Tra gli obiettivi: “recuperare il rapporto con l’UDU”

“Voglio essere al servizio di tutti”. Ha le idee chiare Paolo De Martino, eletto per acclamazione, su proposta del presidente Valter Corrado, alla vicepresidenza del Consiglio degli Studenti del Federico II. Un ruolo super partes il suo: “voglio ritagliarmi uno spazio ben preciso nel Consiglio – spiega – ed ascoltare le voci di ogni singolo rappresentante”.
Studente al primo anno fuoricorso di Storia alla Facoltà di Lettere, 26 anni, un lavoro part-time alla Wind, Paolo De Martino è attivo su più fronti. Da due anni è presidente dell’associazione culturale “Ultramoenia”, “che si occupa di iniziative diverse, tra cui la realizzazione di un cortometraggio con attori famosi del calibro di Ernesto Maieux, vincitore di un David di Donatello; un concorso letterario, una rivista storica”. 
Sul piano politico, De Martino è l’attuale referente della Sinistra Universitaria nella sua Facoltà. E con la Sinistra è stato prima consigliere in CdF, ora è rappresentante in Senato Accademico e nel Parlamentino degli studenti (eletto con 179 voti), in cui ricopre anche la carica di vicepresidente. “Questa figura è stata introdotta due anni fa. La mia intenzione è di istituzionalizzarla il più possibile, renderla forte ed evitare, come è successo al mio predecessore Roberta Rispoli, di restare un elemento simbolico”. 
Recuperare il rapporto con l’Unione degli Universitari, il primo passo: “sebbene il sindacato studentesco si sia schierato all’opposizione, tenterò di riprendere un discorso programmatico. Tra i punti in comune, l’elezione delle rappresentanze in seno ai consigli di Corso di Laurea. Insieme valuteremo quale modalità adottare per salvaguardare il principio di democrazia e lasciare liberi gli studenti di esprimere il loro voto”. 
Un dialogo costante con le istituzioni territoriali, quello successivo: “mi impegnerò sul tema del diritto allo studio, sicuro di poter contare sulla mediazione del rettore Guido Trombetti tra noi studenti e gli enti locali, così come da lui assicuratoci nel giorno dell’insediamento del Consiglio d’Ateneo”. E cita un esempio: “prendiamo il caso dell’Emilia Romagna: in questa regione gli studenti possono usufruire anche di fondi regionali per partire col progetto Erasmus. Si potrebbe agire allo stesso modo anche in Campania, ampliando così la possibilità degli studenti di andare all’estero”. 
I disabili, altro capitolo importante: “gli studenti disabili vanno sostenuti non solo attraverso opere di informatizzazione capillari, seppure fondamentali, ma anche con atti diversi che garantiscano loro la concreta fruibilità dell’Università e dei suoi servizi”. “Pensavo – chiosa De Martino – alla creazione di un sistema di trasporti per gli studenti disabili in grado di accompagnarli nelle varie Facoltà e dipartimenti. Il Federico II annovera un gran numero di studenti diversamente abili, ma pochi di loro riescono materialmente a frequentare corsi, lezioni e seminari”.
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