Una platea gremita di 150 studenti nella mattinata del 3 febbraio popola l’Aula Mura Greche di Palazzo Corigliano in occasione dell’Info Day per la presentazione del nuovo Bando Erasmus+ Studio. Un rendez-vous immancabile
per centinaia di ragazzi che ogni anno s’apprestano a svolgere un periodo continuativo all’estero dai 3 fino ai 12 mesi nell’ambito di ciascun ciclo di studi (Laurea Triennale, Magistrale, dottorato di ricerca). All’ordine del giorno, le informazioni sul bando per l’anno accademico 2017/2018 (con termine di scadenza il 28 febbraio) illustrate nei
dettagli dal prof. Sergio Corrado, Delegato della Rettrice per il Programma di mobilità. “Sono contento di constatare anche quest’anno una notevole affluenza. La risposta degli studenti gratifica gli sforzi che ogni anno ci impegniamo a perseguire con passione per semplificare al meglio la macchina Erasmus”, afferma il docente di Letteratura Tedesca. Come d’abitudine, presiede la tavola rotonda lo staff dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica dell’Ateneo (Palazzo del Mediterraneo, IX piano), coordinato dalla dott.ssa Marina Guidetti. Al suo fianco, due nuove collaboratrici, le dott.sse Rossella Della Corte e Giuliana Casaburi. Moltissime le novità annunciate nella presentazione. Prima di tutto, una piattaforma informatica sperimentale. “Ci siamo affidati a un’altra ditta che ci ha messo a disposizione il nuovo sito erasmus.unior.it e ne abbiamo ricavato enormi vantaggi. Il sito consente, infatti, di esportare i dati relativi alla carriera dello studente direttamente dalla sua Area Riservata, Esse3, e poi di elaborarli, così da rendere superficiali ulteriori controlli da parte nostra”. Un meccanismo semplificato che abbatte notevolmente i costi di gestione e semplifica moltissimo l’atto della domanda. “Non ci sono margini di errore. In passato molti studenti venivano esclusi, perché facevano richiesta per una borsa non congrua al proprio livello. Adesso, se uno studente della Triennale clicca su una borsa post-graduate, cioè Magistrale, il sistema lo blocca”. Chi può candidarsi? Chiunque sia regolarmente iscritto a un Corso di Laurea dell’Ateneo (anche se fuori corso) e in possesso di una media ponderata non inferiore a 26/30 (senza arrotondamento). Saranno oggetto di valutazione, però, esclusivamente gli esami e le attività didattiche sostenuti
entro il 31 dicembre scorso e oramai archiviati nel database della Segreteria studenti. Per questa ragione, si rimanda a un ulteriore punto controverso del Bando, già ampiamente discusso, che riguarda l’esclusione delle matricole, impossibilitate a dare esami prima della sessione invernale. “Per loro la procedura elettronica è completamente bloccata”. Ciò malgrado, “nessuna delle borse va persa. Quelle che avanzano restano lì, vanno ad altri oppure si ritrovano nei prossimi anni. Spesso non riusciamo nemmeno a darle tutte”. Coloro che hanno già usufruito di una borsa Erasmus+ per un periodo inferiore a un anno nello stesso ciclo (under-graduate, post-graduate, doctoral) possono, invece, inoltrare nuovamente la domanda. “Se avete alle spalle Erasmus pregressi, fate attenzione alla durata dei mesi. Superare il limite di un anno può essere motivo di esclusione”. Analogamente,
“ricordate di perfezionare l’iscrizione all’anno accademico 2017/2018 e pagare le tasse prima della partenza”, sono le raccomandazioni della dott.ssa Guidetti. Si ricorda, inoltre, che dall’anno scorso non è più contemplato il soggiorno per ricerca tesi (fatta eccezione per i dottorandi). Trasparenza, fiducia e semplicità, i leitmotiv che accompagnano da capo a fine il regolamento attuale. “Il Bando è trasparente, però dovete leggerlo con cura. Non ci sono punti oscuri nelle procedure, perché abbiamo chiarito fino all’ultima virgola”, riprende il prof. Corrado. Una volta isolata la cerchia delle destinazioni eleggibili, “lo studente potrà accedere dalla sua pagina personale alla
domanda Erasmus tramite l’account di posta elettronica @studenti.unior.it”. Ovviamente, i candidati che non
siano in possesso di queste credenziali d’accesso possono recuperarle in tempi brevi presso gli uffici amministrativi
di pertinenza. Durante la fase di assegnazione delle borse, la Commissione giudicatrice non agirà secondo i parametri della discrezionalità. Un aspetto accentuatosi già dall’anno passato con l’esclusione del progetto formativo. “Nessun docente può giudicare la genialità o la congruità di un progetto rispetto all’altro. Tutto è informatizzato. Si interviene solo per casi speciali. In ogni caso, non dovrete allegare più nessun certificato o lettera motivazionale alla domanda”. Oltre alle procedure di selezione, appaiono rinnovati anche i metodi applicati
nel calcolo dei punteggi. “Abbiamo deciso di optare per una nuova formula di calcolo matematico”, che consente di conciliare la qualità degli esami e l’esperienza, e in ultima istanza di stilare un’unica graduatoria per studenti della Triennale e della Magistrale. In altre parole, sarà considerata come valore non solo la media voti ma anche la quantità di esami superati, rapportata a un certo numero di crediti (compresi quelli ottenuti per i laboratori, gli esami a scelta libera, la prova finale). Non si terrà conto, invece, nel calcolo del punteggio né delle lodi riportate, né del voto di laurea. Altrettanto dicasi per esami soprannumerari o sostenuti in seguito all’iscrizione a Corsi singoli frequentati dopo il conseguimento del titolo.
per centinaia di ragazzi che ogni anno s’apprestano a svolgere un periodo continuativo all’estero dai 3 fino ai 12 mesi nell’ambito di ciascun ciclo di studi (Laurea Triennale, Magistrale, dottorato di ricerca). All’ordine del giorno, le informazioni sul bando per l’anno accademico 2017/2018 (con termine di scadenza il 28 febbraio) illustrate nei
dettagli dal prof. Sergio Corrado, Delegato della Rettrice per il Programma di mobilità. “Sono contento di constatare anche quest’anno una notevole affluenza. La risposta degli studenti gratifica gli sforzi che ogni anno ci impegniamo a perseguire con passione per semplificare al meglio la macchina Erasmus”, afferma il docente di Letteratura Tedesca. Come d’abitudine, presiede la tavola rotonda lo staff dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica dell’Ateneo (Palazzo del Mediterraneo, IX piano), coordinato dalla dott.ssa Marina Guidetti. Al suo fianco, due nuove collaboratrici, le dott.sse Rossella Della Corte e Giuliana Casaburi. Moltissime le novità annunciate nella presentazione. Prima di tutto, una piattaforma informatica sperimentale. “Ci siamo affidati a un’altra ditta che ci ha messo a disposizione il nuovo sito erasmus.unior.it e ne abbiamo ricavato enormi vantaggi. Il sito consente, infatti, di esportare i dati relativi alla carriera dello studente direttamente dalla sua Area Riservata, Esse3, e poi di elaborarli, così da rendere superficiali ulteriori controlli da parte nostra”. Un meccanismo semplificato che abbatte notevolmente i costi di gestione e semplifica moltissimo l’atto della domanda. “Non ci sono margini di errore. In passato molti studenti venivano esclusi, perché facevano richiesta per una borsa non congrua al proprio livello. Adesso, se uno studente della Triennale clicca su una borsa post-graduate, cioè Magistrale, il sistema lo blocca”. Chi può candidarsi? Chiunque sia regolarmente iscritto a un Corso di Laurea dell’Ateneo (anche se fuori corso) e in possesso di una media ponderata non inferiore a 26/30 (senza arrotondamento). Saranno oggetto di valutazione, però, esclusivamente gli esami e le attività didattiche sostenuti
entro il 31 dicembre scorso e oramai archiviati nel database della Segreteria studenti. Per questa ragione, si rimanda a un ulteriore punto controverso del Bando, già ampiamente discusso, che riguarda l’esclusione delle matricole, impossibilitate a dare esami prima della sessione invernale. “Per loro la procedura elettronica è completamente bloccata”. Ciò malgrado, “nessuna delle borse va persa. Quelle che avanzano restano lì, vanno ad altri oppure si ritrovano nei prossimi anni. Spesso non riusciamo nemmeno a darle tutte”. Coloro che hanno già usufruito di una borsa Erasmus+ per un periodo inferiore a un anno nello stesso ciclo (under-graduate, post-graduate, doctoral) possono, invece, inoltrare nuovamente la domanda. “Se avete alle spalle Erasmus pregressi, fate attenzione alla durata dei mesi. Superare il limite di un anno può essere motivo di esclusione”. Analogamente,
“ricordate di perfezionare l’iscrizione all’anno accademico 2017/2018 e pagare le tasse prima della partenza”, sono le raccomandazioni della dott.ssa Guidetti. Si ricorda, inoltre, che dall’anno scorso non è più contemplato il soggiorno per ricerca tesi (fatta eccezione per i dottorandi). Trasparenza, fiducia e semplicità, i leitmotiv che accompagnano da capo a fine il regolamento attuale. “Il Bando è trasparente, però dovete leggerlo con cura. Non ci sono punti oscuri nelle procedure, perché abbiamo chiarito fino all’ultima virgola”, riprende il prof. Corrado. Una volta isolata la cerchia delle destinazioni eleggibili, “lo studente potrà accedere dalla sua pagina personale alla
domanda Erasmus tramite l’account di posta elettronica @studenti.unior.it”. Ovviamente, i candidati che non
siano in possesso di queste credenziali d’accesso possono recuperarle in tempi brevi presso gli uffici amministrativi
di pertinenza. Durante la fase di assegnazione delle borse, la Commissione giudicatrice non agirà secondo i parametri della discrezionalità. Un aspetto accentuatosi già dall’anno passato con l’esclusione del progetto formativo. “Nessun docente può giudicare la genialità o la congruità di un progetto rispetto all’altro. Tutto è informatizzato. Si interviene solo per casi speciali. In ogni caso, non dovrete allegare più nessun certificato o lettera motivazionale alla domanda”. Oltre alle procedure di selezione, appaiono rinnovati anche i metodi applicati
nel calcolo dei punteggi. “Abbiamo deciso di optare per una nuova formula di calcolo matematico”, che consente di conciliare la qualità degli esami e l’esperienza, e in ultima istanza di stilare un’unica graduatoria per studenti della Triennale e della Magistrale. In altre parole, sarà considerata come valore non solo la media voti ma anche la quantità di esami superati, rapportata a un certo numero di crediti (compresi quelli ottenuti per i laboratori, gli esami a scelta libera, la prova finale). Non si terrà conto, invece, nel calcolo del punteggio né delle lodi riportate, né del voto di laurea. Altrettanto dicasi per esami soprannumerari o sostenuti in seguito all’iscrizione a Corsi singoli frequentati dopo il conseguimento del titolo.
Scegliere con creatività
Circa 200 gli accordi bilaterali stipulati dall’Ateneo per una specifica area di interesse (solitamente: Languages, Humanities, Literature and Linguistics) con 27 Stati membri dell’UE, i Paesi dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e quelli candidati all’adesione (Turchia ed ex Repubblica Jugoslava di Macedonia), nonché il Regno Unito. Come decidere? Per prima cosa, consultare i siti delle Università straniere e spulciare tra le foto delle città. “Germania non è solo Berlino, ma ci sono anche cittadine accoglienti come Bayreuth. Spagna non è solo Madrid, ma anche natura e paesaggi bucolici, soprattutto nel Sud”. Quindi, valutare dapprima le mete disponibili anche in accordo al proprio stile di vita. “Un po’ di creatività non guasta, non sottovalutate paesi meno battuti. Cito sempre il caso del Lussemburgo o della Grecia”. Nell’orientamento alla scelta, “sarete seguiti in tutto”. Saranno, infatti, prossimamente rese note le date dei tre incontri con la Commissione Erasmus e Mobilità Internazionale, composta da docenti divisi per Dipartimento e peraltro responsabile della verbalizzazione esami al rientro. I candidati potranno indicare fino a un massimo di 3
destinazioni in ordine di preferenza, nella medesima area disciplinare o in aree diverse. “Qualora la vostra prima scelta sia stata assegnata a un candidato con un punteggio più alto, potreste cavarvela anche con la seconda o la terza”, purché le priorità espresse siano compatibili con il proprio piano di studi. “Dovete controllare sempre se l’Università prescelta vi permetterà di fare gli esami che vi servono”. È chiaro che, se lo studente rinunciasse alla sua prima meta, “non potrebbe più fare leva sulla seconda, ma uscirebbe fuori graduatoria”. Dopo una preliminare
scrematura, ciascun candidato dovrà prendere nota di tutte le restrizioni didattiche e strettoie burocratiche poste dalle Università partner. Alcune di queste testano le competenze linguistiche già on line oppure in loco, altre richiedono un attestato ufficiale da possedere al momento della partenza. “Noi non verifichiamo i requisiti linguistici, perché è un Bando aperto sulla fiducia verso gli studenti. Siete voi a dovervi valutare. Se non parlate la lingua del posto, non ha molto senso. Rischiate di imparare poco o essere tagliati fuori”. In ogni caso, troverete in rete tutte le indicazioni particolareggiate circa il singolo accordo”, sottolinea la dott.ssa Casaburi dell’Ufficio Erasmus. Che aggiunge: “Accertatevi che non ci siano condizioni o adempimenti limitanti la partenza, come l’invio da parte dei vincitori di alcune application form. Può capitare che le scadenze tassative fissate dalle Università ospitanti possano essere molto vicine al periodo in cui l’Ateneo pubblica la graduatoria finale, oppure alla data di accettazione della borsa”. Tuttavia, “non possiamo entrare nel merito specifico della gestione amministrativa per centinaia di accordi, quindi sondare anzitempo le procedure da seguire e prendere contatti con i tutor è una vostra responsabilità”, precisa il prof. Corrado. Comunque, si tenga presente che ogni anno l’Agenzia Nazionale Erasmus+ dispensa corsi di lingua on line gratuiti (a scelta tra: ceco, danese, francese, greco, inglese, olandese, polacco, portoghese, spagnolo, svedese, tedesco), accessibili secondo modalità da chiarire una volta compilato il Learning Agreement.
destinazioni in ordine di preferenza, nella medesima area disciplinare o in aree diverse. “Qualora la vostra prima scelta sia stata assegnata a un candidato con un punteggio più alto, potreste cavarvela anche con la seconda o la terza”, purché le priorità espresse siano compatibili con il proprio piano di studi. “Dovete controllare sempre se l’Università prescelta vi permetterà di fare gli esami che vi servono”. È chiaro che, se lo studente rinunciasse alla sua prima meta, “non potrebbe più fare leva sulla seconda, ma uscirebbe fuori graduatoria”. Dopo una preliminare
scrematura, ciascun candidato dovrà prendere nota di tutte le restrizioni didattiche e strettoie burocratiche poste dalle Università partner. Alcune di queste testano le competenze linguistiche già on line oppure in loco, altre richiedono un attestato ufficiale da possedere al momento della partenza. “Noi non verifichiamo i requisiti linguistici, perché è un Bando aperto sulla fiducia verso gli studenti. Siete voi a dovervi valutare. Se non parlate la lingua del posto, non ha molto senso. Rischiate di imparare poco o essere tagliati fuori”. In ogni caso, troverete in rete tutte le indicazioni particolareggiate circa il singolo accordo”, sottolinea la dott.ssa Casaburi dell’Ufficio Erasmus. Che aggiunge: “Accertatevi che non ci siano condizioni o adempimenti limitanti la partenza, come l’invio da parte dei vincitori di alcune application form. Può capitare che le scadenze tassative fissate dalle Università ospitanti possano essere molto vicine al periodo in cui l’Ateneo pubblica la graduatoria finale, oppure alla data di accettazione della borsa”. Tuttavia, “non possiamo entrare nel merito specifico della gestione amministrativa per centinaia di accordi, quindi sondare anzitempo le procedure da seguire e prendere contatti con i tutor è una vostra responsabilità”, precisa il prof. Corrado. Comunque, si tenga presente che ogni anno l’Agenzia Nazionale Erasmus+ dispensa corsi di lingua on line gratuiti (a scelta tra: ceco, danese, francese, greco, inglese, olandese, polacco, portoghese, spagnolo, svedese, tedesco), accessibili secondo modalità da chiarire una volta compilato il Learning Agreement.
Contributo economico
La durata della mobilità è stabilita dall’accordo per il quale lo studente risulta assegnatario. Il vincitore dovrà ottenere il riconoscimento di almeno: 24 crediti formativi per 3-4 mesi, 32 per 5-6 mesi, 40 per 7-8 mesi, 48 per 9-12 mesi. Il Programma prevede l’erogazione di borse di studio che consistono in un contributo economico destinato a coprire le spese supplementari durante il soggiorno. L’importo è rapportato al paese di destinazione e ai giorni di effettiva permanenza all’estero. I paesi saranno distinti in tre gruppi in base al costo della vita (alto, medio, basso): 280 euro al mese per il primo gruppo + 70 euro con i fondi ministeriali, regionali o di Ateneo; 230 euro al mese per il secondo e terzo gruppo + 70 euro aggiuntivi. Sono previsti, inoltre, eventuali aiuti a favore di studenti con condizioni socio-economiche svantaggiate di 200 euro mensili, e ulteriori integrazioni in virtù di prestiti nazionali o delle borse integrative finanziate dall’ADISU. I vincitori dovranno accettare la borsa entro 15 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie, altrimenti saranno considerati rinunciatari e le destinazioni loro assegnate verranno ripartite tra i candidati idonei senza borsa. AI termine del primo ripescaggio, le destinazioni residue, ossia i posti non ancora assegnati o rimasti vuoti,saranno ridistribuite di nuovo, previa verifica di adeguata disponibilità finanziaria. Segue alla simulazione della domanda on line, spiegata passo passo dalla dott.ssa Rossella Della Corte, uno spazio aperto alle domande. Malgrado le semplificazioni procedurali, non pochi i dubbi espressi dagli studenti. In particolare, per gli iscritti al terzo anno di un Corso di Laurea Triennale occorre ribadire che sussistono due possibilità: presentare domanda per borse di primo livello, ma usufruirne in qualità di fuori corso; in alternativa, fare domanda per borse di secondo livello, ma in tal caso avvalersene soltanto dopo l’effettivo conseguimento del titolo e la formalizzazione dell’iscrizione per il prossimo anno accademico a un Corso di Laurea Magistrale. Tra
tutti i quesiti formulati, resta senza soluzione il caso emblematico di una studentessa. “Mi sono laureata a dicembre e ho subito provveduto alla pre-immatricolazione per la Magistrale. Ciononostante, la prima data utile per sostenere il colloquio di accesso è il 28 febbraio, che coincide con la scadenza del Bando. Come posso fare domanda se non ho ancora una matricola?”. Tante, insomma, le questioni logistiche da risolvere, ma con interlocutori rassicuranti e pronti al dialogo. “Il nostro obiettivo è accontentare le esigenze di ogni studente e implementare ancora di più il sistema informatico per rendere più immediato il congegno domanda-selezione. Non far partire anche un solo studente a noi dispiace moltissimo”, chiosa il prof. Corrado, convocando i presenti in aula al prossimo incontro di orientamento del 14 febbraio.
Sabrina Sabatino
tutti i quesiti formulati, resta senza soluzione il caso emblematico di una studentessa. “Mi sono laureata a dicembre e ho subito provveduto alla pre-immatricolazione per la Magistrale. Ciononostante, la prima data utile per sostenere il colloquio di accesso è il 28 febbraio, che coincide con la scadenza del Bando. Come posso fare domanda se non ho ancora una matricola?”. Tante, insomma, le questioni logistiche da risolvere, ma con interlocutori rassicuranti e pronti al dialogo. “Il nostro obiettivo è accontentare le esigenze di ogni studente e implementare ancora di più il sistema informatico per rendere più immediato il congegno domanda-selezione. Non far partire anche un solo studente a noi dispiace moltissimo”, chiosa il prof. Corrado, convocando i presenti in aula al prossimo incontro di orientamento del 14 febbraio.
Sabrina Sabatino