Primo Direttore di Dipartimento donna ad Ingegneria

La prof.ssa Rita Mastrullo, 52 anni, ordinario di Fisica Tecnica, è il primo Direttore di Dipartimento donna della Facoltà di Ingegneria. E che Dipartimento. Il Dipartimento di Energetica e Termofluidodinamica Applicata e Condizionamenti Ambientali (DETEC) è uno dei più grandi della Facoltà, conta 30 docenti e 12 unità tecnico-amministrative, raggruppa sia il settore della Fisica Tecnica che quello della Fluidodinamica. Dirigerlo sarà certamente impegnativo, soprattutto in un periodo di scarsità di risorse come quello attuale. Chiediamo alla prof.ssa Mastrullo con quale stato d’animo intraprende questa nuova esperienza (si è insediata dal primo novembre scorso) e lei risponde mostrandosi serena. “Penso che sarà stimolante e gratificante – dice- perché ho la fortuna di lavorare con un gruppo di persone con cui ho da tempo molta consuetudine. L’ambiente del DETEC è vivace e viverlo con questo nuovo ruolo è una gran bella cosa”. Quali sono i primi obiettivi che si propone di raggiungere? “In un momento difficile come quello che stiamo vivendo è fondamentale promuovere il Dipartimento cercando di attrarre risorse economiche”. C’è un pizzico di paura? “No, perché ho il vantaggio di essere a capo di un Dipartimento dotato di risorse umane di notevoli qualità, e questo da un lato è stimolante mentre dall’altro rasserena. Avere al proprio fianco uomini di grande esperienza come i professori Betta, Naso, Vanoli, Carlomagno, Meola è senz’altro di conforto, dà sicurezza. E poi ci sono i giovani, anch’essi molto capaci”. La professoressa cita illustri nomi maschili, ma ricorda immediatamente che al DETEC ci sono oggi anche molte donne. “Laura Bellia e Adriana Greco per citarne soltanto due, ma in generale tra i ricercatori le donne non mancano”. Quote rosa spontanee? “Assolutamente no, le quote rosa non mi piacciono, non siamo una specie protetta. L’importante è mettere la donna in grado di lavorare a parità di condizioni con l’uomo”. Come è nata la sua candidatura, l’unica presentata per la successione al prof. Gino de Luca, alla guida del Dipartimento per ben due mandati? “Mi hanno animato lo spirito di servizio e il senso dell’istituzione, valori che mi sono stati tramandati dai miei maestri, il prof. Vittorio Betta anzitutto. Se in un certo momento bisogna fare delle cose, noi le facciamo. In questo momento è parso opportuno che io facessi il direttore”. E’ facile pensare che unico candidato è uguale a elezione scontata, eppure il giorno della chiamata alle urne nessuno ha pensato di starsene a casa. Un bell’attestato di stima, no? “Devo ammettere che è stata una soddisfazione. Sono stata eletta all’unanimità, hanno partecipato tutti. Evidentemente è condivisa da tutti l’intenzione di portare avanti una gestione collaborativa”. Lei parla di valori che le sono stati trasmessi da maestri della Federico II. Dunque, nata e cresciuta nell’ateneo federiciano? “Mi sono laureata in Ingegneria elettrotecnica nel 1978 e dopo un periodo di precariato sono divenuta prima ricercatore, poi professore associato, infine ordinario di Fisica Tecnica. Nel 1994 sono entrata nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno, ma dopo qualche anno ho fatto ritorno alla Federico II. Alla scuola del prof. Betta devo molto. E’ stata una vera e propria scuola di vita nella quale mi sono inserita volentieri, ognuno di quei docenti mi ha accresciuto come persona. Si consideri inoltre che il passaggio attraverso la Fisica Tecnica non è propriamente centrale nel percorso formativo dell’ingegnere elettrotecnico, ed è grazie a loro che mi sono innamorata di questa materia”. Scopriamo così che la prof. Mastrullo è una seguace del “metodo Betta” nella didattica, uno di quei docenti che gli studenti riconoscono immediatamente per le loro spiccate qualità formative e comunicative. “Passano dieci anni dalla laurea e gli studenti tornano ancora a salutarmi. Ne sono molto orgogliosa perché penso che l’università debba incentrarsi sulla didattica prima ancora che sulla ricerca”. Qual è l’augurio che si fa il nuovo direttore del DETEC? “Mi auguro che la prossima volta avremo difficoltà a scegliere un direttore perché tutti vorranno farlo, perché saremo cresciuti tutti insieme e tutti insieme sempre più coinvolti nella vita del dipartimento”. Sono parole di grande entusiasmo. “L’entusiasmo è l’unico modo per andare avanti”. 
Sara Pepe
- Advertisement -




Articoli Correlati