Cinquemila studenti delle scuole superiori hanno preso d’assalto l’aulario di via Perla di Santa Maria Capua Vetere per il tradizionale appuntamento di orientamento promosso dall’Università Luigi Vanvitelli. Gli studenti provenienti da disparati istituti della provincia di Caserta, e non solo, hanno avuto la possibilità tra il 13 e il 14 aprile di saggiare la dimensione universitaria e di schiarirsi le idee circa i loro propositi futuribili. Ad accoglierli, presso un aulario gremito, numerosi docenti dei vari Dipartimenti dell’Ateneo che hanno fornito dettagliate delucidazioni circa i sessantatré Corsi di Laurea contemplati dall’Ateneo. Ogni Dipartimento è stato dislocato presso un’aula con un team di docenti e studenti universitari che hanno illustrato le plurime ed articolate offerte formative. Un’accoglienza calorosa è stata riservata da Gigi Soriani, deejay di Radio Marte, il quale con le sue musiche ha rallegrato gli studenti, quasi profanando l’austerità ed il rigore che nell’immaginario collettivo si associano alla realtà universitaria. All’ingresso sono stati allestiti degli stand del quindicinale universitario Ateneapoli, ove è stato possibile attingere brochure con la descrizione delle varie attività di orientamento. Ad inaugurare questa kermesse ha provveduto il Rettore Giuseppe Paolisso. “Bisogna che le scelte dei ragazzi siano adeguatamente ponderate. Esse non devono essere dettate dall’emotività contingente – ha ammonito il Rettore – ma devono esprimere il risultato di attente valutazioni. Perché ciò accada è necessario che si rivolgano domande a chi di dovere, senza lasciarsi suggestionare da fallaci dicerie che considerano le Università non più capaci di fungere da ascensore sociale”. Certamente le prospettive occupazionali che si stagliano all’orizzonte non appaiono più molto rassicuranti, ma il Rettore non ha dubbi: “Non si deve permettere che una fase congiunturale nefasta possa dissuadere dall’intraprendere un percorso universitario. I ragazzi devono essere spronati ad investire sulla cultura piuttosto che precipitare nel vortice dello scoramento”. Il viatico espresso dal Rettore non ha lasciato insensibili gli studenti. Annamaria Ventrone, studentessa del liceo classico Pietro Giannone di Caserta, ha ricevuto un’autentica iniezione di entusiasmo: “A noi giovani si rivolgono soltanto con il linguaggio dello scoraggiamento, quasi come se fossimo sconfitti già in partenza e tutte le strade ci fossero precluse. Bisogna cambiare registro: questi confronti con esponenti del mondo accademico hanno ravvivato in me la volontà di credere nelle mie potenzialità”. Palmiro De Cristoforo, studente del liceo scientifico Armando Diaz di Caserta, si è detto incoraggiato dagli ammonimenti ricevuti: “Confesso di aver varcato la soglia dell’università animato da un po’ di timore riverenziale nei confronti di una realtà che appare a me inaccessibile. Ho capito che non bisogna lasciarsi travolgere da questi pensieri molesti, mettendosi in gioco ed osando”.
La kermesse ha avuto come ospite l’ing. Rosario Esposito, Vicepresidente supplier management di Boeing, colosso industriale di Seattle specializzato nella costruzione di vettori aerei. “Sono sempre molto lieto di presenziare ad iniziative del mondo universitario – ha commentato l’ing. Esposito – in quanto scorgendo lo sguardo degli studenti ho modo di apprezzare la speranza ed il desiderio di affermarsi di quando ho intrapreso l’Università”. Il manager di Boeing ha fornito agli studenti preziosi ammaestramenti: “Nella scelta dell’indirizzo di studi, dapprima bisogna porsi al riparo da interferenze genitoriali. Non si deve scegliere una strada solo per compiacere i propri genitori: la scelta deve essere genuina e non eterodiretta. Se si è alle prese con un dubbio su quale sia il migliore percorso da seguire, bisogna cercare il più possibile di assecondare le proprie passioni. Non mi stanco mai di rivolgere questo monito a mia figlia. Si ha uno spirito più produttivo se il percorso è congruente alle nostre attitudini. È indubbio che ogni tragitto presenti le sue asperità, possa eventualmente condurci a momenti di delusione, ma la consapevolezza di fare ciò che davvero ci aggrada rigenera il nostro spirito, la volontà di andare avanti, di non capitolare e accresce la nostra resilienza. Sono del parere che non si debba mai smettere di studiare: l’asticella della curiositas necessita di rimanere sempre alta. Sarebbe, pertanto, atto di masochismo condannarsi allo studio di ciò che non riesce ad entusiasmarci”. Ed anche sulla scelta dell’Ateneo il manager dispensa indicazioni ben precise: “Le realtà aziendali e, in generale, il mondo del lavoro non misurano la valentia di qualcuno in base alla provenienza da un dato Ateneo. Si ha riguardo esclusivamente alle skills che una persona esprime, ragion per cui non perdo occasione di esortare i giovani a studiare con profitto al fine di maturare una capacità critica con cui potersi orientare nell’alveo professionale”. Non è mancata inoltre una considerazione circa la preziosità della padronanza delle lingue straniere: “Il processo di globalizzazione ha di fatto divelto le frontiere nazionali. Ciò implica la necessità che gli studenti maturino una coscienza cosmopolita ed approfondiscano lo studio delle lingue straniere”. Da ultimo l’ing. Esposito ha sottolineato l’opportunità di ultimare il percorso di studi in tempi congrui: “È necessario che i ragazzi entrino nell’ordine di idee che l’Università esprime un ginnasio funzionale all’acquisizione di categorie di cui avvalersi per sviluppare in futuro delle professionalità. L’indugiare con gli studi universitari si traduce nella preclusione di esperienze lavorative: ciò non significa che gli studi devono essere condotti con pressappochismo, semplicemente si deve tener presente che l’Università è un primo step del proprio iter. Pertanto, una volta maturata la decisione circa l’ambito di studi, bisogna approcciarli con determinazione contemperando le esigenze di celerità dei tempi e di preparazione”.
La kermesse ha avuto come ospite l’ing. Rosario Esposito, Vicepresidente supplier management di Boeing, colosso industriale di Seattle specializzato nella costruzione di vettori aerei. “Sono sempre molto lieto di presenziare ad iniziative del mondo universitario – ha commentato l’ing. Esposito – in quanto scorgendo lo sguardo degli studenti ho modo di apprezzare la speranza ed il desiderio di affermarsi di quando ho intrapreso l’Università”. Il manager di Boeing ha fornito agli studenti preziosi ammaestramenti: “Nella scelta dell’indirizzo di studi, dapprima bisogna porsi al riparo da interferenze genitoriali. Non si deve scegliere una strada solo per compiacere i propri genitori: la scelta deve essere genuina e non eterodiretta. Se si è alle prese con un dubbio su quale sia il migliore percorso da seguire, bisogna cercare il più possibile di assecondare le proprie passioni. Non mi stanco mai di rivolgere questo monito a mia figlia. Si ha uno spirito più produttivo se il percorso è congruente alle nostre attitudini. È indubbio che ogni tragitto presenti le sue asperità, possa eventualmente condurci a momenti di delusione, ma la consapevolezza di fare ciò che davvero ci aggrada rigenera il nostro spirito, la volontà di andare avanti, di non capitolare e accresce la nostra resilienza. Sono del parere che non si debba mai smettere di studiare: l’asticella della curiositas necessita di rimanere sempre alta. Sarebbe, pertanto, atto di masochismo condannarsi allo studio di ciò che non riesce ad entusiasmarci”. Ed anche sulla scelta dell’Ateneo il manager dispensa indicazioni ben precise: “Le realtà aziendali e, in generale, il mondo del lavoro non misurano la valentia di qualcuno in base alla provenienza da un dato Ateneo. Si ha riguardo esclusivamente alle skills che una persona esprime, ragion per cui non perdo occasione di esortare i giovani a studiare con profitto al fine di maturare una capacità critica con cui potersi orientare nell’alveo professionale”. Non è mancata inoltre una considerazione circa la preziosità della padronanza delle lingue straniere: “Il processo di globalizzazione ha di fatto divelto le frontiere nazionali. Ciò implica la necessità che gli studenti maturino una coscienza cosmopolita ed approfondiscano lo studio delle lingue straniere”. Da ultimo l’ing. Esposito ha sottolineato l’opportunità di ultimare il percorso di studi in tempi congrui: “È necessario che i ragazzi entrino nell’ordine di idee che l’Università esprime un ginnasio funzionale all’acquisizione di categorie di cui avvalersi per sviluppare in futuro delle professionalità. L’indugiare con gli studi universitari si traduce nella preclusione di esperienze lavorative: ciò non significa che gli studi devono essere condotti con pressappochismo, semplicemente si deve tener presente che l’Università è un primo step del proprio iter. Pertanto, una volta maturata la decisione circa l’ambito di studi, bisogna approcciarli con determinazione contemperando le esigenze di celerità dei tempi e di preparazione”.
Il servizio sulla manifestazione
è a cura di Giovanni Lanzante
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