Due sagome, una delle quali rappresenta il Cristo e l’altra un uomo, insieme vanno a formare due braccia aperte verso l’inclusione dell’umanità intera ed insieme compongono la sagoma dell’isola di Nisida. È il progetto grafico in base al quale sono state decorate le vetrate della cappella Maria Mater Unitatis, uno dei luoghi del Giubileo in Campania, che ha sede a Nisida, presso l’istituto penale per minorenni. Lo ha realizzato Antonio Vetromile, uno studente del Corso di Laurea in Design e Comunicazione del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della Seconda Università. La sua proposta, una delle dieci ideate dagli allievi di Design della Sun, è stata scelta dal cappellano e dal direttore dell’istituto minorile. “Gli studenti – dice la prof.ssa Ornella Zerlenga – hanno lavorato per produrre idee decorative, in previsione dell’evento dello scorso 4 marzo, quando il vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella ha aperto la Porta Santa del Giubileo della Misericordia proprio a Nisida, all’ingresso della cappella. Ristrutturata, quest’ultima, dai ragazzi del laboratorio edile dell’istituto penale per minorenni”. Prosegue: “La progettazione del disegno della vetrata si inserisce fra le attività previste dal protocollo d’intesa firmato fra il Dipartimento e l’istituto penale per i minorenni di Nisida, al fine di creare un rapporto di collaborazione e cooperazione. Il senso è di sviluppare forme di raccordo sinergico tecnico-operativo, finalizzate alla realizzazione di attività educative, formative e di valorizzazione del sito in cui sorge l’istituto minorile”. Ricorda Zerlenga: “Come è noto, l’isola di Nisida è stata più volte al centro di vivaci dibattiti in relazione al suo ruolo urbano e paesaggistico per la città di Napoli. Le sue storiche destinazioni, da nobile residenza di Bruto a presidio difensivo e contestuale residenza dei Piccolomini, a lazzaretto, ergastolo ed ora ad istituto penale per minorenni, hanno restituito Nisida sempre più come un’isola che ‘non c’è’ nonostante il suo collegamento artificiale alla terraferma realizzato nei primi decenni del XX secolo. Al contempo, il suo ‘isolamento’ ha preservato l’ambiente naturale e conservato memorie antiche ancora da studiare ed approfondire”. Su questi temi, il protocollo d’intesa ha al suo attivo già tre tesi di laurea, di cui una in Design e comunicazione, a cura di Ciro Scognamiglio, sul progetto di ‘valorizzazione dei sentieri naturalistici e letterari di Nisida’, e due in Architettura, a cura di Salvatore Petrillo e Domenico Pignata, sul progetto di ‘rilievo integrato e transdisciplinare’ “per un’interpretazione delle fonti materiali e immateriali relative ad edifici storici come il cosiddetto edificio del cortile delle scuole e la lavanderia borbonica”. Si discuteranno, invece, nei prossimi giorni altre tre tesi in Architettura, a cura di Michele Lettiero, Daniele Petagna e Francesco Vasta. “Si inseriscono ancora – sottolinea la docente – nel tema di conoscenza e interpretazione delle fonti attraverso le discipline del rilievo e della rappresentazione architettonica e ambientale. Affrontano i temi dei percorsi storici e delle architetture presenti sull’intera isola”. Tutte le tesi sono state seguite come relatore dalla Zerlenga, con la correlazione della prof.ssa Claudia Cennamo. Quelle in Architettura hanno avuto come ulteriore correlatore la prof.ssa Danila Jacazzi e come referente esterno il prof. Vito Cardone, noto studioso dell’isola, che è stato Preside della Facoltà di Ingegneria di Fisciano.
Fabrizio Geremicca