Sfrattata l’associazione “Ingegneria Senza Frontiere”

Protesta il comitato napoletano dell’associazione Ingegneria Senza Frontiere per la diffida di sgombro dai locali di Piazza Cavour 38, sede delle attività degli scienziati-tecnici-volontari fin dal 2005. “Nei mesi scorsi, abbiamo più volte chiesto di incontrare l’Assessore Comunale al Patrimonio per inoltrare la richiesta di un contratto agevolato o in comodato d’uso dei locali, ma l’incontro è stato sempre rimandato – racconta Alessio Palma, Presidente del comitato locale – Quando siamo riusciti, finalmente, a parlare con lui, ci ha riferito che i documenti in nostro possesso sono illegali perché le disposizioni dirigenziali sono solo verbali, riportate a penna e non allegate al plico. Eppure, si tratta di documenti redatti da impiegati del Comune e nel corso dell’intera procedura amministrativa nessuno ci ha mai segnalato niente”. Per farsi sentire, gli ingegneri senza frontiere si sono rivolti alla rete, ‘bombardando’ letteralmente la pagina facebook del Sindaco, ma la risposta è stata che si tratta di una questione legale. Eppure l’associazione, ricorda Alessio, ha promosso tante attività, molte delle quali di rilevanza internazionale. Per citarne solo qualcuna: gestione e implementazioni delle risorse idriche in regioni semiaride come il Burkina Faso, gestione dei rifiuti solidi urbani nella città di Ambanja in Madagascar, con la realizzazione di un impianto di compostaggio, studio di protesi a basso costo, progetti di impianti microeolici nei paesi in via di sviluppo. Alcuni interventi documentati e rintracciabili sono stati, in più di un’occasione, di supporto al Comune di Napoli. Ad esempio, la gestione dei delicatissimi rapporti con gli assegnatari dei prefabbricati del campo rom di Secondigliano, la redazione del rapporto tecnico sulle case popolari di proprietà del Comune nei quartieri di Chiaiano, Scampia e Pianura. “Non siamo gli unici in questa situazione. Tante realtà, impegnate da anni nel sociale, con le quali stiamo dando vita ad un coordinamento, hanno avuto gli stessi problemi. È nostra intenzione chiedere l’assegnazione di quegli spazi, in quanto luogo di democrazia partecipativa”. Per aderire al coordinamento delle associazioni o testimoniare il proprio sostegno è in corso una raccolta firme presso l’aula occupata P3-2 Vincenzo de Waure, al terzo piano dell’edificio di Piazzale Tecchio, oppure è possibile contattare i recapiti: nadia.bizzarrini@gmail.com, info@isf-napoli.org, facebook: isf-napoli.
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