Soluzioni tecnologiche per esami e laboratori a distanza

“Partecipo al gruppo di lavoro del Senato Accademico sulla sperimentazione di nuovi spazi digitali. Un’attività intensa che, per esempio, ha portato all’acquisizione da parte dell’Ateneo di nuove piattaforme per gli esami online e alla valutazione di soluzioni tecnologiche per i laboratori a distanza”: il prof. Alberto Aloisio, senatore accademico della Federico II e docente a Fisica, fa il punto dei lavori in corso nel gruppo del quale è componente. “Non è un paradosso il concetto di laboratorio a distanza – dice –  perché si può controllare la strumentazione e interagire con essa da remoto. È chiaro che non è la stessa cosa dell’attività in presenza, ma è una opportunità nei casi in cui non sia possibile essere fisicamente in Ateneo – ne abbiamo avuto un esempio drammatico durante la pandemia – e per valorizzare il patrimonio strumentale che potrebbe essere utilizzato 24 ore. Le piattaforme disponibili oggi sono ancora allo stadio embrionale. Siamo entrati in contatto con terze parti che sviluppano questi strumenti per avviare un percorso che potrebbe renderli disponibili in Ateneo”. Le nuove piattaforme integrate per gli esami a distanza sono, invece, ormai una realtà già adottata, sia pure in via sperimentale, in alcuni Dipartimenti dell’Ateneo: “Permettono un miglioramento delle prestazioni, specialmente per le prove scritte che ad oggi costituiscono un elemento delicato. Ci sono piattaforme che semplificano e rendono più agevole identificare la correttezza del comportamento dello studente e consentono di minimizzare – non annullare, sia chiaro – i disagi. Il punto di partenza che ci ha spinto a lavorare in questa direzione è che Teams è una piattaforma interattiva e prevede di impiegare piattaforme specifiche per gli scritti le quali non hanno trovato un grande apprezzamento. Una parte di accertamento in remoto è oggettivamente complessa”.
Aloisio “Siamo una squadra ampiamente collaudata”
Aloisio e gli altri componenti del gruppo di lavoro si muovono, dunque, nella direzione della valorizzazione della didattica a distanza la quale, come sottolineato più volte dall’ex Ministro Manfredi e dal Rettore Lorito, se usata bene e senza che si pretenda che sostituisca quella frontale, può rappresentare un importante valore aggiunto. Al di là di questi aspetti specifici, prosegue il docente, “il tema forse più rilevante in questa fase di lavori del Senato Accademico è la revisione dei regolamenti. Un’attività coordinata dai professori Stefano Consiglio e Leonardo Merola. I regolamenti da aggiornare e modificare sono molteplici e sono stati segnalati dagli Uffici centrali, dalle Commissioni in Senato e da un censimento dei Dipartimenti. Tra questi c’è stato quello per gli scatti stipendiali approvato nell’ultima riunione. In fase di definizione sono quelli per il conto terzi e la premialità e quello sugli assegni di ricerca. Sono tanti e il lavoro procede con un calendario che dipende anche dalle criticità e dalle esigenze manifestate nei Dipartimenti e da scadenze istituzionali”. I principi che ispirano l’attività dei senatori accademici, relativamente a questo aspetto, sono la razionalizzazione e l’adesione a nuove normative nazionali. “Ci sono regolamenti – sottolinea Aloisio – che hanno più di dieci anni e devono essere adeguati ai mutamenti nazionali o all’evoluzione di altre realtà universitarie.  Quando Bologna, La Sapienza, Pisa, Firenze, Milano, Torino cambiano c’è necessità di adeguarsi ad un nuovo assetto nazionale”.
Il Senato Accademico resterà in carica fino a luglio, poi scadrà il mandato e dovrà essere rinnovato con i componenti che saranno eletti presumibilmente in autunno. “Siamo – commenta il docente di Fisica – una squadra ampiamente collaudata, ci conosciamo da almeno quattro anni, ed ora stiamo lavorando in sintonia anche con i delegati del Rettore Lorito”.
Fabrizio Geremicca
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