Sentenze, simulazioni di casi giudiziari e lettura di atti politici: il corso di Diritto Costituzionale della prof.ssa Giovanna De Minico ha come filo conduttore la concretezza. “Qualche giorno fa – spiega la docente – i miei studenti hanno ascoltato il discorso di insediamento di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica.
Da quest’esperienza è partita poi la lezione. Anche altri argomenti vengono affrontati allo stesso modo. Se spieghiamo, ad esempio, cos’è una mozione di sfiducia, bisogna capire pure come è fatta”. Le matricole sembrano apprezzare questa impostazione: “I ragazzi sono molto numerosi, anche in un’aula piena riescono a seguire con diligenza, partecipano attivamente e mi pongono tante domande. Cosa che mi fa molto piacere. Iniziano così a parlare di diritto usando i termini giusti”. Attingendo locuzioni soprattutto dalla giurisprudenza: “Leggiamo le sentenze della Corte Costituzionale giornalmente, in modo che comprendano come si bilanciano i diritti, proprio partendo dall’esperienza. A volte trasmettiamo video politici interessanti. Insomma, si stimola l’attenzione che deve restare sempre alta”. In questo continuo commisurarsi con la realtà, il 7 novembre è stata programmata la prima prova intercorso: “Durante la prova gli studenti sono stati divisi in gruppi di 10. È necessario che imparino a collaborare fra loro, provando a rispondere all’unisono alle domande. Queste occasioni di confronto aiutano a capire se si sta studiando bene. Inoltre, le prove mettono i partecipanti in condizione di dover scrivere di diritto”. Perché, secondo la docente, “si scrive sempre troppo poco. I ragazzi arrivano alla laurea incapaci di redigere un atto giuridico. Per questo motivo durante il mio corso insisto con lo scritto”. Le correzioni avvengono in aula, sempre in modalità confronto: “Compariamo due compiti, uno fatto bene e un altro svolto con meno precisione. Non è una competizione, né si ha una valutazione utile ai fini dell’esame, è solo un modo per esercitarsi e capire
in che direzione si sta andando”. Un’altra prova intercorso è prevista ad inizio dicembre. “Nel frattempo partiranno i seminari pomeridiani di approfondimento, incentrati sempre sulla casistica e non sulla teoria”. La prof.ssa De Minico è anche Direttrice del Centro interdipartimentale di ricerca Ermes (Centro Europeo di ricerca sui Media per la società dell’informazione) che pone l’opera degli ingegneri e dei giuristi a confronto su determinati temi.
“Lo scorso anno le nostre iniziative hanno registrato un ottimo riscontro. Questi appuntamenti riguardano tematiche particolari che sono d’interesse sia per i giuristi che per gli ingegneri. Gli incontri non danno crediti formativi, eppure risultano in egual modo partecipati, proprio per la peculiarità degli argomenti”. I ‘Lunedì di Ermes’ ripartiranno tra fine gennaio ed inizio febbraio. In calendario almeno tre appuntamenti (che si snoderanno fino ad aprile): “Parleremo di moneta elettronica, delle immagini di internet. Invito i ragazzi a partecipare e a scoprire
sul sito www.ermes.unina.it i temi che si andranno a trattare di volta in volta”.
Da quest’esperienza è partita poi la lezione. Anche altri argomenti vengono affrontati allo stesso modo. Se spieghiamo, ad esempio, cos’è una mozione di sfiducia, bisogna capire pure come è fatta”. Le matricole sembrano apprezzare questa impostazione: “I ragazzi sono molto numerosi, anche in un’aula piena riescono a seguire con diligenza, partecipano attivamente e mi pongono tante domande. Cosa che mi fa molto piacere. Iniziano così a parlare di diritto usando i termini giusti”. Attingendo locuzioni soprattutto dalla giurisprudenza: “Leggiamo le sentenze della Corte Costituzionale giornalmente, in modo che comprendano come si bilanciano i diritti, proprio partendo dall’esperienza. A volte trasmettiamo video politici interessanti. Insomma, si stimola l’attenzione che deve restare sempre alta”. In questo continuo commisurarsi con la realtà, il 7 novembre è stata programmata la prima prova intercorso: “Durante la prova gli studenti sono stati divisi in gruppi di 10. È necessario che imparino a collaborare fra loro, provando a rispondere all’unisono alle domande. Queste occasioni di confronto aiutano a capire se si sta studiando bene. Inoltre, le prove mettono i partecipanti in condizione di dover scrivere di diritto”. Perché, secondo la docente, “si scrive sempre troppo poco. I ragazzi arrivano alla laurea incapaci di redigere un atto giuridico. Per questo motivo durante il mio corso insisto con lo scritto”. Le correzioni avvengono in aula, sempre in modalità confronto: “Compariamo due compiti, uno fatto bene e un altro svolto con meno precisione. Non è una competizione, né si ha una valutazione utile ai fini dell’esame, è solo un modo per esercitarsi e capire
in che direzione si sta andando”. Un’altra prova intercorso è prevista ad inizio dicembre. “Nel frattempo partiranno i seminari pomeridiani di approfondimento, incentrati sempre sulla casistica e non sulla teoria”. La prof.ssa De Minico è anche Direttrice del Centro interdipartimentale di ricerca Ermes (Centro Europeo di ricerca sui Media per la società dell’informazione) che pone l’opera degli ingegneri e dei giuristi a confronto su determinati temi.
“Lo scorso anno le nostre iniziative hanno registrato un ottimo riscontro. Questi appuntamenti riguardano tematiche particolari che sono d’interesse sia per i giuristi che per gli ingegneri. Gli incontri non danno crediti formativi, eppure risultano in egual modo partecipati, proprio per la peculiarità degli argomenti”. I ‘Lunedì di Ermes’ ripartiranno tra fine gennaio ed inizio febbraio. In calendario almeno tre appuntamenti (che si snoderanno fino ad aprile): “Parleremo di moneta elettronica, delle immagini di internet. Invito i ragazzi a partecipare e a scoprire
sul sito www.ermes.unina.it i temi che si andranno a trattare di volta in volta”.