Quattro furti di telefonini, l’ultimo ai primi di marzo e tutti nel centro storico, zona universitaria. È il triste primato di una studentessa fuorisede di Giurisprudenza, della provincia di Avellino. “Ho subito quattro furti in quattro anni. L’ultimo a marzo, intorno alle 23.30. Ero andata a mangiare una pizza con dei colleghi. Mentre passeggiavamo due ragazzi su un motorino si sono avvicinati e mi hanno intimato di consegnare il telefonino. Quello seduto dietro aveva le mani in tasca. Ho avuto paura e glielo ho dato”. Un’altra volta è successo di mattina, “alle 11,00 in via Mezzocannone”. Gli altri due episodi: un borseggio ed uno scippo. “Le prime due volte ho sporto denuncia ai Carabinieri. Poi non più. Perché in caserma mi hanno spiegato che conoscevano l’autore dei furti, era in libertà e non mi conveniva rischiare la pelle per un telefonino”. Costante dei furti, ragazzi tra i 16 e i 18-20 anni. “Furti che si uniscono a quelli dei libri mentre sei in seduta di esame. Ti allontani a fumare una sigaretta ed al ritorno non li trovi più”.
Ancora più insopportabile è un’altra forma di aggressione che subiscono i fuorisede: “in via Mezzocannone ma anche in altre zone del Centro Storico –afferma G.F., studentessa fuorisede del beneventano- C’è gente che gira nei vicoli e quando legge ai citofoni dei palazzi che ci sono studenti bussa e chiede di aprire il cancello. Per cultura ed abitudine, in genere apriamo. Anche perché nel beneventano, o nell’avellinese, lasciamo l’auto, anche aperta, con lo stereo e nessuno tocca nulla. Ebbene, una volta saliti, questi delinquenti si presentano – anche armati di coltello- e con comportamenti aggressivi e nell’arco di pochi minuti, si fanno consegnare tutto quello che abbiamo. In genere queste visite le fanno a fine mese, quando abbiamo i soldi per pagare i fitti”. Tensioni che unite a quelle dello studio “magari per esami che devi ripetere più volte prima di superarli” non consentono di vivere serenamente. E così si arriva “all’agognata laurea, magari in Giurisprudenza, con una media di voti più bassa di quella dei colleghi di analoga facoltà ma di atenei del centro-nord Italia; e casomai in età più adulta, perché da noi Diritto Commerciale prima di superarlo devi sostenerlo 5 o 6 volte, e così Procedura Civile o Penale. Occorrerebbe almeno che sul certificato di laurea qualcuno scrivesse che i 18 ed i 21 in alcune discipline, valgono i 27 ed i 30 di Camerino, di Campobasso o di altre facoltà”.
Ancora più insopportabile è un’altra forma di aggressione che subiscono i fuorisede: “in via Mezzocannone ma anche in altre zone del Centro Storico –afferma G.F., studentessa fuorisede del beneventano- C’è gente che gira nei vicoli e quando legge ai citofoni dei palazzi che ci sono studenti bussa e chiede di aprire il cancello. Per cultura ed abitudine, in genere apriamo. Anche perché nel beneventano, o nell’avellinese, lasciamo l’auto, anche aperta, con lo stereo e nessuno tocca nulla. Ebbene, una volta saliti, questi delinquenti si presentano – anche armati di coltello- e con comportamenti aggressivi e nell’arco di pochi minuti, si fanno consegnare tutto quello che abbiamo. In genere queste visite le fanno a fine mese, quando abbiamo i soldi per pagare i fitti”. Tensioni che unite a quelle dello studio “magari per esami che devi ripetere più volte prima di superarli” non consentono di vivere serenamente. E così si arriva “all’agognata laurea, magari in Giurisprudenza, con una media di voti più bassa di quella dei colleghi di analoga facoltà ma di atenei del centro-nord Italia; e casomai in età più adulta, perché da noi Diritto Commerciale prima di superarlo devi sostenerlo 5 o 6 volte, e così Procedura Civile o Penale. Occorrerebbe almeno che sul certificato di laurea qualcuno scrivesse che i 18 ed i 21 in alcune discipline, valgono i 27 ed i 30 di Camerino, di Campobasso o di altre facoltà”.