Un piano per la sistemazione delle aule

Tra gli edifici del Nuovo Policlinico (in via Pansini, zona collinare della città), il 20 è quello in cui gli studenti trascorrono la maggior parte del loro tempo. Lezioni, esami, studio, chiacchiere hanno luogo al suo interno. Eppure corridoi ed aule sono fatiscenti e gli studenti si confrontano sulle materie d’esame in un box caotico o in postazioni di fortuna male illuminate. E’, però, in programma una completa ristrutturazione degli spazi. “Si tratta di lavori importanti – afferma il Preside – Riguardano la sistemazione di tutte le aule. La trasformazione della esistente aula multimediale in aula studio e la creazione di tre nuove aule informatizzate, raccordate con i servizi della biblioteca, che sorgeranno al posto delle esistenti aule occupate. Abbiamo individuato due grossi ambienti in cui aprire dei varchi esterni e destinarli alle riunioni delle Associazioni studentesche. La struttura verrà attrezzata con diverse decine di computer che dovranno essere tenuti sotto controllo”. Per questo motivo l’accesso verrà consentito soltanto negli orari in cui funziona il servizio di guardiania. Il personale interno avrà un sistema di carte magnetiche per accedere dopo l’orario di chiusura. Alcuni dei lavori sono già iniziati: “Stiamo rifacendo i servizi igienici. Erano stati rinnovati appena due anni fa ma erano già ridotti malissimo. Ci mancava persino un water. Finché l’edificio non sarà sotto controllo, non si potranno evitare gli atti di vandalismo. Di qualsiasi cosa capiti lì dentro, di giorno o di notte, noi siamo responsabili”. Il Preside conta sulla collaborazione degli studenti per preservare la struttura da ulteriori danneggiamenti: “Mi rifiuto di pensare che degli studenti di Medicina distruggano dei servizi che servono a loro. Sono episodi riconducibili ad esterni che di notte scorrazzano liberamente nell’edificio”. Ma quando si potrà cominciare ad usufruire dei nuovi spazi? “E’ un intervento di rilievo che costerà centinaia di migliaia di euro – risponde – In base al Protocollo di Intesa con la Regione, sarà l’Ateneo a dover sostenere le spese, ma esiste la possibilità che l’azienda anticipi i fondi per i lavori straordinari e che venga rimborsata in un secondo momento. Spero che si segua questa strada per evitare lungaggini”. 
Sull’affollamento delle aule (“gli studenti dei primi anni frequentano tutti assieme in aule che non sono abbastanza capienti. L’unico spazio che li contiene tutti è l’Aula Magna”) è allo studio “la possibilità di attivare due canali per tutte le materie dei primi due anni”. Per realizzarla si avrà bisogno di molti spazi: “Abbiamo avuto la possibilità di utilizzare alcune aule della nuova sede di Scienze Biotecnologiche e chiederemo all’Azienda di concederci alcune aule della Tensostruttura. Più spazi avremo e più sarà possibile riuscire a compattare i corsi”. C’è tanto da lavorare per migliorare la strumentazione delle aule con computer, proiettori e tutte le attrezzature per la didattica: “Il fatto di avere un complesso così grande ha i suoi vantaggi, ma comporta anche maggiori costi di gestione. Basti pensare che ogni edificio necessita del proprio servizio di guardiania. Ciò che ci crea maggiori problemi è non avere una struttura monoblocco: la cosa si riflette sia sull’assistenza, sia sulla didattica”. Eppure, ci sono vantaggi che offre la Facoltà rispetto alle realtà di altri Atenei: “Il numero di posti letto da noi è più ampio, abbiamo maggiori spazi per la didattica e una migliore situazione logistica”.
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