Biologia è una materia di base che dà il benvenuto alle matricole di tutti i Corsi di Laurea attivati dal Dipartimento di Farmacia. Le lezioni sono alle spalle. Adesso è tempo di esami distribuiti in tre appelli tra gennaio e febbraio. Bilancio positivo del lavoro svolto in aula per il prof. Orazio Taglialatela Scafati, che a Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF) insegna Biologia sia alle matricole pari sia a quelle dispari: “sono molto soddisfatto. Ho
spiegato gli argomenti che avevo in programma e ricevuto dai ragazzi la risposta che mi aspettavo”. Si attendono gli effetti di una delle novità introdotte durante quest’anno accademico dal Consiglio del Corso di Laurea, ovvero l’abolizione al primo anno di prove intercorso: “non è stato possibile organizzarle, ma sono comunque ottimista per la preparazione degli studenti. Non a caso al primo appello si sono prenotati circa ottanta ragazzi. Ciò vuol dire che gran parte dei nuovi iscritti ritiene di essere preparata”. Matricole pronte ad affrontare un esame che “prevede uno scritto che dura un’ora ed è composto di domande a risposta multipla e qualche quesito a risposta aperta. È necessario per operare una prima scrematura, evitando che ragazzi del tutto impreparati si sottopongano inutilmente allo stress dell’esame orale. In questa fase, comunque, c’è un’alta percentuale di promossi, non è molto selettivo”. Superato il primo ostacolo, “dopo qualche giorno c’è un orale, decisivo per stabilire il voto finale. È
lì che lo studente fa capire di aver compreso la materia”. Fondamentale per prepararsi al meglio è “fare collegamenti tra le varie parti. Ricordare i concetti è importante, ma ho cercato di ridurre al minimo tutto ciò il cui apprendimento è basato soltanto sulla memoria”. Perché ciò che conta per gli studenti è iniziare a costruire un bagaglio da portare con sé durante tutto il percorso formativo e professionale: “Biologia è un insegnamento di base. L’obiettivo, dunque, è che i concetti restino saldi negli anni successivi per gli esami come Biochimica, Fisiologia e Farmacologia”. Nulla è superfluo: “l’errore commesso in alcuni casi dagli studenti è quello di trascurare
qualche argomento perché lo ritengono meno importante. Quando pongo le domande, però, si rendono conto che chiedo tutto il programma. I nostri corsi sono compatti e svolti in pochi mesi. Operare una selezione degli argomenti è impensabile”. Studiare è l’unico ingrediente da adottare, facendosi incoraggiare dai risultati del recente passato: “l’anno scorso, soprattutto agli appelli iniziali, più del settanta percento di chi ha sostenuto l’esame lo ha poi superato. Anche la media voto è stata abbastanza alta”. Discorsi simili per il Corso di Laurea in Farmacia, dove per la prima volta il docente si occupa del modulo di Biologia Vegetale (al prof. Corrado Garbi, invece, è affidata la parte di Biologia Animale). Con lui hanno seguito le matricole dispari: “l’esame integrato prevede uno scritto e un orale. Il voto finale è determinato dalla media della votazione conseguita ai due moduli”. Studiare i processi biologici che riguardano le strutture vegetali è importante perché “molti dei professionisti che si laureano in Farmacia avranno a che fare col mondo delle piante, dato che queste ultime, ancora oggi, continuano ad essere una fonte privilegiata di farmaci. La pianta è il punto di origine del farmaco”. Non a caso non pochi laureati “scelgono il Corso di Perfezionamento in Piante Officinali e Preparazioni Fitoterapiche”, diretto proprio dal prof. Taglialatela Scafati: “molti studenti scelgono di approfondire queste tematiche ritenendole utili per la propria professione sia in farmacia, visto che durante il corso li formiamo come preparatori di prodotti fitoterapici, sia in ambito aziendale, con realtà che lavorano con i prodotti di questo tipo. È un settore in rapida espansione, soprattutto perché è sempre più diffusa l’idea che le sostanze naturali siano più sicure”. I primi in Dipartimento a sostenere le prove sono stati gli studenti di Controllodi Qualità, impegnati con scritto e orale il 13 gennaio. È andata bene alla maggior parte di chi ha affrontato le 26 domande a risposta multipla e le due domande a risposta aperta preparate dalla prof.ssa Carmen Formisano: “su circa trenta prenotati, venti hanno superato l’esame. Escludendo gli assenti, soltanto due ragazzi si sono fermati allo scritto”. A suo avviso è fondamentale seguire il corso: “Biologia sembra facile, ma è un bel mattone. È vero che partiamo dalle basi, ma c’è un po’ da studiare. L’impatto è duro”. Hanno già dato un saggio della propria preparazione anche gli studenti di Scienze Nutraceutiche
che con la prof.ssa Formisano, coadiuvata dal nutrizionista Roberto Ciampaglia, seguono il corso denominato Biologia cellulare: interazione tra geni e nutrienti: “a inizio gennaio i ragazzi hanno sostenuto la seconda prova intercorso. Su sessanta, soltanto cinque non l’hanno superata. Gli studenti di questo Corso mostrano una buona
predisposizione allo studio della materia”. Alle porte l’orale: “è importante non imparare a memoria, ma capire i concetti fondamentali”.
Ciro Baldini
spiegato gli argomenti che avevo in programma e ricevuto dai ragazzi la risposta che mi aspettavo”. Si attendono gli effetti di una delle novità introdotte durante quest’anno accademico dal Consiglio del Corso di Laurea, ovvero l’abolizione al primo anno di prove intercorso: “non è stato possibile organizzarle, ma sono comunque ottimista per la preparazione degli studenti. Non a caso al primo appello si sono prenotati circa ottanta ragazzi. Ciò vuol dire che gran parte dei nuovi iscritti ritiene di essere preparata”. Matricole pronte ad affrontare un esame che “prevede uno scritto che dura un’ora ed è composto di domande a risposta multipla e qualche quesito a risposta aperta. È necessario per operare una prima scrematura, evitando che ragazzi del tutto impreparati si sottopongano inutilmente allo stress dell’esame orale. In questa fase, comunque, c’è un’alta percentuale di promossi, non è molto selettivo”. Superato il primo ostacolo, “dopo qualche giorno c’è un orale, decisivo per stabilire il voto finale. È
lì che lo studente fa capire di aver compreso la materia”. Fondamentale per prepararsi al meglio è “fare collegamenti tra le varie parti. Ricordare i concetti è importante, ma ho cercato di ridurre al minimo tutto ciò il cui apprendimento è basato soltanto sulla memoria”. Perché ciò che conta per gli studenti è iniziare a costruire un bagaglio da portare con sé durante tutto il percorso formativo e professionale: “Biologia è un insegnamento di base. L’obiettivo, dunque, è che i concetti restino saldi negli anni successivi per gli esami come Biochimica, Fisiologia e Farmacologia”. Nulla è superfluo: “l’errore commesso in alcuni casi dagli studenti è quello di trascurare
qualche argomento perché lo ritengono meno importante. Quando pongo le domande, però, si rendono conto che chiedo tutto il programma. I nostri corsi sono compatti e svolti in pochi mesi. Operare una selezione degli argomenti è impensabile”. Studiare è l’unico ingrediente da adottare, facendosi incoraggiare dai risultati del recente passato: “l’anno scorso, soprattutto agli appelli iniziali, più del settanta percento di chi ha sostenuto l’esame lo ha poi superato. Anche la media voto è stata abbastanza alta”. Discorsi simili per il Corso di Laurea in Farmacia, dove per la prima volta il docente si occupa del modulo di Biologia Vegetale (al prof. Corrado Garbi, invece, è affidata la parte di Biologia Animale). Con lui hanno seguito le matricole dispari: “l’esame integrato prevede uno scritto e un orale. Il voto finale è determinato dalla media della votazione conseguita ai due moduli”. Studiare i processi biologici che riguardano le strutture vegetali è importante perché “molti dei professionisti che si laureano in Farmacia avranno a che fare col mondo delle piante, dato che queste ultime, ancora oggi, continuano ad essere una fonte privilegiata di farmaci. La pianta è il punto di origine del farmaco”. Non a caso non pochi laureati “scelgono il Corso di Perfezionamento in Piante Officinali e Preparazioni Fitoterapiche”, diretto proprio dal prof. Taglialatela Scafati: “molti studenti scelgono di approfondire queste tematiche ritenendole utili per la propria professione sia in farmacia, visto che durante il corso li formiamo come preparatori di prodotti fitoterapici, sia in ambito aziendale, con realtà che lavorano con i prodotti di questo tipo. È un settore in rapida espansione, soprattutto perché è sempre più diffusa l’idea che le sostanze naturali siano più sicure”. I primi in Dipartimento a sostenere le prove sono stati gli studenti di Controllodi Qualità, impegnati con scritto e orale il 13 gennaio. È andata bene alla maggior parte di chi ha affrontato le 26 domande a risposta multipla e le due domande a risposta aperta preparate dalla prof.ssa Carmen Formisano: “su circa trenta prenotati, venti hanno superato l’esame. Escludendo gli assenti, soltanto due ragazzi si sono fermati allo scritto”. A suo avviso è fondamentale seguire il corso: “Biologia sembra facile, ma è un bel mattone. È vero che partiamo dalle basi, ma c’è un po’ da studiare. L’impatto è duro”. Hanno già dato un saggio della propria preparazione anche gli studenti di Scienze Nutraceutiche
che con la prof.ssa Formisano, coadiuvata dal nutrizionista Roberto Ciampaglia, seguono il corso denominato Biologia cellulare: interazione tra geni e nutrienti: “a inizio gennaio i ragazzi hanno sostenuto la seconda prova intercorso. Su sessanta, soltanto cinque non l’hanno superata. Gli studenti di questo Corso mostrano una buona
predisposizione allo studio della materia”. Alle porte l’orale: “è importante non imparare a memoria, ma capire i concetti fondamentali”.
Ciro Baldini