Si conclude la 14esima edizione della rassegna “Napoli Nobilissima”

Uno spettacolo di musiche, canzoni, poesia e speranze dedicato alla città di Napoli ha chiuso la rassegna “Napoli Nobilissima”, giunta alla sua quattordicesima edizione nell’ambito del progetto “Rismateneo” dell’Università Federico II. Giovedì 14 maggio, sul palco del Teatro del Convitto Nazionale di Piazza Dante si sono esibiti cantanti e musicisti che hanno reso omaggio a Napoli e alle sue tradizioni, con la sapiente guida del prof. Catello Tenneriello, docente alla Facoltà di Scienze della Federico II e responsabile della rassegna sin dalla sua nascita. “Lo scopo dell’iniziativa – dice Tenneriello – che si svolge ogni anno da dicembre a maggio, è quello di riscoprire e valorizzare l’immenso patrimonio di Napoli, perché solo attraverso un’interazione consapevole e storicizzata con le proprie alte tradizioni, Napoli potrà auspicare alla sua rinascita”. Per l’occasione, il discorso di apertura, che ha rappresentato per tutti un momento di riflessione e di approfondimento storico-culturale, è stato tenuto dal prof. Nicola Spinosa, Soprintendente per il Polo Museale di Napoli, il quale ha ribadito che “l’opera d’arte va considerata non più solo una testimonianza del passato, ma uno strumento del presente per creare nuove idee e nuovi progetti per il futuro della città, per sentirsi orgogliosi del proprio passato ma al contempo protagonisti del proprio futuro”. A seguire, una proiezione di immagini dei luoghi d’arte e di cultura maggiormente significativi della città: dai meravigliosi quadri del Museo di Capodimonte alle sale suggestive del Museo Archeologico Nazionale, da Castel Sant’Elmo al ricco patrimonio di Palazzo Reale. Il seminario-spettacolo, dunque, concepito come un vero e proprio tuffo nel passato dell’arte e della canzone napoletana, ha visto poi esibirsi artisti come Mariano Lambiase e Andrea Sensale, che hanno emozionato la platea con alcune classiche canzoni napoletane, Loretta Gagliardi, che ha riproposto la versione francese di Tu sì na cosa grande e Sara Dragotti, lettrice di poesie in dialetto. “Anche quest’anno il bilancio della rassegna è estremamente positivo – dice Tenneriello – Ho visto partecipazione e apprezzamento”. Tuttavia, l’iniziativa non ha coinvolto le generazioni più giovani, forse ancora troppo distanti rispetto alla tradizione classica napoletana, “ma l’auspicio è sicuramente quello di ampliare il pubblico di riferimento per il prossimo anno”. 
Marzia Parascandolo
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