Studenti di Ingegneria Meccanica per la Progettazione in Francia per una competizione internazional

Un gruppo di dodici studenti iscritti alla Magistrale in Ingegneria Meccanica per la Progettazione e la Produzione della Federico II ha rappresentato l’Italia ad un evento internazionale dedicato all’innovazione di prodotto. L’appuntamento, annuale, vede la partecipazione di centinaia di studenti, provenienti da tutta Europa, che si sfidano in una gara di progettazione all’ultima idea, in una non stop di 24 ore. La manifestazione “Ventiquattro ore per l’Innovazione” si è svolta in Francia, tra il 12 e 13 dicembre, ed è organizzata dall’Ecole Supérieure des Technologies Industrielles Avancées (ESTIA) di Biarritz, in collaborazione con aziende e imprese che commissionano ai gruppi in gara, composti da non più di dieci persone, la realizzazione di un prototipo di loro interesse. “Abbiamo partecipato ad altre edizioni. Lavoravamo dai nostri laboratori per poi presentare i risultati in teleconferenza. È stata la prima volta che vi abbiamo preso parte dal vivo”, racconta il prof. Antonio Lanzotti, docente del Corso di Progettazione e Sviluppo di Prodotto e promotore dell’iniziativa. “Eravamo gli unici italiani presenti e i nostri ragazzi ci hanno creduto molto, lavorando con impegno e sfruttando l’opportunità di affrontare dei metodi nuovi e confrontarsi con dei loro coetanei di altri paesi, condensando tutto in sole 24 ore ininterrotte di lavoro, come capita spesso nel mondo del lavoro – spiega il prof. Stefano Papa che ha accompagnato gli studenti insieme ai tecnici amministrativi Paola Muratto e Luigi Calvanese – L’attività ha rappresentato anche una buona occasione per coloro i quali non sono riusciti ad ottenere una borsa Erasmus”.
“Non abbiamo partecipato come gruppo di Napoli. Siamo stati divisi fra tre squadre diverse. Nella nostra c’erano cinque napoletani insieme a quattro ragazzi di Bordeaux e un ragazzo spagnolo”, racconta Cecilia Maddaloni che ha dovuto realizzare, insieme ai colleghi, una cuffia da piscina completamente impermeabile. Il referente di una grande azienda del settore ha esposto il progetto agli studenti avvertendo come, tutte le cuffie, non risultino mai impermeabili al 100 per cento. “Abbiamo organizzato il lavoro in diverse fasi con una vera lavagna aziendale. Alla fine abbiamo potuto stampare il nostro prototipo con la stampante 3D. È stato bello. Non ci hanno mai fatto sentire degli estranei. Abbiamo avuto sempre tutto a nostra disposizione: laboratori, chiavi, sale di musica, caffè in quantità. È stato bello anche notare che, pur avendo sistemi di studio diversi, con i nostri colleghi stranieri avevamo lo stesso metodo di lavoro”, aggiunge Cecilia. Pur essendoci diverse premiazioni – una delle quali al coraggio per uno studente straniero che si è trovato a dover lavorare da solo -, è risultato vincitore il prototipo di una bicicletta per disabili: “più che il progetto in sè, ha vinto il tema e la possibilità di sperimentare direttamente la bicicletta con la persona per la quale è stata realizzata”, conclude Cecilia. “La nostra squadra era composta solo da quattro studenti della Federico II, però abbiamo lo stesso avuto modo di confrontarci e fare amicizia con gli altri partecipanti”, dice Giuseppe Piscopo il quale, insieme ai colleghi, si è visto commissionare un sistema per l’ingrassaggio delle selle per cavalli, cercando di migliorarne la durata e tenendo conto dell’attrito sulla pelle dell’animale e delle leggi francesi sui lavori pesanti, dal momento che ogni sella pesa all’incirca sei chilogrammi. Stefano Osteria ha fatto parte dell’unico gruppo – composto da tre colleghi napoletani e sette francesi – che ha avuto “la fortuna di andare in azienda per una visita di un paio d’ore che doveva aiutarci a capire le esigenze reali di uno stabilimento antiquato, alle prese con le difficoltà di assemblaggio di aerei sempre più grandi”. Il team ha dovuto immaginare una soluzione per migliorare lo scorrimento delle carlinghe degli aerei modello Falcon, nelle versioni sette, otto e nove. “Il responsabile aziendale ci ha riferito che hanno deciso di partecipare all’evento perché sono con l’acqua alla gola e necessitano di soluzioni innovative. È poi rimasto molto colpito dalla nostra proposta di utilizzare dei nano-robot programmati allo scopo. Una soluzione che tutti hanno definito estrema, ma praticabile fra qualche anno. Che dire? È stata davvero una bellissima esperienza, che ci ha fatto vivere in diretta lo ‘sclero’, non saprei definirlo altrimenti, del mondo del lavoro”.
I nomi degli altri partecipanti all’avventura francese: Antonio Cecere, Silvio Lamberti, Miriam Manganiello, Raffaele Milanese, Raffaele Moria, Lucio Mottola, Guido Piscopo, Raffaele Romano e Vincenzo Torello.
Simona Pasquale
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