Un Prorettore vicario e cinque Prorettori funzionali. È la squadra di governo del prof. Gianfranco Nicoletti, Rettore dell’Università Vanvitelli entrato ufficialmente in carica. Il decreto di nomina firmato dal Ministro Manfredi, riferisce, “risale ad una ventina di giorni fa ma il passaggio di consegne ufficiale con il mio predecessore, il prof. Giuseppe Paolisso, si è svolto il 2 novembre. Mi sono insediato nel rettorato di Napoli perché la nuova sede di Caserta, inaugurata alcune settimane fa, non ha ancora la dotazione di personale. La pandemia in atto ha rallentato anche i trasferimenti di personale”. Il primo giorno ufficiale da Rettore è trascorso senza feste e cerimonie particolari perché, dice Nicoletti, “in questa fase drammatica che sta attraversando il Paese non mi è parso opportuno alcun tipo di festeggiamento. Lo faremo quando sarà possibile, speriamo non tra molto tempo”. Nei giorni che hanno preceduto l’insediamento, il nuovo Rettore ha definito la squadra di governo: “Come avevo anticipato già quando proposi la mia candidatura, il mio sarà un mandato all’insegna della collegialità. Il Rettore non può essere un uomo solo al comando, ha necessità di una squadra coesa al suo fianco. Credo di aver messo su una squadra di colleghi di alta competenza, capacità e attenzione alle dinamiche di Ateneo che sicuramente riuscirà a dare ulteriore spinta a quello che è stato già il grande lavoro svolto dal prof. Paolisso”. Di qui la scelta dei sei Prorettori: Italo Angelillo, cinquantanove anni, nato a Sassari, è ordinario di Igiene, è stato individuato come Prorettore vicario. Cinque i Prorettori Funzionali: Fortunato Ciardiello, oncologo e Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, delega ai rapporti con l’Azienda Policlinico; Furio Cascetta, Direttore del Dipartimento di Ingegneria, delega all’energia verde ad alla sostenibilità ambientale; Riccardo Macchioni, che insegna Ragioneria generale ed applicata nel Dipartimento di Economia, si occuperà degli affari economici; Luigi Maffei, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, è delegato all’Innovazione Informatica e Tecnologica dell’Ateneo; Mario Rosario Spasiano che insegna, Diritto amministrativo e Urbanistico al Dipartimento di Architettura, delega agli affari amministrativi. “Oltre a quelle per i Prorettori – prosegue il neo Rettore – ho assegnato alcune deleghe anche ad altri docenti. Per esempio Lucia Altucci alla ricerca, Enzo Nigro alla didattica, Sergio Minucci all’internazionalizzazione, Antimo Cesaro alla cultura. La squadra è pronta, insomma, e bisogna che si parta subito con il piede giusto. Dobbiamo essere operativi immediatamente e dare subito risposte. C’è un programma da portare avanti, compatibilmente con la pandemia che certamente comporterà alcune difficoltà”. Una delle priorità dei prossimi mesi sarà certamente quella di organizzare, in collaborazione con il direttore dell’Azienda ospedaliera Antonio Giordano, l’accoglienza di un certo numero di pazienti affetti da Covid senza perdere colpi sul resto dell’assistenza. L’operazione è già cominciata. “Il Presidente della Regione – dice Nicoletti – ha chiesto prima 50 e poi 70 posti letto. Noi ci accingiamo ad offrirne un centinaio su un totale di 320 posti letto disponibili nel nostro Policlinico. Ne sono già attivi 50. Destiniamo ai pazienti Covid due interi padiglioni all’interno degli edifici 3 e 17. Non è una operazione banale, tutt’altro. Ricollocare professori, funzioni, uffi ci è qualcosa di estremamente complesso. Ringrazio per la collaborazione i colleghi che si sono resi disponibili a sacrificare anche il loro spazio, il direttore Antonio Giordano che ha avuto intuito, lungimiranza e capacità organizzativa e tutto il personale di supporto. Mi riferisco agli infermieri, agli operatori socio sanitari ed al personale tecnico amministrativo”. A proposito di coronavirus, il nuovo Rettore ha vissuto in prima persona cosa vuol dire un esito di positività del tampone. È rimasto in casa in isolamento per circa due settimane e solo a fi ne ottobre ha ripreso le normali attività all’esterno, dopo che le nuove analisi alle quali si è sottoposto hanno certificato che si era negativizzato. “La degenza – racconta – è andata più che bene. Ho avuto solo 38 di febbre per un giorno e mezzo e dolori muscolari. Nulla di grave o di insopportabile. Più che altro ha pesato la preoccupazione che potessero sorgere complicazioni e che il mio stato di salute potesse aggravarsi. Quello è stato logorante ma non mi lamento, soprattutto se penso a chi è stato male, ha perso la vita o ha visto morire persone care. È stata un’esperienza che mi ha fatto capire come persone fragili possano anche subire un tracollo psicologico di fronte ad un verdetto di positività. Questo è un aspetto che non va trascurato e che dovrebbe far comprendere a noi tutti quanto sia necessario sempre adottare i toni giusti nella comunicazione di tutto ciò che riguarda questa epidemia”. Senza minimizzare, in sostanza, perché il problema è certamente serio, ma senza cedere a toni apocalittici che rischiano di avere effetti devastanti sulle fasce di popolazione più esposte, a cominciare dagli anziani. Conclude il nuovo Rettore: “A me è andata tutto sommato bene e lo dimostra anche la circostanza che ad un certo punto ero preoccupato non solo o non tanto per la malattia, ma per il timore di non riuscire a rispettare le tante scadenze che mi aspettano per il mio nuovo incarico”.
Fabrizio Geremicca
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