“L’idea del concorso è maturata in questi anni, poiché il nostro Istituto ha ospitato più volte piccole mostre fotografiche allestite dalle diverse generazioni di studenti o borsisti in ritorno dalla Cina”, spiega la prof.ssa Annamaria Palermo, docente di Letteratura cinese moderna e contemporanea e Direttore dell’Istituto Confucio, nel presentare la prima edizione di “La Cina è vicina: appunti di viaggio”, concorso bandito in occasione del festival “MilleunaCina: I linguaggi delle contemporaneità. L’uomo e il cielo: dall’armonia del Tao alla disarmonia della contemporaneità” che si terrà dal 4 al 10 novembre presso il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli.
“Lo scopo è raccogliere gli scatti più curiosi immortalati nel Paese di Confucio sia dagli addetti ai lavori che dai neofiti, il cui sguardo non è viziato da conoscenze pregresse. Non è casuale la scelta di porre come protagonista del concorso la fotografia, espressione dello sguardo sulla realtà che ci circonda nonché mezzo per esprimere il proprio giudizio estetico e antropologico. Il linguaggio della fotografia, inoltre, è utilizzato oggi più che mai proprio dai giovani che utilizzano i social network. Una possibilità per tutti gli studenti degli Atenei campani di raccontare la propria visione della Cina”, aggiunge la docente.
I partecipanti dovranno inviare un’immagine ad alta risoluzione che racconti “la loro Cina” entro il 7 ottobre all’indirizzo di posta confucio@unior.it indicando nell’oggetto il titolo del concorso e specificando nel testo del messaggio i propri dati personali e contatti, titolo dell’immagine, luogo e anno dello scatto.
La giuria – composta dai membri del comitato esecutivo dell’Istituto Confucio, i professori Annamaria Palermo, Gong Longsheng, Giuseppe Cataldi, Maria Cigliano, ZhuJue, Anna De Simone – è presieduta da un protagonista d’eccezione: Mimmo Jodice, “maestro della fotografia italiana, amico e pioniere della foto come arte visiva”. Le migliori immagini selezionate saranno esposte in una delle sale al PAN, durante la manifestazione “MilleunaCina”, “quest’anno alla sua terza edizione, dopo quella del maggio 2010 e febbraio 2012”. Il vincitore potrà iscriversi gratuitamente ad un corso di lingua cinese presso l’Istituto Confucio, “un’occasione questa per favorire la promozione culturale e lo stimolo all’apprendimento della lingua cinese per un numero sempre più crescente di studenti”, conclude la prof.ssa Palermo.
“Lo scopo è raccogliere gli scatti più curiosi immortalati nel Paese di Confucio sia dagli addetti ai lavori che dai neofiti, il cui sguardo non è viziato da conoscenze pregresse. Non è casuale la scelta di porre come protagonista del concorso la fotografia, espressione dello sguardo sulla realtà che ci circonda nonché mezzo per esprimere il proprio giudizio estetico e antropologico. Il linguaggio della fotografia, inoltre, è utilizzato oggi più che mai proprio dai giovani che utilizzano i social network. Una possibilità per tutti gli studenti degli Atenei campani di raccontare la propria visione della Cina”, aggiunge la docente.
I partecipanti dovranno inviare un’immagine ad alta risoluzione che racconti “la loro Cina” entro il 7 ottobre all’indirizzo di posta confucio@unior.it indicando nell’oggetto il titolo del concorso e specificando nel testo del messaggio i propri dati personali e contatti, titolo dell’immagine, luogo e anno dello scatto.
La giuria – composta dai membri del comitato esecutivo dell’Istituto Confucio, i professori Annamaria Palermo, Gong Longsheng, Giuseppe Cataldi, Maria Cigliano, ZhuJue, Anna De Simone – è presieduta da un protagonista d’eccezione: Mimmo Jodice, “maestro della fotografia italiana, amico e pioniere della foto come arte visiva”. Le migliori immagini selezionate saranno esposte in una delle sale al PAN, durante la manifestazione “MilleunaCina”, “quest’anno alla sua terza edizione, dopo quella del maggio 2010 e febbraio 2012”. Il vincitore potrà iscriversi gratuitamente ad un corso di lingua cinese presso l’Istituto Confucio, “un’occasione questa per favorire la promozione culturale e lo stimolo all’apprendimento della lingua cinese per un numero sempre più crescente di studenti”, conclude la prof.ssa Palermo.
