Simona Di Gennaro: punteggio più alto all’ultimo Progress test, poi la laurea con lode e menzione

Un banco di prova per testare la solidità delle conoscenze acquisite e la capacità di arrivare con il ragionamento a soluzioni non sempre a portata di mano. Racconta così il Progress test Simona Di Gennaro che, nell’edizione 2018/2019 del quiz rivolto agli studenti di Medicina dal terzo al sesto anno, ha realizzato il voto più alto. 93 il punteggio, frutto di 186 risposte corrette, 13 sbagliate e una lasciata in bianco. Sorpresa? “Un poco sì. Ho sostenuto il primo Progress test al terzo anno, quando ancora non avevo studiato tante cose. Al sesto anno mi sentivo più pronta, ma non credevo di raggiungere quel risultato. È stato un banco di prova, viste le tante domande su argomenti diversi alle quali dovevamo rispondere in poche ore, e un buon momento di sintesi di quanto studiato”. Su carta argomenti non sempre freschissimi: “su alcune domande c’era il vantaggio di poterci ragionare un po’. Dove il ragionamento si fermava, fondamentale è stata la memoria e il ricordare cose ripetute tante volte”. Difficoltà maggiori da: “domande di Anatomia, materia studiata al secondo anno, e poi Neurologia, forse la più complessa, perché serve entrare nella materia per rispondere bene alle domande”. Lo scorso 24 ottobre, a 24 anni, per Simona è arrivata la laurea con lode e menzione dopo aver discusso una tesi sulla reumatologia infantile. Relatrice la prof.ssa Maria Alessio, docente di Pediatria generale e specialistica. Prime emozioni da laureata: “ho avuto il vantaggio di aver assistito alle lauree dei miei amici durante la seduta di luglio. Sapevo dal punto di vista emotivo cosa mi aspettava. È stato sicuramente molto emozionante. Ho cercato di godermi bene tutti i momenti di una giornata di festa che va vissuta senza timori”. Il consiglio per raggiungere risultati brillanti: “senza dubbio seguire le lezioni. A Medicina, soprattutto negli anni successivi al primo, presi da tante cose da studiare, si tende a privilegiare lo studio individuale. Invece, seguire aiuta perché ti confronti con i colleghi e sei stimolato da un docente. Altro aspetto importante è ripetere tanto prima dell’esame. Leggere rapidamente non basta. Medicina ti arricchisce molto. Non bisogna pensare solo all’esame da superare. Deve rimanere qualcosa per il futuro”. Un futuro, il suo, che ha un nome chiaro, Pediatria: “ora si riparte con lo studio per il concorso di Specializzazione. Il sogno è Pediatria, quindi servirà un punteggio alto. C’è un po’ di timore perché ho scelto Medicina proprio per questa Specializzazione”. Se dovesse tornare indietro, invece, nessun dubbio su quali lezioni seguire: “quelle di Fisiopatologia al terzo anno con i professori Santoro e Carlomagno. Ci hanno fatto appassionare alla materia, coinvolgendoci molto nei loro discorsi. Non era una classica lezione frontale. Tornavi a casa con la voglia di approfondire”. 
Ciro Baldini
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