“Di qui a qualche giorno organizzeremo una seconda prova di orientamento, per chi non era informato di quella svoltasi il 4 settembre. Si tiene a corsi già iniziati, in maniera che tutti ne siano a conoscenza e che ad essa tutti possano partecipare, se non l’hanno fatto il 4 settembre. Una terza prova non ci sarà”. Il prof. Francesco Garofalo, docente di Analisi dei Sistemi, membro della Giunta di presidenza, è uno dei docenti che ha profuso maggiori energie, ai fini dell’organizzazione della prova di orientamento di inizio settembre. E’ soddisfatto: ”la partecipazione studentesca è stata molto elevata, segno che le informazioni sono circolate. Merito della facoltà, dei giornali, del passaparola studentesco e del Progetto Porta. Su 2350 iscritti alla prova, meno dell’1% non ha partecipato. In più, abbiamo reclutato il giorno stesso del test alcuni studenti, i quali non si erano preiscritti. Nei giorni seguenti soltanto un centinaio di aspiranti matricole ha fatto richiesta di iscriversi, giustificando la non partecipazione alla prova con la mancanza di informazione. Per loro, come detto, ci sarà un secondo test, a corsi iniziati. Abbiamo posto in essere un notevole sforzo organizzativo. Un esempio? Al momento della preiscrizione ogni studente ha ricevuto una piantina dell’aula, sulla quale era indicato anche il posto a lui riservato, il giorno della prova”. La sperimentazione di quest’anno apre la strada, nel 2001/2002, a riforma Zecchino attuata, ad una prova obbligatoria ed inappellabile, senza repliche e recuperi per gli assenti. “Servirà ad accertare l’eventuale debito formativo delle aspiranti matricole. Chi risulterà che lo abbia, per iscriversi dovrà prendere parte ai corsi zero che organizzerà la facoltà”. Qualche studente, per la verità, paventa l’ipotesi che la prova di orientamento sarà il cavallo di Troia attraverso il quale introdurre surrettiziamente il numero chiuso, o che comunque possa pregiudicare l’iscrizione, se darà esito negativo. Il professor Garofalo la vede così: “dovremo accertare che lo zoccolo culturale dello studente sia tale da consentirgli la fruizione dei corsi. Se così non è, gli offriremo i corsi zero. Se però il deficit culturale sarà particolarmente elevato, questo potrebbe significare che lo studente, per esempio, dovrà frequentare per un anno i corsi zero e poi iscriversi l’anno seguente”.
Membro della giunta di presidenza, il docente riferisce circa lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione delle palazzine del biennio di via Claudio e di costruzione della nuova sede ad Agnano, quella destinata ad ospitare i corsi di Meccanica II, Telecomunicazioni II, Civile per lo Sviluppo sostenibile II. “Ad Agnano procediamo secondo programma. La facoltà ha fornito alcuni suggerimenti, finalizzati a migliorare la futura sede ed a renderla più adeguata alle nostre esigenze. Se i tempi saranno rispettati, la sede sarà disponibile a partire dall’autunno 2001. Per quanto riguarda via Claudio – sono in fase di ristrutturazione le palazzine di Elettrica ed Elettronica – siamo in ritardo sulla consegna. I lavori avrebbero dovuto già essere completati, ma i tempi sono slittati leggermente. I disagi di questa situazione, rumori a parte, si rifletteranno più sui docenti, i cui studi sono ospitati nelle palazzine in questione, che sugli studenti”.
Membro della giunta di presidenza, il docente riferisce circa lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione delle palazzine del biennio di via Claudio e di costruzione della nuova sede ad Agnano, quella destinata ad ospitare i corsi di Meccanica II, Telecomunicazioni II, Civile per lo Sviluppo sostenibile II. “Ad Agnano procediamo secondo programma. La facoltà ha fornito alcuni suggerimenti, finalizzati a migliorare la futura sede ed a renderla più adeguata alle nostre esigenze. Se i tempi saranno rispettati, la sede sarà disponibile a partire dall’autunno 2001. Per quanto riguarda via Claudio – sono in fase di ristrutturazione le palazzine di Elettrica ed Elettronica – siamo in ritardo sulla consegna. I lavori avrebbero dovuto già essere completati, ma i tempi sono slittati leggermente. I disagi di questa situazione, rumori a parte, si rifletteranno più sui docenti, i cui studi sono ospitati nelle palazzine in questione, che sugli studenti”.