Tesi di laurea, la scelta di una disciplina anziché un’altra è dettata da innumerevoli ragioni: il voto conseguito all’esame, la materia ritenuta più abbordabile, la spendibilità di un argomento come biglietto da visita nel post- laurea. Talvolta la scelta è obbligata: accade agli studenti con medie basse che sono costretti a rivolgersi a quelle cattedre che non oppongono limitazioni di alcun genere. Da qui lo squilibrio nel carico tesi dei docenti a Giurisprudenza. Se da un lato vi sono professori sobbarcati di richieste, dall’altro vi sono cattedre che con pochissime domande non sfiorano il tetto massimo fissato in 30 tesisti l’anno.
Tre sono le discipline che vantano il maggior numero di tesisti: Diritto Finanziario, Diritto Amministrativo e Istituzioni di Diritto Romano. “Ricevo tante richieste da parte degli studenti – spiega il prof. Raffaele Perrone Capano, titolare della II cattedra di Diritto Finanziario – perché in tanti anni non ho mai rifiutato una tesi per il voto o la media degli esami con cui ci si presenta. L’unica selezione che attuo sono gli argomenti trattati nel corso degli anni, assegno temi specifici a chi abbia dato rilevanza ad aspetti economico-finanziari nel suo percorso universitario”. L’ostacolo della media dei voti in questa cattedra non esiste. “Occorre eliminare qualsiasi tipo di filtro… In questi anni sono state realizzate ottime tesi con ragazzi che avevano una media fra il 24-25. Quello che conta non è il voto di partenza, ma l’entusiasmo con cui si affronta una nuova sfida. La troppa rigidità non porta a nulla di buono, i ragazzi devono essere invogliati a lasciare l’università e non ostacolati nella fase finale”. Tanti studenti da gestire… non è controproducente? “Assolutamente no – dice il prof. Perrone Capano – Non abbiamo sovrapposizione di temi perché la disciplina è varia e si aggiorna di continuo. Seguo personalmente tutti gli studenti perché credo che il lavoro di tesi sia un esercizio unico che abitua alla ricerca. Abbiamo poi un’ottima struttura, la Biblioteca è aperta per più di 30 ore a settimana e non c’è bisogno di reperire oltre materiale aggiuntivo”. Ad ogni seduta di laurea sono almeno 15 i tesisti. “E’ un limite invalicabile – commenta il docente – Oltre non possiamo andare perché a volte sforiamo il tetto massimo previsto dalla Facoltà. I miei collaboratori si impegnano quotidianamente affinché anche lo studente meno brillante abbia il giusto riconoscimento. La laurea in Giurisprudenza è molto generalista e quest’aspetto deve essere visto come un vantaggio. Prepariamo lo studente in vari settori – economico, amministrativo, d’impresa, della comunicazione – in modo che tutti possano trovare un proprio posto nel mondo”.
Anche il prof. Ferdinando Pinto, titolare della II cattedra di Diritto Amministrativo, afferma di non aver mai rifiutato uno studente per il voto. “L’unica regola che la mia cattedra cerca di seguire è quella di assegnare la tesi solo a chi è sicuro di laurearsi entro l’anno. In questo modo ogni anno il blocco dei tesisti cambia integralmente e cambiano i temi trattati”. Materia di grande attualità: “ha un forte richiamo a livello concorsuale, quindi preparare attraverso la tesi documenti di diritto amministrativo è un bel punto di partenza. La disciplina è molto ampia, cambia e si assesta in breve tempo, per questo gli studenti vengono seguiti in maniera costante, per avere una visione d’insieme della realtà”. Convinto che la tesi sia un ottimo trampolino di lancio, il prof. Pinto commenta: “La tesi è un momento importante che deve incentivare i ragazzi a lasciare l’università con le migliori prospettive. Lo studente che arriva alla fine è già preparato, indipendentemente dalla media dei voti, deve essere solo indirizzato sulla giusta strada, accelerando i tempi, rendendo questo momento unico”.
Anche per il prof. Settimio Di Salvo, titolare della III e V cattedra di Diritto Romano, il voto d’esame non è mai stato un problema. “Siamo sempre stati tolleranti – afferma il docente – chiediamo il voto solo per stabilire il tema da assegnare. Chi aspira ad un voto di laurea alto avrà un argomento più difficile rispetto agli altri. Per il resto, l’unico limite che pongo è quello imposto dalla Facoltà, cerco di non superare mai i trenta tesisti l’anno”. In questo modo la lista si allunga. “I ragazzi rispettano questa decisione e attendono il proprio turno. Credo che se tutti rispettassero questo limite, le altre cattedre, vista la domanda di laureandi, non sarebbero così restie a dare la tesi. Bisogna incentivare gli studenti a lasciare la Facoltà senza interporre limiti banali”. Il professore, che segue personalmente gli studenti nella scelta del tema, dice: “I ragazzi amano il Diritto romano e cercano argomenti che facilmente si adattino alla realtà circostante. Alcuni Istituti, seppur modificati, contengono ancora i principi ispiratori dell’ordinamento romano e si prestano a facili similitudini. La buona riuscita della tesi dipende da quanto piace l’argomento, dalla passione, dall’impegno e dal buon rapporto che si deve creare con il professore di riferimento”.
Susy Lubrano
Tre sono le discipline che vantano il maggior numero di tesisti: Diritto Finanziario, Diritto Amministrativo e Istituzioni di Diritto Romano. “Ricevo tante richieste da parte degli studenti – spiega il prof. Raffaele Perrone Capano, titolare della II cattedra di Diritto Finanziario – perché in tanti anni non ho mai rifiutato una tesi per il voto o la media degli esami con cui ci si presenta. L’unica selezione che attuo sono gli argomenti trattati nel corso degli anni, assegno temi specifici a chi abbia dato rilevanza ad aspetti economico-finanziari nel suo percorso universitario”. L’ostacolo della media dei voti in questa cattedra non esiste. “Occorre eliminare qualsiasi tipo di filtro… In questi anni sono state realizzate ottime tesi con ragazzi che avevano una media fra il 24-25. Quello che conta non è il voto di partenza, ma l’entusiasmo con cui si affronta una nuova sfida. La troppa rigidità non porta a nulla di buono, i ragazzi devono essere invogliati a lasciare l’università e non ostacolati nella fase finale”. Tanti studenti da gestire… non è controproducente? “Assolutamente no – dice il prof. Perrone Capano – Non abbiamo sovrapposizione di temi perché la disciplina è varia e si aggiorna di continuo. Seguo personalmente tutti gli studenti perché credo che il lavoro di tesi sia un esercizio unico che abitua alla ricerca. Abbiamo poi un’ottima struttura, la Biblioteca è aperta per più di 30 ore a settimana e non c’è bisogno di reperire oltre materiale aggiuntivo”. Ad ogni seduta di laurea sono almeno 15 i tesisti. “E’ un limite invalicabile – commenta il docente – Oltre non possiamo andare perché a volte sforiamo il tetto massimo previsto dalla Facoltà. I miei collaboratori si impegnano quotidianamente affinché anche lo studente meno brillante abbia il giusto riconoscimento. La laurea in Giurisprudenza è molto generalista e quest’aspetto deve essere visto come un vantaggio. Prepariamo lo studente in vari settori – economico, amministrativo, d’impresa, della comunicazione – in modo che tutti possano trovare un proprio posto nel mondo”.
Anche il prof. Ferdinando Pinto, titolare della II cattedra di Diritto Amministrativo, afferma di non aver mai rifiutato uno studente per il voto. “L’unica regola che la mia cattedra cerca di seguire è quella di assegnare la tesi solo a chi è sicuro di laurearsi entro l’anno. In questo modo ogni anno il blocco dei tesisti cambia integralmente e cambiano i temi trattati”. Materia di grande attualità: “ha un forte richiamo a livello concorsuale, quindi preparare attraverso la tesi documenti di diritto amministrativo è un bel punto di partenza. La disciplina è molto ampia, cambia e si assesta in breve tempo, per questo gli studenti vengono seguiti in maniera costante, per avere una visione d’insieme della realtà”. Convinto che la tesi sia un ottimo trampolino di lancio, il prof. Pinto commenta: “La tesi è un momento importante che deve incentivare i ragazzi a lasciare l’università con le migliori prospettive. Lo studente che arriva alla fine è già preparato, indipendentemente dalla media dei voti, deve essere solo indirizzato sulla giusta strada, accelerando i tempi, rendendo questo momento unico”.
Anche per il prof. Settimio Di Salvo, titolare della III e V cattedra di Diritto Romano, il voto d’esame non è mai stato un problema. “Siamo sempre stati tolleranti – afferma il docente – chiediamo il voto solo per stabilire il tema da assegnare. Chi aspira ad un voto di laurea alto avrà un argomento più difficile rispetto agli altri. Per il resto, l’unico limite che pongo è quello imposto dalla Facoltà, cerco di non superare mai i trenta tesisti l’anno”. In questo modo la lista si allunga. “I ragazzi rispettano questa decisione e attendono il proprio turno. Credo che se tutti rispettassero questo limite, le altre cattedre, vista la domanda di laureandi, non sarebbero così restie a dare la tesi. Bisogna incentivare gli studenti a lasciare la Facoltà senza interporre limiti banali”. Il professore, che segue personalmente gli studenti nella scelta del tema, dice: “I ragazzi amano il Diritto romano e cercano argomenti che facilmente si adattino alla realtà circostante. Alcuni Istituti, seppur modificati, contengono ancora i principi ispiratori dell’ordinamento romano e si prestano a facili similitudini. La buona riuscita della tesi dipende da quanto piace l’argomento, dalla passione, dall’impegno e dal buon rapporto che si deve creare con il professore di riferimento”.
Susy Lubrano