Un viaggio fra stelle e pianeti con Maurizio Fea dell’Agenzia Spaziale Europea

Scrutano la terra dallo spazio e sono in grado di individuare una persona che cammina, inquadrandola con i loro occhi elettronici da 1000 chilometri di altezza. Gli eserciti ricorrono ad essi per pianificare bombardamenti ed operazioni militari, ma trovano ampio impiego anche in ambito civile. In caso di calamità, per esempio, svolgono un ruolo importante nell’individuare le aree più colpite dalla catastrofe. Sono ormai strumenti insostituibili per le previsioni meteo. Le immagini che rimandano hanno un ruolo fondamentale per contrastare i predoni del legname che deforestano l’Amazzonia, i mille abusi edilizi che consumano il suolo, le discariche e gli sversamenti di sostanze nocive. Sono i satelliti, che orbitano sulle nostre teste o che restano fissi in una determinata posizione. Invisibili ai nostri occhi, eppure ormai onnipresenti. Affinché acquisiscano dati e li trasformino in immagini, occorrono però programmi, sistemi matematici, strumentazioni capaci di tradurre cifre e numeri in mappe. Servono, insomma, le intelligenze degli uomini. Se ne è parlato il 29 gennaio, nell’aula 1 della sede dell’Università Parthenope, al Centro Direzionale, in occasione del seminario tenuto da Maurizio Fea e rivolto agli studenti delle scuole medie superiori. L’incontro, promosso dal Corso di Laurea in Ingegneria Informatica, biomedica e delle telecomunicazioni e dal Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, fa parte di un ciclo di seminari ideato nell’ambito delle attività di orientamento dal titolo “Telecomunicando”. Non a caso, alla fine della conferenza, ragazze e ragazzi delle scuole – erano presenti circa 200 allievi – hanno avuto occasione di visitare le aule ed i laboratori di Ingegneria ed hanno ricevuto opuscoli e depliant che illustrano i percorsi formativi proposti da Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni alla Parthenope. Prima, però, Fea ha accompagnato gli studenti in un viaggio tra stelle e pianeti, li ha condotti sulle aree devastate dallo tsunami in Indonesia e sulle foreste del Sudamerica aggredite dai tagliatori di legname, sul Parco dei Tre Vulcani, in Africa, dove i gorilla sono minacciati dalla compromissione del loro habitat, e sull’Italia attraversata da un perturbazione. Un viaggio virtuale, naturalmente, realizzato con le immagini riprese da vari satelliti e con la supervisione di un Cicerone di eccezione. Laureato in Fisica, Fea è stato, infatti, funzionario dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dove ha ricoperto vari ruoli. Capo della Meteorologia nell’ambito del programma METEOSAT presso il Centro Europeo per le Operazioni Spaziali (ESOC) a Darmstadt in Germania, poi responsabile dello sviluppo dell’infrastruttura a terra per la gestione dei dati del satellite di telerilevamento radar e ottico ERS-1 (primo satellite al mondo operativo nelle microonde attive). Specializzato nelle applicazioni e nella formazione sull’uso dei dati dei satelliti per l’osservazione della Terra, è stato anche responsabile dello sviluppo del sito web multi-lingue dell’ESA sull’osservazione della Terra “Eduspace”, dedicato alle scuole secondarie superiori come moderno strumento per l’insegnamento e l’apprendimento. Nel 2000 è stato insignito del Premio Internazionale per la Pace “Jacques Muhlethaler” su indicazione del Ministero della Pubblica Istruzione italiano, del Premio “Valussi” 2013 dall’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) per le attività d’insegnamento, e della medaglia “Myriam Ardila Torres” dalla Società di Esperti Latino-americani di Telerilevamento e Sistemi di Informazione Spaziale (SELPER). Oggi è docente di Geomatica all’Università di Roma Sapienza e all’Università Nazionale di Lujan (Argentina). È autore di numerosi contributi a pubblicazioni ed enciclopedie e di interventi a seminari e conferenze sul telerilevamento e sulle applicazioni dell’osservazione della Terra dallo spazio.
“Non è il satellite che salvaguarda il territorio – ha ricordato il 29 gennaio agli studenti che lo ascoltavano alla Parthenope – così come non è il pennello che trasforma uno qualunque in un pittore. I satelliti sono strumenti, occorrono intelligenze e capacità per farli funzionare. Ecco perché è importante che si formino giovani capaci, preparati, curiosi. Noi dell’ESA abbiamo bisogno di voi”. Fino a qualche anno fa, in questa ottica, erano tutt’altro che infrequenti le opportunità di stage presso l’Agenzia spaziale europea per gli studenti. Coinvolgevano gli allievi delle scuole, delle università ed i neolaureati. “Oggi queste occasioni si sono un po’ rarefatte a causa del ridimensionamento dei fondi”, ha detto Fea. Non per questo, ha sottolineato, chi abbia passione e vocazione deve rinunciare al sogno di lavorare con l’Esa. Purché, ha precisato, “possieda una solida formazione universitaria in uno degli ambiti di nostro interesse. L’Ingegneria delle telecomunicazioni è senza dubbio tra questi”. 
Il prossimo incontro del ciclo di seminari è in calendario il 4 marzo, sempre nella sede di Ingegneria al Centro Direzionale. Ospite Salvatore Stramondo, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che parlerà di satelliti e terremoti. 
Fabrizio Geremicca
- Advertisement -




Articoli Correlati