Perché l’Erasmus? Che conoscenza hai della lingua del paese scelto? Conosci il sistema sanitario con il quale ti andrai a confrontare? Sono state queste alcune delle domande rivolte ai tanti aspiranti studenti Erasmus che, il 12 aprile, nell’Aula Grande Nord dell’edificio 19 del Policlinico, hanno preso parte ai colloqui motivazionali che completano l’iter di selezione dei partenti. Tra chi si è confrontato con la commissione giudicatrice presieduta dal prof. Sabino De Placido, Presidente del Corso di Laurea in Medicina, c’era Flavia, studentessa del terzo anno che vorrebbe vivere un’esperienza a Barcellona: “le domande sono state abbastanza generiche. A me hanno chiesto il motivo per il quale vorrei intraprendere questo percorso. Mi sono sembrati trasparenti, però bisogna attendere le graduatorie per capire in base a quali criteri ci hanno valutato”. Buone le impressioni raccolte da Rossana: “sono stati colloqui tranquilli. Credo li abbiano svolti perché ci sono ragazzi con la stessa media. Quindi serviva un ago della bilancia per scegliere le persone più pronte. Mi sono sembrati molto trasparenti”. Un minore ottimismo, invece, trapela dalle parole di Vincenzo: “non ho avuto sensazioni molto positive, bisogna aspettare la graduatoria. Mi sono state poste domande sulla media e sul numero di esami sostenuti. In merito alla scelta di Barcellona, la docente che mi ha esaminato non era molto favorevole, perciò non sono molto fiducioso. Credo che al colloquio sia stato dato un peso eccessivo. 20 punti sono veramente tanti”. Ed è proprio questo uno degli elementi alla base del malcontento studentesco, manifestato dai rappresentanti attraverso un confronto con i docenti, seguito anche da un mailbombing, un “bombardamento” di mail inviate ai professori interessati. Proprio uno dei rappresentanti, Rosario Ferrigno, racconta: “continuiamo a essere contrari al colloquio motivazionale. Abbiamo elaborato una nostra proposta, che è stata purtroppo respinta, a favore di una formula secondo la quale l’impatto complessivo del colloquio fosse inferiore al 5% del totale – adesso vale 20 punti su 100 -, così da salvaguardare una valutazione di tipo oggettivo. Crediamo che il colloquio possa alterare le graduatorie sulla base di impressioni personali”. Nel recente passato, però, non è mancata una piccola vittoria: “adesso abbiamo un ufficio Erasmus. C’è una persona che si dedica al tema, il dott. Fabio Festa”. La sede di riferimento, al piano terra dell’Edificio 1, è aperta il lunedì, dalle 14 alle 16, e il giovedì, dalle 10 alle 12: “l’ufficio dà supporto sia ai ragazzi che vanno all’estero sia agli studenti stranieri ospitati dalla Federico II”.
Corsi di lingua
del CLA in
via De Amicis
del CLA in
via De Amicis
Nel frattempo, inizia a prendere corpo un’altra possibilità che consentirebbe agli studenti di studiare all’estero pur senza partecipare all’Erasmus. Il riferimento è al Progetto di Mobilità Dipartimentale, proposto da ASMed (Associazione Studenti di Medicina) e, come dichiarato dai membri dell’Associazione, approvato il mese scorso dal Consiglio di Dipartimento. Il rappresentante Domenico Annunziata spiega: “si tratterebbe di una sorta di Erasmus senza borsa”. Gli interessati dovranno contattare personalmente l’Università ospitante, per chiedere se accetta studenti sprovvisti di borsa Erasmus e a quali condizioni. Importante è rivolgersi esclusivamente ad Atenei con i quali è attivo lo scambio Erasmus Plus: “abbiamo deciso così per non creare confusione in merito a crediti ed esami”. Concluso il primo step, si potrà passare a lettera d’accettazione inviata dalla sede ospitante e a learning agreement approvato da quest’ultima e dalla Federico II. Probabilmente le prime partenze saranno rinviate al prossimo Anno Accademico. Il perché è chiarito da Gennaro Addato, membro del Consiglio degli studenti d’Ateneo: “il progetto dovrebbe partire già da ora, ma ci sono troppe variabili da considerare. I ragazzi stanno preparando le domande tra tante difficoltà, perché, mancando un regolamento, non si hanno criteri e scadenze”. Novità anche per chi ha deciso di apprendere una lingua straniera restando all’ombra del Vesuvio: “con il supporto del Centro Linguistico di Ateneo, sono iniziati i corsi di francese di livello A2 e B1. Seguono quelli di livello base svolti nel semestre scorso”. A ospitare le lezioni sarà la sede di Biotecnologie, in via De Amicis: “prima i corsi di lingua si tenevano a Mezzocannone. Non è stato semplice incentivare i docenti a questo cambio di sede richiesto fortemente da noi studenti e dagli specializzandi nell’ottica di un miglioramento dei servizi offerti dall’Ateneo. Un grazie va allo staff del Centro Linguistico e al prof. Cesare Gagliardi, membro del direttivo del CLA”. I due corsi, partiti rispettivamente il 19 e l’11 aprile, hanno finora raccolto circa trenta adesioni: “al momento le iscrizioni sono chiuse, ma non escludiamo, dato il successo riscontrato, che il tutto venga ripetuto in futuro”.