Quale indirizzo di studi intraprendere?

I ragazzi che hanno affollato l’aulario di via Perla con ritmi febbrili hanno scollinato da un’aula all’altra, desiderosi di soddisfare tutte le loro curiosità e di tastare con mano la realtà universitaria. Ogni aula è stata adibita a sportello informativo dei vari Dipartimenti di cui consta l’Università Vanvitelli. Non sono numerosi i ragazzi che hanno già prescelto il percorso da intraprendere. “Le attività di orientamento rappresentano un’autentica bussola cui affidarsi nella definizione di una scelta così onerosa. Personalmente – ha dichiarato Marilena Fabozzi del liceo classico Domenico Cirillo di Aversa – sono maggiormente versata nelle materie scientifiche. Sono alle prese con un dilemma amletico tra gli studi di Ingegneria e di Architettura che stento a dissolvere. Il timore di non aver troppo curato la matematica e la fisica con il liceo classico mi scoraggia”. I condizionamenti paventati da Marilena sono stati stroncati con un colpo di scure dall’intervento del prof. Daniele Gallo, docente di Misure elettriche ed elettroniche al Dipartimento di Ingegneria: “La scelta di Ingegneria non postula una padronanza delle categorie matematiche quale presupposto indefettibile. Il Dipartimento offre dei corsi intensivi volti, per l’appunto, a supplire ad eventuali carenze, retaggio del liceo”. “La maggioranza dei miei colleghi proviene da studi classici”, fa notare il docente proprio “per sfatare questo tabù che vede gli studenti del liceo scientifico avvantaggiati”. A suffragare questo assunto, le parole del prof. Giovanni Piscitelli, docente di Filosofia presso il liceo classico Giordano Bruno: “Credo che siano maturi i tempi per un cambio di denominazione: al pari del filologo e storico Luciano Canfora, ritengo che il liceo classico debba essere ribattezzato liceo critico. In un momento storico in cui gli studi classici sono deprezzati e tacciati di inutilità, noi professori abbiamo il dovere di lanciare un chiaro messaggio: il latino, il greco, la filosofia sono materie volte a consentire agli studenti l’acquisizione di un’elasticità mentale propedeutica allo studio di qualsivoglia branca del sapere”. 
Una moltitudine di studenti ha espresso la volontà di studiare Medicina e Chirurgia, con la consapevolezza che si tratta di un percorso tanto intrigante quanto irto di difficoltà. “Penso che non possa esserci soddisfazione maggiore di riuscire a curare efficacemente un paziente, aiutandolo a migliorare il suo livello di vita. La professione di medico esercita un considerevole ascendente su di me – ha detto Eleonora Montaldo del liceo scientifico Enrico Fermi di Aversa – È plausibile che abbia ereditato questa fascinazione dai miei genitori, ambedue medici. Il test un po’ mi preoccupa: mi sto esercitando già da un anno. Spero di arrivare pronta all’appuntamento”. Anche Giuseppe Molitierno del liceo classico Giordano Bruno di Maddaloni non ha fatto mistero del suo obiettivo: “Ho sempre desiderato diventare medico legale. Mi appassionano gli studi di anatomia ed anche l’aspetto un po’ macabro delle autopsie e del sezionamento dei cadaveri”. Antonella Sempiterna del liceo scientifico Armando Diaz di Caserta ha, invece, rivolto parole al vetriolo avverso la selezione attraverso il famigerato test: “Reputo la scelta di affidare la selezione ad un test assai infelice. Preferirei che le Università fossero in principio accessibili a tutti per poi garantire il prosieguo degli studi solo a quanti raccolgono risultati meritevoli”. Su questa diffusa sete di studi di Medicina è intervenuto anche il Rettore Giuseppe Paolisso che ha esortato i ragazzi ad abbeverarsi anche presso altre fonti: “C’è una richiesta inflazionata di studi di Medicina. È opportuno che gli studenti guardino con favore anche altre branche”.
Michele Belardo, studente dell’Istituto Professionale Enrico Mattei, si è detto affascinato dagli studi riguardanti l’alimentazione, però confessa di non sapere tracciare un distinguo tra la figura del nutrizionista e quella del dietologo. A colmare questa lacuna è intervenuta la prof.ssa Pasqualina Woodrow, docente di Biotecnologie vegetali, la quale ha altresì evidenziato quanto sia aumentata la capacità attrattiva degli studi in Scienze biologiche: “Si tratta di studi che dischiudono precisi sbocchi professionali: si può optare per la professione di nutrizionista o per l’attività di ricerca in laboratorio. Il numero degli iscritti registra una crescita costante: ci stiamo attrezzando per garantire un’offerta formativa sempre più ampia, aumentando, in particolare, le possibilità di tirocinio per i nostri studenti”. 
Decisamente meno nutrita è la schiera di quanti si sono detti pronti ad immettersi sui binari degli studi in Giurisprudenza. Molti ragazzi nutrono perplessità relativamente a un lungo percorso di studi che non sembra più ripagare a livello professionale, complice, a tacer d’altro, una saturazione della professione forense. “Apprendo dai quotidiani dati sconcertanti: nella sola città di Roma si concentra un numero di avvocati tre volte superiore a quello registrato nell’intera Francia. Assumiamo pure che noi siamo un popolo assai litigioso – ha affermato Achille Cicala del liceo scientifico Federico Quercia di Marcianise – ma la concorrenza rimane spietata. Questa consapevolezza rischia di dissuadermi dagli studi giuridici”. Riflessioni simili quelle di Giovanna Ricasoli del liceo sammaritano Cneo Nevio: “Sono molto affascinata dalla professione di avvocato. L’idea di poter difendere qualcuno in giudizio mi entusiasma davvero tanto. Tuttavia, sento dire che ci sono avvocati a profusione e che, pertanto, sia auspicabile indirizzarsi verso altre prospettive professionali”. La sfiducia che serpeggia tra chi è sensibile al fascino della toga è stata disinnescata dalla prof.ssa Lucia Monaco, docente di Istituzioni di Diritto Romano: “È incontrovertibile che vi sia un numero esorbitante di avvocati. Però bisogna precisare che vi sono branche non molto inflazionate, quali diritto societario, diritto internazionale, diritto dello sport, diritto dello spettacolo. È, pertanto, opportuno che gli studenti vaglino con circospezione il percorso da intraprendere. Consapevoli delle esigenze emergenti in seno alla società, abbiamo arricchito i nostri piani di studi con nuovi corsi al fine di assicurare allo studente di Giurisprudenza la maggiore duttilità possibile”.
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