Si svolgeranno il primo marzo le elezioni per i rappresentanti degli studenti in Senato Accademico ed in Consiglio di Facoltà per Lettere. Le urne saranno aperte dalle 9.30 alle 13.30 presso l’Aula SESA della sede di via S. Caterina da Siena. Voteranno tutti gli studenti regolarmente iscritti. Due i candidati, Luigi Criscuolo per il Senato e Antonio Cornelio per il Consiglio di Facoltà.
Le consultazioni del 30 ottobre, nelle quali le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze della Formazione hanno eletto le stesse cariche, hanno registrato una bassissima affluenza: solo l’1 per cento i votanti. “Sono stato spinto a candidarmi – spiega Cornelio, secondo anno del Corso in Conservazione dei Beni Culturali – proprio per cercare di dare più visibilità agli studenti all’interno dell’Ateneo e avvicinare sempre più ragazzi alla politica universitaria. Non si può pensare di risolvere i problemi della Facoltà se non c’è un interesse collettivo, se non c’è partecipazione e consapevolezza”. Criscuolo, laureato in Diagnostica e Restauro ed ora studente della Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, che pone la sua candidatura in continuità con i rappresentanti uscenti, sottolinea: “senza partecipazione studentesca l’Università non ha un’anima, non c’è una vera comunità ma solo ragazzi che studiano chiusi in una loro individualità”. Questa disaffezione sta nella natura stessa dell’Ateneo, che, per Criscuolo, “accoglie una categoria di studenti che, per motivi sociali o geografici, sono meno motivati o poco interessati a creare punti di incontro, luoghi di scambio culturale o anche solo di socializzazione. Inoltre, non abbiamo a disposizione i locali adatti per poterci incontrare”. La scarsa comunicazione con i docenti crea disservizi, afferma Cornelio: “In otto esami su dieci, ad esempio, capita che il docente rimandi l’esame, a volte anche solo di qualche ora, senza però avvertire gli studenti. Viene poco visitata la pagina web di Facoltà e gli avvisi hanno difficoltà a girare: ad esempio i Laboratori per le ‘altre attività’ di solito vengono frequentati da massimo tre-quattro persone, perché la maggior parte dei ragazzi non sa neanche che esistono”. Per far fronte a questo problema, Cornelio suggerisce l’attivazione di una rete wi-fi “che permetta a tutti e dovunque di collegarsi alla pagina web di Facoltà dal proprio portatile. Oggi l’aula informatica, che ha poco più di 15 postazioni, non ha orari precisi e spesso viene utilizzata per fare lezione”.
Valentina Orellana
Le consultazioni del 30 ottobre, nelle quali le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze della Formazione hanno eletto le stesse cariche, hanno registrato una bassissima affluenza: solo l’1 per cento i votanti. “Sono stato spinto a candidarmi – spiega Cornelio, secondo anno del Corso in Conservazione dei Beni Culturali – proprio per cercare di dare più visibilità agli studenti all’interno dell’Ateneo e avvicinare sempre più ragazzi alla politica universitaria. Non si può pensare di risolvere i problemi della Facoltà se non c’è un interesse collettivo, se non c’è partecipazione e consapevolezza”. Criscuolo, laureato in Diagnostica e Restauro ed ora studente della Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, che pone la sua candidatura in continuità con i rappresentanti uscenti, sottolinea: “senza partecipazione studentesca l’Università non ha un’anima, non c’è una vera comunità ma solo ragazzi che studiano chiusi in una loro individualità”. Questa disaffezione sta nella natura stessa dell’Ateneo, che, per Criscuolo, “accoglie una categoria di studenti che, per motivi sociali o geografici, sono meno motivati o poco interessati a creare punti di incontro, luoghi di scambio culturale o anche solo di socializzazione. Inoltre, non abbiamo a disposizione i locali adatti per poterci incontrare”. La scarsa comunicazione con i docenti crea disservizi, afferma Cornelio: “In otto esami su dieci, ad esempio, capita che il docente rimandi l’esame, a volte anche solo di qualche ora, senza però avvertire gli studenti. Viene poco visitata la pagina web di Facoltà e gli avvisi hanno difficoltà a girare: ad esempio i Laboratori per le ‘altre attività’ di solito vengono frequentati da massimo tre-quattro persone, perché la maggior parte dei ragazzi non sa neanche che esistono”. Per far fronte a questo problema, Cornelio suggerisce l’attivazione di una rete wi-fi “che permetta a tutti e dovunque di collegarsi alla pagina web di Facoltà dal proprio portatile. Oggi l’aula informatica, che ha poco più di 15 postazioni, non ha orari precisi e spesso viene utilizzata per fare lezione”.
Valentina Orellana