“Comincia da oggi una nuova avventura. Il nostro Ateneo, fondato sullo scambio tra lingue e civiltà diverse, crede fermamente nell’importanza in ambito europeo del movimento interculturale creato dal ‘fenomeno Erasmus’. Abbiamo, pertanto, radicalmente trasformato e semplificato il bando precedente”, annuncia il prof. Sergio Corrado, docente di Lingua e Letteratura Tedesca nonché Delegato della Rettrice per il programma Erasmus+, in apertura dell’incontro informativo che si è tenuto il 21 gennaio presso l’Aula Mura Greche di Palazzo Corigliano. Tante novità affiorano dalla presentazione del nuovo bando per l’anno accademico 2016-2017 (con termine di scadenza il 4 marzo). “Abbiamo predisposto una revisione complessiva, perché gli studenti si concentrassero a ponderare al meglio la scelta in relazione ai propri desideri con coraggio, fantasia e creatività, piuttosto che procrastinare su questioni burocratiche farraginose e complicatissime”. Nella domanda di partecipazione online “non bisogna più indicare quali esami si ha intenzione di sostenere all’estero. Prima, era abbastanza difficile stendere un piano di studi ‘a freddo’, a volte anche un anno prima, per cui ci è sembrato un modo di assegnare i punteggi non più congruo. Da quest’anno, invece, la selezione si baserà esclusivamente sul profitto”. Gli studenti devono possedere una media ponderata dei voti non inferiore a 26/30 senza arrotondamenti. “Occorre indicare solo le destinazioni prescelte e il numero di esami conseguiti con i voti riportati e i relativi crediti. Questa procedura di selezione facilita la valutazione e la rende più adeguata al valore degli studenti in senso accademico. Successivamente, prima di partire, si baderà al progetto formativo”. Sul versante didattico, l’unità di riferimento è la Commissione Erasmus e Mobilità internazionale, composta da docenti divisi per Dipartimento. “Con il Responsabile del proprio Corso di Laurea si concorda il progetto formativo – ossia, il patto denominato Learning Agreement – e, una volta rientrati, si torna dallo stesso docente per l’accreditamento. La Commissione vi fornirà assistenza generale durante le giornate di incontro dipartimentali e la possibilità individuale di essere seguiti e indirizzati nelle decisioni”. Inoltre, non è più previsto il soggiorno per ricerca tesi. “A causa di numerose problematiche di tipo amministrativo-burocratico, la Commissione ha deciso di sopprimere questa opzione. Ciononostante, lo studente Erasmus ha comunque diritto a fruire di tutti i servizi offerti dalle Università straniere, in primis le biblioteche, eventualmente per la redazione di un elaborato finale”, spiega il prof. Corrado, Presidente della Commissione.
Requisiti
di ammissione
di ammissione
Sul versante amministrativo, invece, l’organo di competenza è l’Ufficio Relazioni Internazionali e Ricerca Scientifica (Palazzo del Mediterraneo, IX piano), coordinato dalla dott.ssa Marina Guidetti, affiancata dalle dott.sse Valeria De Bonis e Veronica Bernardini, le quali procedono insieme al prof. Corrado illustrando le questioni gestionali, burocratiche ed economiche legate alla mobilità studenti. Possono inoltrare la propria candidatura tutti gli studenti regolarmente iscritti, inclusi i fuori corso e le matricole (che abbiano superato almeno un esame con un voto superiore o uguale a 26). I vincitori potranno seguire i corsi all’estero, dalla durata minima di 3 mesi fino a un massimo di 12 mesi, nell’ambito di ogni ciclo di studi, compresi i dottorandi di ricerca (senza borsa). Quindi, anche coloro che in precedenza hanno preso parte al progetto Erasmus+ per un periodo inferiore a un anno hanno la possibilità di partire nuovamente. Di contro, non saranno valutate le candidature di coloro che optano per una borsa corrispondente a un livello di studi diverso dal proprio. In questo caso, gli studenti al terzo anno di un Corso di Laurea Triennale hanno due opzioni: presentare domanda per borse destinate al Triennio (Undergraduate), se al momento della partenza sono fuori corso; oppure per borse destinate alle lauree Magistrali (Postgraduate), dopo aver formalizzato l’effettivo conseguimento della laurea e l’iscrizione a un Corso di Laurea di secondo livello. “Guardate bene l’elenco degli accordi, le destinazioni disponibili e i requisiti che bisogna possedere in vista della partenza, specialmente le competenze linguistiche”, sottolinea il docente. Che prosegue: “ogni Università partner si comporta in una maniera precisa. Alcune richiedono delle certificazioni valide a livello internazionale, altre dei test valutativi oppure selettivi, ma sono la minoranza. Il consiglio è di consultare sempre i siti per verificare cosa serve per essere accettati. Chi non è in possesso di un certificato ufficialmente riconosciuto potrà auto-valutarsi attraverso una tabella di corrispondenza tra esami di lingua e Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (CEFR) pubblicata sul sito (http://unior.llpmanager.it/studenti/). È uno strumento orientativo elaborato dai docenti, che non costituisce in nessun caso una garanzia. Naturalmente, fa la differenza un esame superato con 18 o con 30. Sta al buon senso dello studente essere sincero per poi non incappare più avanti in difficoltà insormontabili”. In aggiunta, l’Agenzia Nazionale Erasmus+ mette a disposizione dei vincitori corsi online gratuiti per le lingue principali (a scelta tra inglese, francese, tedesco, spagnolo e olandese) finalizzati a raggiungere in anticipo i livelli richiesti.
Contributo
economico
economico
La durata della mobilità di studio è prevista dall’accordo bilaterale scelto dallo studente, il quale dovrà sostenere esami e ottenere il riconoscimento dei rispettivi crediti per poter acquisire l’intera borsa (almeno 24 crediti per 3-4 mesi; 32 crediti per 5-6 mesi; 40 crediti per 7- 8 mesi; 48 crediti per 9-12 mesi). Nello specifico, il contributo economico varia in base al costo della vita nel paese di destinazione: 280 euro mensili per i paesi con costo della vita alto e 230 euro mensili per i paesi con costo della vita medio/basso, ai quali si aggiungono 70 euro dei fondi di Ateneo. “I finanziamenti non sono altissimi, però rappresentano un aiuto integrativo consistente, pur non coprendo completamente tutte le spese. In più, le Università ospitanti offrono sovente molte agevolazioni, dai trasporti alle residenze”. A tal proposito, interviene la dott.ssa Guidetti: “è il secondo anno che l’Università mette a disposizione una quota di co-finanziamento, per la prima volta erogata in anticipazione, al fine di promuovere la mobilità internazionale. Tra i vari servizi che mettiamo a disposizione, da quest’anno stiamo sperimentando una collaborazione con un’associazione con sede in Olanda (www.HousingAnywhere.com). Abbiamo riscontrato, attraverso un’indagine sui questionari compilati al rientro, che la maggioranza trova un alloggio tramite internet. In alternativa, questa è una piattaforma interattiva gratuita che offre maggiore garanzia e permette, oltretutto, ai fuorisede di subaffittare la propria camera durante il periodo di scambio”.
Scegliere
la destinazione
Scegliere
la destinazione
L’Orientale ha stretto più di 150 accordi bilaterali con Università appartenenti a circa 30 Stati, ma “la politica culturale dell’Ateneo spinge per allargare l’Erasmus anche a Paesi più periferici rispetto all’asse eurocentrico, che a volte però offrono esperienze e condizioni di studio piuttosto significative. Io stesso sto cercando di chiudere in questi giorni accordi con l’Islanda, Malta e la Lettonia”. In ogni caso, l’elenco sarà continuamente aggiornato fino alla data di scadenza del bando. Dunque, si raccomanda di consultarlo frequentemente, perché potrebbe subire cambiamenti. “Forse, presentare la domanda subito non è la cosa migliore, ma nemmeno aspettare l’ultimo momento per un possibile ingolfamento del sistema elettronico nelle ultime ore”. Come scegliere l’Università ospitante? “Il mio consiglio è, innanzitutto, di smanettare sui siti degli Atenei per capire cosa offrono e che esami si fanno, e poi di valutare anche la città con una certa flessibilità. Ci si può lasciar sorprendere da un posto che non si credeva fosse interessante. In parte, dipende dallo stile di vita e dalla persona in sé. Una metropoli, magari, non è adatta per chi cerca una prospettiva più definita, mentre potrebbe essere la migliore alternativa per una personalità più chiusa”. I candidati dovranno esprimere un massimo di tre preferenze, comprese nella stessa area disciplinare o in aree disciplinari differenti. “Fate attenzione al codice che indica l’area, poiché determinati accordi possono essere molto rigidi: ad esempio, alcuni con il Regno Unito prevedono che si possano dare solo esami nell’ambito dell’italianistica”, evidenzia il docente.
Assegnazione
delle borse
delle borse
La Commissione stabilirà la graduatoria in base al punteggio assegnando le borse secondo l’ordine di preferenza. Saranno pubblicati anche i punteggi degli idonei, che potranno in un secondo momento essere ripescati. Coloro che non compileranno il modulo di accettazione della borsa entro 15 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie, saranno considerati rinunciatari. Al termine della prima scrematura, le destinazioni scoperte saranno ridistribuite nuovamente secondo i punti acquisiti in graduatoria dagli idonei, i quali dovranno effettuare la scelta tra gli accordi disponibili. “Il nuovo bando è strutturato in modo da far partire quanti più studenti. Spesso restano delle postazioni libere, per cui gli idonei che avevano i requisiti legittimi per partecipare, ma che non hanno vinto per ‘trappole di classifica’, avranno comunque un’altra chance. È un sistema che abbiamo già sperimentato l’anno scorso con ottimi frutti: infatti, sono partite 60 persone in più”. In genere, negli anni “abbiamo sempre raccolto esperienze positive e tanti ragazzi in-coming sono venuti poi a studiare da noi. Spero che siano ancora una volta tantissimi gli studenti in procinto di lasciare Napoli per iniziare altrove una fondamentale esperienza di studio”, conclude il prof. Corrado.
Sabrina Sabatino
Sabrina Sabatino