Voto più che sufficiente però mancano i microfoni e le pedane delle lavagne

Ne esce con un voto più che sufficiente la sede di San Giovanni a Teduccio dopo queste prime settimane di corsi: struttura funzionale, che necessita ancora qualche piccola messa a punto, ma grande e pulita; forse troppo lontana dal centro dei Dipartimenti. A pensarla così sono i docenti impegnati nel tenere lezione a circa 500 studenti dei
primi anni di Ingegneria. Per lo più professori di discipline di base, che hanno lo studio a Monte Sant’Angelo e che si dividono anche su altri corsi, i quali hanno deciso di affrontare questa sfida cercando di offrire agli studenti la loro massima disponibilità. “Le aule sono ampiamente adeguate alla didattica, forse anche troppo grandi – commenta il prof. Salvatore Amoruso, docente di Fisica ai ragazzi di Aerospaziale – Il plesso è ampio e soddisfa le nostre esigenze. Dopo circa una settimana dall’inizio dei corsi ci sono stati assegnati anche gli uffici, nella palazzina della Apple”. “Credo che i ragazzi che hanno scelto questa sede si trovino bene, perché è ben collegata con la metro e la Vesuviana, anche se ci andiamo a scontrare con i problemi dei mezzi pubblici a Napoli. Anche io utilizzo la metro e a volte nell’ultimo tratto tra Garibaldi e San Giovanni va a passo d’uomo! Comunque ci si può arrivare anche in auto e c’è un grande parcheggio coperto. I ragazzi del primo anno non hanno bisogno di particolari sussidi, come laboratori, ma di strutture accoglienti e questa lo è. Alcuni problemi ci sono però, e sono legati al fatto che la sede è ancora in fase di completamento – spiega il prof. Fabrizio Lomonaco, docente di Geometria ad Ingegneria Chimica – Ad esempio, non ci sono i microfoni, mancano le pedane sotto le lavagne, che così possono essere utilizzate solo a metà. Inoltre, non c’è ancora il telefono negli uffici. Provvisoriamente gli studenti hanno
le sedie con le ribaltine, che poi saranno sostituite con i banchi. Ci sono aule piccole dove già sono stati montati, e sono anche dotati di fili per il collegamento pc”. “La questione delle pedane è un po’ problematica – aggiunge la prof.ssa Annamaria Barbagallo, che tiene il corso di Analisi per Automazione – La lavagna è molto grande e posta
in alto, così senza pedana io non riesco a raggiungerla: questo, per il mio corso che richiede molta parte scritta, è un disagio. Nel complesso, però, la struttura è davvero bellissima. Si cerca di dare il massimo e il personale è molto disponibile sia con noi che con gli studenti. Credo che sia un ambiente molto accogliente. Gli studenti hanno anche un’aula studio al terzo piano, dove poter confrontarsi e studiare”. “Sono le prime settimane di rodaggio
– commenta anche il prof. Carmine Antonio Perroni, docente di Fisica per Ingegneria dell’Automazione – Ad esempio, ancora non ci sono i proiettori fissi, per ora bisogna usare quelli manuali, ma c’è il wifi di unina che prende in tutta la struttura”. “La struttura è accogliente, mancano solo alcuni impianti, come quello dei microfoni
– aggiunge anche un altro docente di Analisi – L’esperienza è ancora nelle fasi iniziali, ma sembra che si viva abbastanza bene e gli studenti sembrano ben disposti e più invogliati dalle comodità della struttura. Credo si sia fatto bene ad iniziare quest’anno”. Tutte queste défaillances dovrebbero essere risolte tra primo e secondo semestre, anche se a questo punto c’è chi si chiede: con le aule occupate nelle messe a punto, dove si faranno gli
esami?
“È un po’ faticoso perché bisogna sdoppiarsi!”
Per ora si cerca di concentrare tutte le attività di San Giovanni nel plesso, a partire dai ricevimenti. “Ho una stanza che condivido con altri due docenti, al secondo piano della palazzina Apple, e lì ricevo gli studenti di San Giovanni – spiega Lomonaco – Devo dire però che non è cosa semplice. Gli studenti non vengono tutti i giorni, e quando sono qui hanno lezione. Nei giorni in cui non c’è lezione a San Giovanni anche io ho lezione in altre sedi, a Fuorigrotta e a Pozzuoli, per cui, per evitare perdite di tempo, cerco di concordare il ricevimento con i ragazzi di volta in volta. Giorni fa abbiamo anche svolto una lezione extra su richiesta, ma non posso restare giornate intere a San Giovanni, con il rischio che magari non venga nessuno in studio, quando ho anche da seguire gli altri studenti. Anche perché, per arrivare a San Giovanni ci vuole circa un’ora, quindi è impensabile fare il tragitto più di una volta nella stessa giornata. Quindi io sono disponibile ad aspettarli a fine lezione, altrimenti vado via”. “Per non abbandonare nessuno dei nostri studenti, abbiamo pensato di programmare un giorno di ricevimento a San Giovanni e uno a Monte Sant’Angelo – spiega anche Amoruso – Io lo scorso anno avevo due giorni di ricevimento a Monte Sant’Angelo, adesso ne ho uno qua e uno là. Ho lezione di pomeriggio, quindi la mattina sto qua in studio e il pomeriggio in aula. Si è investito su questo sito e quindi adesso bisogna concentrarci su questo. Anche per gli esami svolgerò delle sedute a via Cinthia e altre a San Giovanni”. “Anche io svolgo lezioni pomeridiane – aggiunge Perroni – e faccio ricevimento a San Giovanni per due ore la mattina e a Monte Sant’Angelo per altre due ore in un altro giorno. I ragazzi possono venire durante lo spacco se hanno bisogno di me”. “Io ho lo studio a San Giovanni, ma come gli altri colleghi ho lezione anche a Monte Sant’Angelo – fa eco la prof.ssa Barbagallo – per cui, se i ragazzi me lo chiedono, resto per il ricevimento a fine lezione, altrimenti no. Poi ho ricevimento anche a via Cinthia per continuare a seguire anche gli altri studenti. È un po’ faticoso perché bisogna sdoppiarsi!”. Ma c’è anche chi ritiene impossibile addirittura farsi in quattro, come un docente di Analisi che preferisce restare anonimo, ma ammette: “Io ho un corso a San Giovanni, uno a Piazzale Tecchio e uno ad Agnano, in più il mio studio è a Monte Sant’Angelo, quindi faccio ricevimento solo a via Cinthia. Ho lezioni in tre sedi e il mio ufficio non è in nessuna delle tre: è impossibile dividersi. Naturalmente sono disponibile a rispondere alle domande dei ragazzi a fine lezione”. La questione sembra essere legata anche alla scarsa attività scientifica che per ora si svolge a San Giovanni e che forse fa sentire i docenti un po’ isolati. “Se resto un pomeriggio nelle nuova sede posso portarmi qualcosa da fare, però mancano le collaborazioni e lo scambio con i colleghi: non è come stare in Dipartimento, anche perché per ora si fa lezione e si va via – spiega Lomonaco – Forse per gli ingegneri è diverso perché loro hanno laboratori a San Giovanni”. “Io devo dire che non percepisco l’isolamento, anche perché quando sono qui sono in aula con gli studenti, ma certo non è come fare lezione a Monte Sant’Angelo, dove, terminata la lezione, si tornava subito in Dipartimento, ci si incontrava con il proprio gruppo e si iniziavano le attività di ricerca”. “C’è la segreteria didattica aperta due-tre volte a settimana e dei dirigenti a cui facciamo riferimento, c’è anche un bel gruppetto di ragazzi che si ferma sempre a studiare nell’aula del terzo piano, ma non si fa certo attività di ricerca – aggiunge il prof. Perroni – So che ci sono gruppi di Fisica che fanno laboratorio a San Giovanni, ma non il mio che fa più lavoro teorico ed è rimasto a Monte Sant’Angelo. A San Giovanni c’è tutto un plesso dedicato ai gruppi sperimentali che stanno per trasferircisi e che avranno laboratori in entrambe le sedi. Per ora noi sappiano che dovremo anche svolgere gli esami in sede e ci sono state assegnate delle settimane prestabilite per non far accavallare gli esami, ad esempio a me la terza di gennaio, la prima e l’ultima di febbraio. Se ci dovessero essere ragazzi ritardatari dello scorso anno che mi fanno richiesta per sostenere l’esame, lo terranno nell’aulario di Monte Sant’Angelo”.
Valentina Orellana
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