Teoria e prassi della comunicazione giornalistica

È possibile aderire fino al 14 novembre al Laboratorio (in tutto 12 incontri da 2 ore ciascuno) rivolto agli studenti del Corso di Laurea Triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali centrato sulle Tecniche del Linguaggio giornalistico. Quali sono? “Più che di tecniche, mi piace pensarle come pratiche”, risponde prontamente la prof.
ssa Marina Brancato, antropologa e giornalista, in questi anni docente responsabile anche di un Laboratorio di Giornalismo internazionale. “La prospettiva dei laboratori è quella del ‘saper fare’: comprendere e mettere in pratica”. Mai più vero chein questo caso. “Il lavoro del giornalista s’impara sul campo”. In perfetta consonanza con la variegata offerta laboratoriale dell’Ateneo, il percorso in oggetto “è parte integrante della sua solida tradizione nelle scienze sociali, e la comunicazione ne fa parte”. Talvolta, sono proprio i laboratori a fornire agli studenti “gli
stimoli giusti su campi occupazionali per i quali si può scommettere il proprio futuro”. Non è affatto casuale del resto che “i laureati in Scienze Politiche scelgano poi ruoli professionali nel campo della comunicazione tout court. Non solo il giornalismo, ma anche uffici stampa, spin doctors, e così via”. Ma ancor prima che i rudimenti della ‘professione’, l’obiettivo preminente del Laboratorio è quello di “ragionare intorno alla comprensione dei meccanismi del lavoro giornalistico, dalla sua funzione alla sua storia”. Difatti il ruolo del giornalismo, “una bussola d’orientamento nel nostro quotidiano, riveste una funzione fondamentale nel mondo contemporaneo in cui tutto
è estremante veloce e volatile”. Da questa prospettiva, interrogandosi sulle tematiche di attualità, “è facile comprendere quanto sia rilevante l’informazione, che si lascia contaminare da nuove forme di comunicazione
(informazione televisiva e on-line, blog, web journalism)”. Per questa ragione, il Laboratorio è inteso “come una cassetta degli attrezzi che tenterà di illustrare e fornire agli studenti elementi basilari” per imparare a leggere e interpretare in chiave critica il nostro tempo. Saranno investigati con attenzione alcuni dei concetti chiave nel campo giornalistico, quali “i linguaggi e i processi produttivi della notizia, l’acquisizione di metodi d’inchiesta, strumenti di descrizione narrativa e un’approfondita comprensione dei codici linguistici, stilistici e formali”. In classe
il lavoro con gli studenti seguirà un doppio binario, teorico e pratico. “Quello teorico pone l’attenzione su diversi aspetti. Innanzitutto il rapporto cruciale tra giornalismo, società e cultura su cui è necessario porsi degli interrogativi se si vuole capire il mondo dell’informazione. E quello pratico con esercitazioni in itinere”. Ai fini dell’attribuzione di 4 crediti è previsto un elaborato finale. Può trattarsi di un articolo, un video, un file audio o fotografico. Indiscutibile è infatti la centralità assunta nel mestiere dagli strumenti multimediali e intertestuali. Tuttavia, da considerare i pro e i contro connessi all’impiego dei ‘media tools’. “Con tutte le sue trasformazioni, il giornalismo oggi sembra aver dimenticato che esista un mondo al di là dei click e dei social”. Spesso accade che l’evoluzione tecnologica
in atto non sempre coincida con la qualità dell’informazione. “È un campo sempre più affollato da professionisti (o presunti tali) che preferiscono l’arrivo della notizia stando comodamente seduti in redazione senza neanche verificare l’attendibilità delle fonti”. In questo tragitto, la prof.ssa Brancato sarà inoltre accompagnata durante alcuni
incontri a più ampie vedute da “esperti del settore la cui esperienza aiuterà gli studenti a comprendere meglio sia il campo giornalistico che il lavoro che lo caratterizza”. Uno solo il quesito ricorrente che farà da perno intorno al quale molti giovani manifesteranno la propria curiosità durante le prossime lezioni. Ossia: qual è la giusta direzione per incamminarsi spediti sognando la gavetta giornalistica? “Guardarsi intorno e inoltrarsi nella vita vera che ci circonda, parlare con la gente e conoscere prima il mondo vicino e poi andare lontano. E poi: studiare, leggere, approfondire, essere curiosi e pieni di passione”.
Sabrina Sabatino
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