Sono tre le strade di chi sceglie la Triennale in Economia della Seconda Università. Da una parte il Corso di Laurea in Economia e Commercio, dall’altra quello in Economia Aziendale, che si divide però a sua volta in un curriculum dedicato a chi vuole intraprendere una carriera manageriale (curriculum “Manager di Impresa”) e un altro riservato a chi voglia inserirsi nel campo dell’amministrazione e del controllo di gestione delle imprese (curriculum “Professionisti d’azienda”). Tutto questo nel contesto della sede di via Gran Priorato di Malta, a Capua, nell’ormai rodato ex-convento delle Dame Monache, sede in cui, oltre alle aule in cui si tengono le lezioni, sono presenti un laboratorio informatico, una buvette, un’Aula Magna, una biblioteca e diversi spazi per gli studenti.
“Bellissimo” è l’aggettivo che sceglie il Direttore del Dipartimento, la prof.ssa Clelia Mazzoni, per descrivere la sua esperienza lavorativa in una città del casertano sotto i 20 mila abitanti. “Offriamo a 3000 studenti una formazione di alto livello in un territorio noto come la Terra dei Fuochi. Dal punto di vista sociale è entusiasmante”. Uno di quei luoghi da cui ripartire, insomma, dove si sono ormai consolidati metodi didattici moderni ed esperienze di apertura verso il mondo del lavoro. “Ormai per quasi tutte le materie applichiamo i metodi della didattica interattiva: project work, role playing, esercitazioni guidate. Lavoriamo molto anche sul profilo internazionale: oltre all’inglese, che è inserito stabilmente nei piani di studio, gli studenti possono inserire tra gli esami a scelta un insegnamento di lingua francese o di lingua spagnola. Accanto ai progetti di mobilità Erasmus, abbiamo anche altri accordi internazionali, soprattutto per la mobilità dei docenti e dei dottorandi. Uno di questi si avvale dell’appoggio del prestigioso Snider Entrepreneurial Research Center della Wharton School”. Economia, insomma, sembra essere un piccolo laboratorio accademico virtuoso: è quanto descrive anche il prof. Enrico Bonetti, delegato all’orientamento. “Nel Consiglio di Corso di Studio, che è l’organismo che pianifica la didattica, abbiamo inserito anche personalità dal mondo delle aziende. Questo proprio per annullare la distanza tra università e mondo del lavoro ed avere i punti di vista del mercato direttamente dentro le nostre attività didattiche. Del resto è da un po’ che in determinati corsi, come nel mio di Marketing, una parte dell’esame è costituita dalla risoluzione di problemi reali proposti dalle aziende che collaborano con noi”. Una dinamica che vede quindi impegnati Dipartimento e aziende, e che si traduce ovviamente anche in possibilità di stage e di colloqui di lavoro. Molto ben congeniata anche la costruzione della didattica, dal momento che la divisione dei tre percorsi Triennali è organizzata in modo da favorire i cambi in corso d’opera. “Nel primo anno e mezzo gli esami dei tre percorsi sono uguali – dice il prof. Bonetti – In questo modo, se uno studente si rende conto che gli interessa di più un altro profilo, non ha problemi a correggere il tiro”. Un consiglio agli studenti? “Studiate di più”, sostiene convinto. “Ogni anno, nel test di autovalutazione in entrata, registriamo una preparazione non sufficiente. Anche se ormai è un consiglio che non può riguardare chi si iscriverà nel prossimo anno accademico, direi studiate meglio nei cinque anni di scuola superiore”. Quest’anno il test si terrà il 10 settembre e sarà costituito da prove di matematica, logica e comprensione verbale; ma non escluderà nessuno dalla possibilità di iscriversi. L’unica conseguenza di un eventuale fallimento sarà la necessità di seguire un corso di Matematica di base, con frequenza obbligatoria. Un modo, insomma, per rinforzare le lacune degli studi precedenti e per equipaggiare al meglio gli studenti per percorrere la strada scelta fino in fondo, senza imprevisti.
Valerio Casanova
“Bellissimo” è l’aggettivo che sceglie il Direttore del Dipartimento, la prof.ssa Clelia Mazzoni, per descrivere la sua esperienza lavorativa in una città del casertano sotto i 20 mila abitanti. “Offriamo a 3000 studenti una formazione di alto livello in un territorio noto come la Terra dei Fuochi. Dal punto di vista sociale è entusiasmante”. Uno di quei luoghi da cui ripartire, insomma, dove si sono ormai consolidati metodi didattici moderni ed esperienze di apertura verso il mondo del lavoro. “Ormai per quasi tutte le materie applichiamo i metodi della didattica interattiva: project work, role playing, esercitazioni guidate. Lavoriamo molto anche sul profilo internazionale: oltre all’inglese, che è inserito stabilmente nei piani di studio, gli studenti possono inserire tra gli esami a scelta un insegnamento di lingua francese o di lingua spagnola. Accanto ai progetti di mobilità Erasmus, abbiamo anche altri accordi internazionali, soprattutto per la mobilità dei docenti e dei dottorandi. Uno di questi si avvale dell’appoggio del prestigioso Snider Entrepreneurial Research Center della Wharton School”. Economia, insomma, sembra essere un piccolo laboratorio accademico virtuoso: è quanto descrive anche il prof. Enrico Bonetti, delegato all’orientamento. “Nel Consiglio di Corso di Studio, che è l’organismo che pianifica la didattica, abbiamo inserito anche personalità dal mondo delle aziende. Questo proprio per annullare la distanza tra università e mondo del lavoro ed avere i punti di vista del mercato direttamente dentro le nostre attività didattiche. Del resto è da un po’ che in determinati corsi, come nel mio di Marketing, una parte dell’esame è costituita dalla risoluzione di problemi reali proposti dalle aziende che collaborano con noi”. Una dinamica che vede quindi impegnati Dipartimento e aziende, e che si traduce ovviamente anche in possibilità di stage e di colloqui di lavoro. Molto ben congeniata anche la costruzione della didattica, dal momento che la divisione dei tre percorsi Triennali è organizzata in modo da favorire i cambi in corso d’opera. “Nel primo anno e mezzo gli esami dei tre percorsi sono uguali – dice il prof. Bonetti – In questo modo, se uno studente si rende conto che gli interessa di più un altro profilo, non ha problemi a correggere il tiro”. Un consiglio agli studenti? “Studiate di più”, sostiene convinto. “Ogni anno, nel test di autovalutazione in entrata, registriamo una preparazione non sufficiente. Anche se ormai è un consiglio che non può riguardare chi si iscriverà nel prossimo anno accademico, direi studiate meglio nei cinque anni di scuola superiore”. Quest’anno il test si terrà il 10 settembre e sarà costituito da prove di matematica, logica e comprensione verbale; ma non escluderà nessuno dalla possibilità di iscriversi. L’unica conseguenza di un eventuale fallimento sarà la necessità di seguire un corso di Matematica di base, con frequenza obbligatoria. Un modo, insomma, per rinforzare le lacune degli studi precedenti e per equipaggiare al meglio gli studenti per percorrere la strada scelta fino in fondo, senza imprevisti.
Valerio Casanova