Visiting professor e giovani ricercatori stranieri alla Seconda Università

La Seconda Università intensifica il processo di internazionalizzazione e, a tal proposito, apre le porte ai visiting professor, 47 illustri docenti provenienti da atenei di tutto il mondo, ospiti per brevi cicli di lezioni e per collaborare nelle attività di ricerca. A Medicina (sede di Napoli) è già intervenuto il prof. Thimios Mitsiadis, dell’Università di Zurigo, “direttore dell’Institute of Oral Biology”, spiega il prof. Gianpaolo Papaccio. “Mitsiadis ha tenuto un seminario sul ruolo delle cellule staminali. Ha poi collaborato in due esperimenti, che stiamo svolgendo presso il Centro Grandi Apparecchiature, su cellule follicolari ad un microscopio che permette di visualizzare le interazioni reciproche nel giro di settantadue ore. Tornerà per il terzo esperimento a giugno”. Alla Facoltà di Studi Politici è, proprio in questi giorni, il prof. Norio Komuro, ordinario di Diritto internazionale presso la Law School dell’Università di Kobe, in Giappone. “Si tratta di uno dei più noti studiosi giapponesi di commercio internazionale, ossia di Organizzazione mondiale del commercio e di liberalizzazione commerciale nella prospettiva delle potenze economiche asiatiche, nella specie Giappone e Cina”, spiega la prof.ssa Ida Caracciolo, docente di Diritto internazionale. Durante il suo soggiorno, il prof. Komuro terrà un ciclo di seminari sia agli studenti delle lauree magistrali che ai dottorandi sulle tematiche del commercio internazionale e dei mercati asiatici. Passiamo alla Facoltà di Scienze del Farmaco, dove la prof.ssa Daniela Ruberti, docente di Geologia, ha proposto il prof. Thomas Steuber, dell’Università di Abu Dhabi. Steuber, docente di Geologia, sarà a Caserta il prossimo novembre, per quindici giorni. “Conosco il prof. Steuber da molti anni, – afferma la Ruberti – è una personalità nell’ambito delle Scienze della terra. Presso il Polo scientifico, terrà varie lezioni di Scienze ambientali a studenti degli ultimi anni e dottorandi. Inoltre, parteciperà ai progetti di ricerca relativi ad alcuni studi sui cambiamenti climatici del passato geologico”. Il 18 maggio sarà la volta della prof.ssa Lucille Lozada Tenazas della School of Art, Media and Technology di New York, visiting professor alla Facoltà di Architettura di Aversa, per tre settimane. “La prof.ssa Tenazas è uno dei più interessanti esponenti della grafica d’Oltreoceano. E’ già stata da noi nel 2007 – afferma la prof.ssa Alessandra Cirafici, docente di Design per la comunicazione multimediale – si può dire, quindi, che è un rapporto consolidato, grazie anche ai contatti che intrattiene la prof.ssa Daniela Piscitelli, Presidente dell’AIAP, l’Associazione Italiana Progettazione per la comunicazione visiva”. La docente, di origini filippine, gestirà un workshop dal titolo ‘Nidi per le Aquile’. “Si tratta di un lavoro sulla comunicazione delle emergenze – continua la Cirafici – che analizzerà, nello specifico, il caso della città di L’Aquila. L’obiettivo del workshop è costruire percorsi di memoria dei luoghi laddove si è persa l’identità”. A questo primo progetto è strettamente legato il secondo, ‘Segnali per L’Aquila’, “basato sulla compartecipazione e condivisione di amministrazioni locali e progettisti, secondo una logica di appartenenza al territorio, chiamati a lavorare sul tema della segnaletica di emergenza”. I programmi di mobilità, e quindi il soggiorno dei docenti, sono co-finanziati al 50% dalla Sun, al 50% dai Dipartimenti proponenti.
Ospiti dell’Ateneo anche trentacinque giovani ricercatori di nazionalità diverse nell’ambito di un altro programma. “Sono giovani laureati che collaborano presso i nostri laboratori di ricerca – spiega il prof. Luigi Maffei, delegato del Rettore all’Internazionalizzazione e docente di Fisica Tecnica ambientale presso la Facoltà di Architettura – o studenti prossimi alla laurea che, presso le nostre Facoltà, hanno modo di approfondire e terminare i loro lavori di tesi”. Presso il Centro interdipartimentale R.I.A.S. (Laboratorio per il Controllo dell’ambiente costruito), ne sono già presenti nove: quattro di nazionalità argentina, tre russi e due spagnoli. “Stiamo lavorando a due progetti: uno relativo all’Acustica e al controllo del rumore – dice Maffei – i cui risultati sono stati presentati anche a Berlino. Nello specifico, stiamo identificando il paesaggio sonoro del centro storico di Napoli. L’altro progetto è legato alla realtà virtuale audio-visiva, svolto in collaborazione con la cattedra di Psicologia ambientale della prof.ssa Tina Iachini”. I giovani ricercatori saranno in Italia da tre a sei mesi, durante i quali potranno usufruire di un contributo economico dell’Ateneo di seicento euro al mese. “Abbiamo riscontrato un grande interesse da parte dei ricercatori stranieri a collaborare nei nostri laboratori, che hanno assunto ormai rilevanza internazionale – conclude Maffei – E poi, in questo periodo, preferiamo accogliere studiosi piuttosto che mandare fuori i nostri ricercatori con il rischio che non tornino più”.
Maddalena Esposito
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