Sociologia al voto per il rinnovo della Presidenza di Facoltà. Il mandato dell’attuale Preside, prof. Francesco Paolo Cerase, scade il 31 ottobre. Il Preside uscente ha ricoperto la massima carica per 6 anni. Cerase ha già detto che non si ricandiderà e che prenderà un anno di congedo. Del resto il nuovo Statuto dell’Università Federico II, fortemente voluto dal Rettore Fulvio Tessitore, fissa un limite di due mandati alle cariche istituzionali (Presidenze di Facoltà e Dipartimenti).
Al voto sono chiamati in 28, così divisi: 7 professori ordinari (non vota Eligio Resta, attualmente membro del Consiglio Superiore della Magistratura), 12 professori associati (non vota Gabriella Pinnarò, attualmente fuori ruolo), 1 solo rappresentante dei tanti ricercatori della giovane Facoltà (Roberto Serpieri), 6 rappresentanti degli studenti (dunque un peso determinante) e 2 rappresentanti del personale non docente. C’è poi una controversia sui professori a contratto, persone esterne alla facoltà, chiamate a tenere brevi corsi. C’è chi ritiene che non abbiano assolutamente titolo e chi ritiene il contrario. Occorrono quindi 15 voti per essere eletti Preside di Sociologia.
Si voterà entro la metà di luglio o a settembre. Non è stato ancora deciso. Ad indicarlo, secondo la norma, deve essere il decano, prof. Anna Maria Asprea, sentito il Preside uscente.
Riunioni. Anche se le elezioni non sono state ancora fissate, promosse dal Preside uscente si sono già tenute due riunioni, nel mese di maggio che però hanno visto una scarsa partecipazione (7-8 persone, e non tutte votanti). Una terza riunione è prevista nel mese di giugno. Nella seconda di fine maggio, il prof. Gerardo Ragone ha presentato la sua candidatura.
I candidati. La rosa dei candidabili è ristretta ai soli “magnifici 7”, gli unici che detengono il titolo di professori ordinari: Anna Maria Asprea, Enzo Bartocci (prossimi alla pensione), Mauro Calise, Francesco Paolo Cerase (Preside uscente), Enrico Pugliese, Gerardo Ragone ed Amalia Signorelli. Asprea, Bartocci e Cerase non possono farlo, Signorelli e Calise pare non siano interessati e comunque, pur avendo ricevuto l’invito a candidarsi, hanno fatto sapere di non essere disponibili. Restano i soli Pugliese e Ragone. Pugliese, 58 anni, di Castrovillari, professore ordinario dall’1 novembre 1980, è già stato Direttore di Dipartimento e Presidente di Corso di Laurea e dunque conosce bene i meccanismi amministrativi e politici della facoltà: nata nel ‘72-73 come Corso di Laurea, voluto allora da Giuseppe Galasso, Gino Germani ed altri studiosi napoletani. Ma anche Ragone è fra i vecchi della facoltà, forse il più vecchio attualmente per anni di docenza a Sociologia di Napoli, essendoci stato sin dalle origini, anche prima dello stesso Pugliese che proveniva dalla famosa cattedra di Sociologia Urbana e Rurale della Facoltà di Agraria, a cui gli studenti di sinistra (e non solo) di mezza università di Napoli, negli anni ’70 e primi anni ’80, facevano riferimento, per motivi scientifico-politici (l’identificazione con il professore: allora Pugliese era nella sinistra extraparlamentare, con il Pdup) e perché era un esame “superabile”.
Ragone, da sempre su posizioni laiche e soprattutto socialiste, anch’egli bravo scientificamente, non era molto ben visto da gran parte degli studenti ma anche fra i docenti di scuola marxista e cattolico-democratica, che erano la gran maggioranza della Facoltà. Ragone era ufficialmente “selettivo e severo agli esami”, -e questo passi-, ma proponeva un confronto aperto e chiaro con l’allora odiato ‘mercato’, le aziende, la committenza privata; ed aveva frequentazione con gli ambienti socialisti napoletani e con l’area Di Donato dell’allora Psi. Per quegli anni (‘70-’80) il peggio che si potesse immaginare a Sociologia: un indifendibile. Anche se lui restava sempre riservatamente fiero delle sue posizioni. (P.I.)
Al voto sono chiamati in 28, così divisi: 7 professori ordinari (non vota Eligio Resta, attualmente membro del Consiglio Superiore della Magistratura), 12 professori associati (non vota Gabriella Pinnarò, attualmente fuori ruolo), 1 solo rappresentante dei tanti ricercatori della giovane Facoltà (Roberto Serpieri), 6 rappresentanti degli studenti (dunque un peso determinante) e 2 rappresentanti del personale non docente. C’è poi una controversia sui professori a contratto, persone esterne alla facoltà, chiamate a tenere brevi corsi. C’è chi ritiene che non abbiano assolutamente titolo e chi ritiene il contrario. Occorrono quindi 15 voti per essere eletti Preside di Sociologia.
Si voterà entro la metà di luglio o a settembre. Non è stato ancora deciso. Ad indicarlo, secondo la norma, deve essere il decano, prof. Anna Maria Asprea, sentito il Preside uscente.
Riunioni. Anche se le elezioni non sono state ancora fissate, promosse dal Preside uscente si sono già tenute due riunioni, nel mese di maggio che però hanno visto una scarsa partecipazione (7-8 persone, e non tutte votanti). Una terza riunione è prevista nel mese di giugno. Nella seconda di fine maggio, il prof. Gerardo Ragone ha presentato la sua candidatura.
I candidati. La rosa dei candidabili è ristretta ai soli “magnifici 7”, gli unici che detengono il titolo di professori ordinari: Anna Maria Asprea, Enzo Bartocci (prossimi alla pensione), Mauro Calise, Francesco Paolo Cerase (Preside uscente), Enrico Pugliese, Gerardo Ragone ed Amalia Signorelli. Asprea, Bartocci e Cerase non possono farlo, Signorelli e Calise pare non siano interessati e comunque, pur avendo ricevuto l’invito a candidarsi, hanno fatto sapere di non essere disponibili. Restano i soli Pugliese e Ragone. Pugliese, 58 anni, di Castrovillari, professore ordinario dall’1 novembre 1980, è già stato Direttore di Dipartimento e Presidente di Corso di Laurea e dunque conosce bene i meccanismi amministrativi e politici della facoltà: nata nel ‘72-73 come Corso di Laurea, voluto allora da Giuseppe Galasso, Gino Germani ed altri studiosi napoletani. Ma anche Ragone è fra i vecchi della facoltà, forse il più vecchio attualmente per anni di docenza a Sociologia di Napoli, essendoci stato sin dalle origini, anche prima dello stesso Pugliese che proveniva dalla famosa cattedra di Sociologia Urbana e Rurale della Facoltà di Agraria, a cui gli studenti di sinistra (e non solo) di mezza università di Napoli, negli anni ’70 e primi anni ’80, facevano riferimento, per motivi scientifico-politici (l’identificazione con il professore: allora Pugliese era nella sinistra extraparlamentare, con il Pdup) e perché era un esame “superabile”.
Ragone, da sempre su posizioni laiche e soprattutto socialiste, anch’egli bravo scientificamente, non era molto ben visto da gran parte degli studenti ma anche fra i docenti di scuola marxista e cattolico-democratica, che erano la gran maggioranza della Facoltà. Ragone era ufficialmente “selettivo e severo agli esami”, -e questo passi-, ma proponeva un confronto aperto e chiaro con l’allora odiato ‘mercato’, le aziende, la committenza privata; ed aveva frequentazione con gli ambienti socialisti napoletani e con l’area Di Donato dell’allora Psi. Per quegli anni (‘70-’80) il peggio che si potesse immaginare a Sociologia: un indifendibile. Anche se lui restava sempre riservatamente fiero delle sue posizioni. (P.I.)