Da qualche tempo tra le cattedre di Procedura Civile c’è un forte chiacchierare, in vista degli esami di giugno. Argomento di tante discussioni tra gli studenti, l’introduzione di un manuale di studio tutto nuovo: il Consolo, previsto dalle diverse cattedre in sostituzione degli ormai ‘famosi’ Verde I, Verde II e del Proto Pisani. Difficile discostarsi dalle vecchie abitudini, specie se si parla dell’esame per eccellenza. Ma la curiosità è tanta e provare un manuale nuovo mette di buonumore, almeno non ci si deve confrontare con tutte le leggende che aleggiano sui vecchi testi.
“Da questa sessione – spiega Enrica Barbato, studentessa al quinto anno – molte cattedre sponsorizzano l’uso del nuovo manuale che è aggiornato alle ultime riforme. L’unica accezione negativa è la lunghezza, così rischia di risultare dispersivo se non si riesce a fare dei collegamenti precisi con gli argomenti precedenti. Se non l’avessi già comprato opterei per i vecchi manuali”. “Non credo sia la lunghezza a destare preoccupazioni – ribatte Davide Esposito, iscritto al quarto anno – in un esame così complicato ben vengano esempi e spiegazioni più dettagliate. Credo che la pericolosità maggiore sia in sede d’esame: abituati al Verde e al Proto Pisani le interrogazioni verteranno su questi testi”. Tante le insicurezze che non fanno rischiare. “Ancora non ho acquistato alcun libro – rivela Massimiliano Caprioli, studente fuori corso – vorrei assistere agli esami di giugno e trarre poi delle conclusioni. A mio avviso il Consolo è più lungo ma aggiornato e quindi non va integrato con fotocopie e libricini vari. Si ha quindi un risparmio economico, di tempo e la possibilità di studiare da un testo più semplice. Tutto sommato sono 180 pagine in più che, se forniscono chiarimenti, sono sempre ben accette”. Allora Consolo sì, oppure no? “A differenza di quanto si possa credere – sostiene Silvano Spaduzza, iscritto al quinto anno – il Consolo non è semplicissimo e richiede molta attenzione. Inoltre non ha un indice analitico e non è diviso in paragrafi. Per quel che mi riguarda preferisco libri più strutturati, senza troppi giri di parole, che mi aiutino a schematizzare fin dalla prima lettura. Credo, invece, che questo testo sia dispersivo e le pagine in più tremendamente noiose”. Una folta schiera di studenti comunque ha optato per il nuovo testo, affiancandolo o sostituendolo ai manuali da sempre in voga. “Sto studiando dal Consolo – racconta Daniela Staiano al quinto anno – e mi trovo benissimo. Non lo trovo dispersivo e, a differenza degli altri testi, è scritto in maniera semplice, argomentando ogni istituto in modo completo. E non è necessario integrarlo con gli aggiornamenti”. “La particolarità di questo manuale – incalza Pietro Smiraglia – sono i molti esempi, riporta le copie di veri e propri atti del processo. Lo trovo molto più pratico, discorsivo e ancorato alla realtà. Credo gli studenti abbiano solamente paura di affrontare qualcosa che non è ancora stato sperimentato in sede d’esame”. Il primo banco di prova tra qualche settimana… “Credo che la soluzione migliore sia adottare entrambi i testi – sostiene Regina Capuano al terzo anno – comparando entrambe le spiegazioni. Personalmente ho adottato questo metodo e mi trovo bene. Certo si perde un po’ più di tempo, ma per un esame come Procedura ne vale la pena. Ho l’esame tra venti giorni, vedremo come andrà”. “E’ solo una questione di tempo – commenta Giuseppe Attributi al quinto anno – il Consolo è ancora poco conosciuto e quindi riserva troppe incognite. Sono sicuro che dopo la sessione estiva, le prime esperienze saranno positive. Poter studiare da un unico libro, senza fare ricerche, è il punto di forza del nuovo testo, ricco di esempi, discorsivo, perfettamente aggiornato. Ho l’esame a luglio, sto utilizzando solo il Consolo, spero che mi porti fortuna”. Di parere concorde Giacomo Filone: “credo ci siano pochi testi incomprensibili come il Verde e quindi tanto vale studiare dal nuovo libro che è di gran lunga più scorrevole. Tra breve avremo gli esami, sicuramente chi verrà dopo di noi farà tesoro della nostra esperienza. In un certo senso siamo i pionieri di una nuova svolta, dopo quella già avvenuta grazie allo sdoppiamento dell’esame”.
Susy Lubrano
“Da questa sessione – spiega Enrica Barbato, studentessa al quinto anno – molte cattedre sponsorizzano l’uso del nuovo manuale che è aggiornato alle ultime riforme. L’unica accezione negativa è la lunghezza, così rischia di risultare dispersivo se non si riesce a fare dei collegamenti precisi con gli argomenti precedenti. Se non l’avessi già comprato opterei per i vecchi manuali”. “Non credo sia la lunghezza a destare preoccupazioni – ribatte Davide Esposito, iscritto al quarto anno – in un esame così complicato ben vengano esempi e spiegazioni più dettagliate. Credo che la pericolosità maggiore sia in sede d’esame: abituati al Verde e al Proto Pisani le interrogazioni verteranno su questi testi”. Tante le insicurezze che non fanno rischiare. “Ancora non ho acquistato alcun libro – rivela Massimiliano Caprioli, studente fuori corso – vorrei assistere agli esami di giugno e trarre poi delle conclusioni. A mio avviso il Consolo è più lungo ma aggiornato e quindi non va integrato con fotocopie e libricini vari. Si ha quindi un risparmio economico, di tempo e la possibilità di studiare da un testo più semplice. Tutto sommato sono 180 pagine in più che, se forniscono chiarimenti, sono sempre ben accette”. Allora Consolo sì, oppure no? “A differenza di quanto si possa credere – sostiene Silvano Spaduzza, iscritto al quinto anno – il Consolo non è semplicissimo e richiede molta attenzione. Inoltre non ha un indice analitico e non è diviso in paragrafi. Per quel che mi riguarda preferisco libri più strutturati, senza troppi giri di parole, che mi aiutino a schematizzare fin dalla prima lettura. Credo, invece, che questo testo sia dispersivo e le pagine in più tremendamente noiose”. Una folta schiera di studenti comunque ha optato per il nuovo testo, affiancandolo o sostituendolo ai manuali da sempre in voga. “Sto studiando dal Consolo – racconta Daniela Staiano al quinto anno – e mi trovo benissimo. Non lo trovo dispersivo e, a differenza degli altri testi, è scritto in maniera semplice, argomentando ogni istituto in modo completo. E non è necessario integrarlo con gli aggiornamenti”. “La particolarità di questo manuale – incalza Pietro Smiraglia – sono i molti esempi, riporta le copie di veri e propri atti del processo. Lo trovo molto più pratico, discorsivo e ancorato alla realtà. Credo gli studenti abbiano solamente paura di affrontare qualcosa che non è ancora stato sperimentato in sede d’esame”. Il primo banco di prova tra qualche settimana… “Credo che la soluzione migliore sia adottare entrambi i testi – sostiene Regina Capuano al terzo anno – comparando entrambe le spiegazioni. Personalmente ho adottato questo metodo e mi trovo bene. Certo si perde un po’ più di tempo, ma per un esame come Procedura ne vale la pena. Ho l’esame tra venti giorni, vedremo come andrà”. “E’ solo una questione di tempo – commenta Giuseppe Attributi al quinto anno – il Consolo è ancora poco conosciuto e quindi riserva troppe incognite. Sono sicuro che dopo la sessione estiva, le prime esperienze saranno positive. Poter studiare da un unico libro, senza fare ricerche, è il punto di forza del nuovo testo, ricco di esempi, discorsivo, perfettamente aggiornato. Ho l’esame a luglio, sto utilizzando solo il Consolo, spero che mi porti fortuna”. Di parere concorde Giacomo Filone: “credo ci siano pochi testi incomprensibili come il Verde e quindi tanto vale studiare dal nuovo libro che è di gran lunga più scorrevole. Tra breve avremo gli esami, sicuramente chi verrà dopo di noi farà tesoro della nostra esperienza. In un certo senso siamo i pionieri di una nuova svolta, dopo quella già avvenuta grazie allo sdoppiamento dell’esame”.
Susy Lubrano