Strage agli scritti, “potremo ritentare solo a giugno”

“Dopo la strage di Lingua Inglese II, i miei progetti si sono vanificati, perché gli scritti hanno tre sessioni di validità e potremo ritentare solo a giugno”, dice  sfiduciata una studentessa di Mediazione linguistica e culturale e aggiunge: “trovo assurdo questo sbarramento, soprattutto dal momento che nel mio gruppo sono passati solo in sette”. Prosegue una collega: “oltre al problema delle date, c’è il vincolo di propedeuticità: se non si conclude, ad esempio, l’esame di Lingua I anche con l’orale, non si può sostenere la seconda annualità. L’esame completo deve figurare sul libretto, altrimenti la prova è annullata ma, in ogni caso, è a discrezione del docente. Questi meccanismi ci rallentano, perché l’impegno richiesto dall’esame di Lingua è quello più oneroso”. Sono previste alcune eccezioni per gli studenti fuori corso: “io sono una vecchia matricola, motivo per il quale ho potuto sostenere l’esame scritto di Lingua senza aver affrontato né l’esame orale né la Letteratura del primo anno”, dice Raffaella Petracchini. “Nel mio caso, il disastro è stato proprio il mio primo esame: Storia della Cina. 100 bocciati su 179! E anche in questo caso, come per gli scritti di Lingua, il prossimo tentativo sarà direttamente a giugno, perché l’appello di marzo è  riservato ai fuori corso e agli studenti del terzo anno che hanno da recuperare esami degli anni precedenti”, informa Monica di Lingue, Lettere e Culture comparate. Commenta uno studente che ha ottenuto, invece, una valutazione più positiva: “io sono stato l’unico a prendere 26. L’esame non è improponibile e l’importante, secondo me, non è sapere i dettagli, ma suddividere per bene le informazioni principali per non confondersi con le dinastie. Tenere d’occhio le slide e gli appunti aiuta a selezionare il giusto indispensabile”.
 
Consigli per un esame a scelta “facile facile”
 
“Vorrei studiare qualcosa di semplice, perché devo necessariamente concentrarmi sulle lingue”, dice Eliana, studentessa del terzo anno di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe, ribadendo una frase ricorrente per molti studenti alla ricerca di un esame: “facile facile, perché anche se è da 12 crediti, la valutazione sarà espressa in lettere e non farà media”. “Storia dell’arte contemporanea, Storia e critica del cinema, Storia del teatro moderno e contemporaneo è la triade più gettonata per gli studenti con una vena artistica, ma in molti tendono a proseguire con gli esami di letteratura, che sono però più dispendiosi in termini di tempo”, sostiene Alice Sacco al terzo anno di Mediazione linguistica e culturale. Aggiunge uno studente del primo anno: “nel mio caso, ho deciso di proseguire lo studio della Letteratura Inglese, possibilità preclusa dal mio curriculum in Analisi linguistica e traduzione. Gli esami di Letteratura prevedono una conoscenza più approfondita della lingua studiata, così che possa consentire la lettura di romanzi in lingua originale”. “Ho compilato il mio piano di studi e non sceglierò un esame di Storia, perché dopo Storia della Cina, alle prese con imperatori e battaglie, ho capito che non è il mio massimo memorizzare date e nomi”, continua Monica. “Consiglio di non abbandonare le letterature alla Triennale, perché il commento critico di testi permette di familiarizzare con vocaboli tecnici e anche i corsi sono utilissimi per la partecipazione interattiva di noi studenti al dibattito”, fa presente Roberta appena iscritta al Corso di Laurea Magistrale in Letterature e Culture comparate. 
 
Non è da sottovalutare Geografia sociale e culturale
 
“All’appello orale, morti e feriti. Se non si conosce bene la cartografia è una bocciatura assicurata. Può capitare che i docenti chiedano di rintracciare alcuni punti sulla carta geografica e di analizzare grafici. Per questa ragione, non vi fossilizzate su uno studio esclusivamente teorico”, consiglia Fabio Mennillo, al secondo anno di Lingue e Culture orientali africane. “Le domande sono le più svariate, a volte anche molto specifiche sulla popolazione, come l’invecchiamento o il tasso di fecondità, i metodi di diffusione spaziale, le organizzazioni sovranazionali o l’analisi di un diagramma”, dice Grazia di Lingue e Culture comparate. “Molti studenti del primo anno possono trovarsi spaesati, perché si trovano a dover masticare conoscenze pratiche e versatili. Magari sanno cos’è la latitudine, ma non hanno familiarità con coordinate e proiezioni geografiche di città precise senza prima individuarle sull’atlante. Saper leggere una carta è un requisito fondamentale per un linguista”, conclude Roberta.
Sabrina Sabatino
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