Un patto diritti-doveri con gli studenti

“Stimolare lo studente ad una valutazione obiettiva della difficoltà della professione” che dovrebbe mettere al centro “le scelte di natura etica piuttosto che quelle estetiche. Se non si affronta innanzitutto la questione etica, qualunque tipo di formazione non sarà in grado di creare professionisti capaci di realizzare una società migliore”. E’ il compito del docente secondo il prof. Paolo Giordano, docente Disegno per l’Architettura. Il consiglio, dunque, per i futuri architetti è quello di “studiare, leggere qualunque cosa aiuti ad ampliare le conoscenze”.
Sempre consigli, ma questa volta relativi alla didattica, elargisce il prof. Luigi Maffei, docente di Fisica Tecnica, una delle materie più temute dagli studenti del primo anno. “Se si seguono le lezioni si riesce a superare l’esame al primo appello. Le difficoltà ci sono per coloro che non affrontano lo studio con continuità”, spiega il docente. Le cause di insuccesso sono da ricercare nella “formazione di base” le cui relative problematiche la Facoltà sta cercando di affrontare “puntando più sulla qualità che sulla quantità” che, a detta di Maffei, “non è solo del corpo docente ma anche degli allievi”. Gli studenti sono chiamati a rispettare “un patto diritti-doveri” in prospettiva di un futuro successo professionale. Oggi, infatti, “il mercato del lavoro è estremamente competitivo, per cui la formazione deve essere eccellente”, conclude stentoreo Maffei. 
 
Il delegato all’orientamento
“L’impegno è pressante”
Due Corsi di Laurea Triennale in Design e Comunicazione e Design per la Moda, ognuno con 100 posti disponibili, e un Corso di Laurea Quinquennale a ciclo unico in Architettura che accoglie 200 studenti: questa l’offerta formativa destinata alle matricole dalla Facoltà della Sun. 
“Design e Comunicazione si dedica al disegno industriale e alla progettazione, con riferimento alla comunicazione visiva, mentre lo studente di Design per la Moda realizza oggetti collegati ai marchi ed alla pubblicità. Architettura quinquennale forma un architetto progettista che può svolgere la libera professione o lavorare nel pubblico impiego”, spiega il prof. Sergio Rinaldi, delegato all’orientamento. Tra le materie in cui le matricole potrebbero incontrare maggiori difficoltà c’è “la Matematica, il che in parte dipende dalla preparazione delle scuole superiori. Spesso, però, noi docenti abbiamo notato anche una certa difficoltà nell’esprimersi correttamente in lingua italiana”.
In calendario iniziative di orientamento: “stiamo allestendo con i responsabili del sito web di Facoltà un link con tutte le informazioni utili a chi voglia immatricolarsi ad Aversa”.
Un consiglio a chi ha intenzione di iscriversi: “La nostra è una Facoltà vocazionale. L’impegno è pressante e richiede una dedizione sia in termini di frequenza che di studio per cui, se non c’è una reale motivazione, diventa faticosissimo andare avanti”.
 
Gli studenti promuovono la didattica 
Una richiesta: 
corsi di autocad
Promozione, seppur non a pieni voti, per Architettura. Tra laureati e laureandi i pareri sulla Facoltà sono, tutto sommato, positivi. Piera, studentessa al primo anno di Design e Comunicazione, apprezza la “disponibilità dei docenti”, parere condiviso da Maria Teresa Reccia, al secondo anno di Disegno Industriale; per lei “i professori sono eccezionali. Abbiamo quasi un rapporto uno a uno con i docenti” i quali, oltre alle spiegazioni delle lezioni, “ci danno consigli utili a farci capire qual è la nostra strada”. Anche la struttura riscuote successo tra i ragazzi che, data la frequenza obbligatoria dei corsi, vi trascorrono gran parte della giornata. 
Pareri negativi, invece, sui servizi. “Ho diversi colleghi che vengono all’Università con il treno e si lamentano per il cattivo collegamento della Facoltà con la stazione”, spiega Maria Teresa. Nonostante vi sia un servizio navetta, “gli autobus non passano mai e spesso per arrivare in orario a lezione si è costretti a farsela a piedi”. 
Carolina Li Pera lamenta una certa “disorganizzazione” nella didattica. Dice: “Abbiamo sostenuto esami da quattro crediti studiando programmi da dodici ed esami da otto con programmi da quattro”. Per Piera “inizialmente c’è stata difficoltà un po’ verso tutte le materie, perché quasi tutte utilizzano programmi di progettazione” ma “una volta imparato l’utilizzo dei programmi gli esami sono facilmente sostenibili”.
Daniela Argenziano e Anna Ferrara, laureate in Architettura con tesi premiate dalla Facoltà, concordano sulla validità della didattica mentre “si dovrebbe puntare un po’ di più sulla grafica”, dice Daniela, “ed introdurre corsi di autocad”, aggiunge Anna che consiglia alle future matricole di “avere costanza nello studio, stare al passo ed usufruire il più possibile di tutto ciò che offre la Facoltà”.
 
Il Preside Gambardella
Un umanista 
tecnologo,
lo studente ideale
“Architetto è colui che progetta sulle rovine”, dice il Preside della Facoltà della SUN Carmine Gambardella. Continua: “l’architettura oggi deve adeguare l’innovazione al rispetto non solo dei canoni della tradizione ma anche dell’ambiente. L’integrazione, poi, tra forma e contenuto è imprescindibile”. Secondo il Preside “L’architetto deve rispondere ai bisogni dell’uomo creando, allo stesso tempo, patrimonializzazione”. Il candidato ideale alla Facoltà, quindi, è uno studente “che abbia le caratteristiche dell’umanista-tecnologo, un professionista che parla di paesaggio, ambiente, territorio in termini scientifici con tutte le potenzialità del ‘talento’ che il percorso accademico d
 
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