Test di ingresso: “mai scoraggiarsi”

Iscriversi all’Università non significa solo seguire i corsi e dare esami, ma entrare a far parte a pieno ritmo di un mondo diverso rispetto a quello scolastico. Ne sono convinti i docenti di Farmacia, Veterinaria e Scienze Motorie, che si sono confrontati con i numerosi ragazzi intervenuti agli incontri di orientamento. “Vivete l’Università in tutti i suoi aspetti – consiglia la prof.ssa Patrizia Ciminiello, che insegna Chimica presso la Facoltà di Farmacia della Federico II – I luoghi di aggregazione come il bar della Facoltà sono utili per incontrarsi tra una lezione e un’altra e, perché no, per chiacchierare con i docenti e ricevere da loro chiarimenti su programmi e tutto ciò che ha a che fare con la vita accademica”. Sulle strutture: “abbiamo laboratori attrezzati che permettono ai nostri allievi di lavorare ognuno dalla propria postazione e una biblioteca ben fornita, dove è possibile reperire testi e dispense per gli esami e per la preparazione della tesi”. La docente ha sottolineato l’importanza di una scelta ponderata, anche se nel caso delle Facoltà a numero chiuso si è spesso portati a partecipare a più prove di ammissione. “Il test di ingresso è penalizzante, ma non bisogna mai scoraggiarsi. E’ possibile prepararsi in anticipo, esercitandosi con i quiz presenti sul nostro sito internet”. D’accordo sulla scarsa utilità del numero programmato, altamente discriminante per poter intraprendere un determinato percorso di studi, la prof.ssa Paola Maiolino, docente alla Facoltà di Veterinaria: “Anche da noi è difficile entrare subito e coloro che non vengono ammessi ritentano l’anno successivo, frequentando nel frattempo il primo anno di Tecnologie delle Produzioni Animali”. La docente ha spiegato, su sollecitazione di uno studente, che il passaggio al secondo anno avviene comunque previo superamento del test e non in automatico. Dalla platea il quesito: ‘E’ sufficiente amare gli animali per potersi iscrivere a Veterinaria?’. “Non è che la base per iniziare. Per il resto, bisogna capire che la Veterinaria non è solo curare i piccoli animali. Bisogna considerare anche l’aspetto clinico e ispettivo e non meravigliarsi nel momento in cui si deve assistere alla macellazione o alle autopsie. Il nostro lavoro è anche quello di assicurare la salubrità dei prodotti alimentari di origine animale”, risponde la prof.ssa Daniela D’angelo, docente di Farmacosorveglianza Veterinaria.
E di salute hanno parlato pure i docenti di Scienze Motorie della Parthenope, precisando tuttavia che non si tratta di un Corso che consente di accedere a professioni di ambito medico-sanitario. “Non è necessario essere dei campioni per iscriversi da noi – ha detto il prof. Giorgio Liguori, docente di Igiene – In passato, chi voleva immatricolarsi al vecchio Isef doveva sostenere delle prove fisiche preliminari. Le competenze che si richiedono oggi sono differenti e riguardano un ambito multidisciplinare, che spazia dal campo psico-pedagogico a quello economico-giuridico”. “I nostri laureati – ha aggiunto la prof.ssa Stefania Orrù, di Teoria metodologia e didattica del movimento umano – sono indispensabili in una società come quella attuale, in cui l’età media della popolazione si sta alzando, per migliorare quanto più a lungo possibile la qualità della vita delle persone”. 
Anna Maria Possidente
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