Basta dare un’occhiata al sito web (www.unisa.it), per farsi prendere dalla voglia di conoscere da vicino l’Università di Salerno. Tutto è perfettamente organizzato, tutte le informazioni di cui si ha bisogno sono lì a portata di mano, ma non basta. Non basta perché quando si legge delle numerose iniziative di orientamento, degli eventi ricreativo-culturali (feste di facoltà, concerti, mostre, spettacoli teatrali), del progetto webradio, dei campi sportivi (campi da tennis, campetti di calcio, la nuova piscina), delle associazioni studentesche, viene la curiosità di girare tra le dieci Facoltà dell’ateneo per vedere con i propri occhi. E se ci si lascia vincere da questa curiosità, si scopre che quella di Salerno è davvero un’università da vivere a trecentosessanta gradi. Tutte le sue strutture sono immerse nel verde, concentrate all’interno del campus di Fisciano, in via Ponte Don Melillo, e del polo di Baronissi, a due chilometri da Fisciano. Questo fa sì che gli studenti possano seguire le attività didattiche e studiare senza allontanarsi dalla sede universitaria, avendo a disposizione tutti i servizi indispensabili per restare nel campus dalla mattina alla sera. Aule studio, biblioteche, laboratori, mense, parcheggi, campi sportivi, uffici postali, banche. Presto saranno pronti anche i primi alloggi delle residenze universitarie in costruzione. Il rettore, prof. Raimondo Pasquino, non manca mai di sottolineare che la forza dell’ateneo sta proprio nel campus, che permette di “partecipare ad attività comuni che non sono soltanto quelle strettamente didattiche e che consentono un armonioso processo di formazione della persona nella sua accezione più ampia”.
Le Facoltà attivate sono dieci: Economia; Farmacia; Giurisprudenza; Ingegneria; Lettere e Filosofia; Lingue e letterature straniere; Medicina e Chirurgia; Scienze della Formazione; Scienze matematiche, fisiche e naturali; Scienze politiche. Per accedere a ciascun corso di laurea di primo livello bisogna affrontare un test obbligatorio che a volte è selettivo (quando si tratta di corsi a numero chiuso), altre volte è finalizzato semplicemente a valutare la preparazione di base e le attitudini delle aspiranti matricole. Se il risultato del test dovesse evidenziare delle carenze, le Facoltà potranno organizzare corsi di recupero.
Le immatricolazioni dovranno essere effettuate entro il 30 settembre seguendo la procedura on-line.
I Corsi di Laurea offerti dall’ateneo salernitano sono molti, alcuni dei quali spiccano per il carattere innovativo o per il prestigio scientifico. Parliamo di alcuni di essi con docenti e laureati brillanti.
Le Facoltà attivate sono dieci: Economia; Farmacia; Giurisprudenza; Ingegneria; Lettere e Filosofia; Lingue e letterature straniere; Medicina e Chirurgia; Scienze della Formazione; Scienze matematiche, fisiche e naturali; Scienze politiche. Per accedere a ciascun corso di laurea di primo livello bisogna affrontare un test obbligatorio che a volte è selettivo (quando si tratta di corsi a numero chiuso), altre volte è finalizzato semplicemente a valutare la preparazione di base e le attitudini delle aspiranti matricole. Se il risultato del test dovesse evidenziare delle carenze, le Facoltà potranno organizzare corsi di recupero.
Le immatricolazioni dovranno essere effettuate entro il 30 settembre seguendo la procedura on-line.
I Corsi di Laurea offerti dall’ateneo salernitano sono molti, alcuni dei quali spiccano per il carattere innovativo o per il prestigio scientifico. Parliamo di alcuni di essi con docenti e laureati brillanti.
Medicina, Facoltà
al secondo
anno di vita
al secondo
anno di vita
La Facoltà di Medicina di Salerno, che ha sede a Baronissi, compie il suo primo anno di vita. Il progetto per la realizzazione di una Facoltà medica salernitana era allo studio da tempo, e ha visto la luce l’anno passato. Adesso che ci si appresta a iniziare il secondo anno di lezioni e che 100 nuovi posti sono disponibili per riempire la nuova classe del primo anno (la prova di ammissione si è svolta il 4 settembre, mentre andavamo in stampa), è d’obbligo fare il punto della situazione. Chiediamo un primo bilancio al prof. Luca Parente, docente di Farmacia e membro del Comitato Tecnico-Scientifico della Facoltà, ma lui ci spiega che è un po’ prematuro fare bilanci di qualsiasi tipo. “La Facoltà è in divenire, si sta sviluppando. Per ora possiamo soltanto dire che i ragazzi sono rimasti abbastanza soddisfatti dei corsi, anche se hanno preferito quelli più attinenti alla disciplina medica, piuttosto che quelli di base, che hanno trovato un po’ ostici. Questo però accade in tutte le Facoltà”. Il professore sottolinea che c’è qualcosa da migliorare e che ci si sta lavorando. “E’ in corso un piano di ristrutturazione del polo di Baronissi che riguarda le infrastrutture generali: aule di riunione, studi per i docenti, mense per gli studenti. Sono già pronte le aule per le lezioni degli anni successivi al primo e il Laboratorio di anatomia”. Dunque, Medicina cresce al passo con la crescita delle classi di studenti. E’ già stato firmato un protocollo d’intesa che ha ad oggetto la ristrutturazione dell’Ospedale di Salerno per accogliere i reparti clinici universitari. “Si spera che l’arrivo della clinica universitaria possa migliorare anche l’assistenza sanitaria sul territorio”, dice il professore. Gli aspiranti studenti di Medicina sono sempre moltissimi, il primo anno furono presentate 1000 domande per 65 posti. Il bacino di utenza è ovviamente quello del salernitano e dell’avellinese, ma c’è una fetta di aspiranti allievi provenienti anche dalla Calabria e dalla Basilicata. Il professore consiglia loro di studiare giorno per giorno, seguendo le lezioni e fissandone i concetti immediatamente dopo, quando si è tornati a casa. “Si tratta di studiare molto. Medicina è Medicina”.
L’unicità del Dams
di Lingue
di Lingue
La Facoltà di Lingue e Letterature straniere ha attivato l’anno scorso il Corso di Laurea triennale in Discipline delle arti visive, della musica e dello spettacolo, che si è aggiunto a quello in Lingue e culture straniere. A numero programmato per un massimo di 120 posti (la prova di ammissione si tiene il 10 settembre), Discipline delle arti visive, della musica e dello spettacolo è un Corso unico sul territorio campano. “Sul tema esiste soltanto una specialistica all’Orientale, la nostra è l’unica triennale e anche nel resto del Meridione sono pochissimi i corsi di laurea del genere”, precisa la Preside della Facoltà, prof.ssa Ileana Pagani. Il primo anno è andato bene, c’è stata molta richiesta di immatricolazioni (430 domande per 120 posti) e gli allievi ammessi hanno dimostrato grande entusiasmo e partecipazione. Non solo studio teorico ma anche laboratori applicativi già dal primo anno. E’ rimasta allestita a lungo una mostra realizzata dagli studenti nell’ambito del laboratorio di arti grafiche, una serie di bozzetti commissionati per l’ornato del nuovo edificio della Facoltà. A Salerno viene concretamente dato molto spazio a questi laboratori perché ci sono le strutture idonee, ed è quanto sottolinea la Preside dopo aver illustrato a grandi linee le caratteristiche del Corso. “La struttura del triennio è consolidata, ci siamo ispirati alla tradizione del Dams di Bologna e di Torino. Tutti i nostri corsi hanno una modularità alta, cioè valgono molti crediti, perché abbiamo puntato a ridurre il numero degli esami. Ogni insegnamento vale 8 crediti, mentre i laboratori ne valgono 4. Nel nostro ateneo c’è inoltre un ambiente che agevola chi vuole studiare Discipline delle arti visive, della musica e dello spettacolo. Abbiamo 3 orchestre jazz, un’orchestra da camera, un teatro dove da quest’anno si terranno le rappresentazioni organizzate dal Teatro d’ateneo”.
Il Corso è impegnativo, perché punta anzitutto a ricostruire e rinsaldare il patrimonio di conoscenze di base. Si studiano due lingue per due annualità perché “la consultazione del mondo del lavoro ci dice che saper parlare le lingue straniere è essenziale per chi vuole lavorare in questo campo”. E naturalmente, requisito indispensabile per affrontare questo tipo di studi è avere un sincero, sentito interesse per l’arte, la musica e lo spettacolo.
Il Corso è impegnativo, perché punta anzitutto a ricostruire e rinsaldare il patrimonio di conoscenze di base. Si studiano due lingue per due annualità perché “la consultazione del mondo del lavoro ci dice che saper parlare le lingue straniere è essenziale per chi vuole lavorare in questo campo”. E naturalmente, requisito indispensabile per affrontare questo tipo di studi è avere un sincero, sentito interesse per l’arte, la musica e lo spettacolo.