominciato a frequentare la sala settoria. Fui scoperto per caso dal prof. Lambertini quando, un pomeriggio di tanti anni fa, mi chiese di aiutarlo a fare dei colloqui. Così mostrai agli studenti i movimenti dell’arto superiore e inferiore di un cadavere. Al II anno di corso facevo già gli esami a fianco di Lambertini”.
Manuela Pitterà
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