Webcam accese per accorciare le distanze

Tralasciando qualche problema di tipo tecnico, i corsi erogati online procedono. Si cerca di riprodurre a distanza quanto più possibile un clima di condivisione fra docenti e studenti. “Pensavo peggio – commenta il prof. Massimiliano Delfino, ordinario di Diritto del lavoro (IV cattedra B-C) – La didattica da remoto procede bene, ho circa 120 studenti collegati ogni giorno. Chiedo loro la cortesia di avere la webcam accesa. È un modo per vedere chi ho ‘di fronte’ e per tenere viva l’attenzione. I ragazzi pongono domande, intervengono, la lezione è partecipata e gli studenti sono soddisfatti”. Il vantaggio, secondo il docente, “è quello di essere più concentrati perché si è da soli nella stanza e nessuno accanto che disturba”. Il rovescio della medaglia: “se da un lato si guadagna in concentrazione, dall’altro manca l’interazione con gli altri. L’incontro con i colleghi aiuta a crescere, anche sotto un profilo professionale”. Dal prossimo mese sono previsti seminari integrativi su ulteriori parti del programma: “Consiglio di approfittare di queste occasioni e di tenere sempre le antenne alzate. Guardate ciò che vi accade intorno, per capire cosa cambia anche alla luce di quello che si è studiato”. Un consiglio: “Studiare parallelamente al corso per ottenere risultati migliori”. Economia Politica si trova in una fase di transizione: la disciplina, che da quest’anno è prevista al primo semestre del primo anno, coinvolge anche gli studenti del secondo anno in corso e tutti quelli che non hanno ancora sostenuto l’esame. “La didattica erogata è in modalità mista, le lezioni in presenza sono dedicate alle matricole, quelle da remoto agli studenti del II anno e tutti gli altri, per un totale di 600 studenti iscritti a Teams”, spiega la prof.ssa Elvira Sapienza (III cattedra S-A). Tutto ciò che si fa in aula “viene visualizzato da chi è a casa. I grafici vengono ricostruiti passo dopo passo, non mostro mai il grafico già finito, slide dopo slide aggiungo le curve e arrivo al risultato finale con gli studenti”. Non deve essere semplice per questa disciplina erogare la didattica in remoto: “Abbiamo constatato come le slide non fossero sufficienti, così, in attesa della lavagna digitale, abbiamo posizionato in aula una lavagna classica. La telecamera è posizionata davanti e i ragazzi possono osservare i grafici mentre vengono costruiti. Ridisegnare le slide è un sistema utile per spiegare e costruire il grafico contemporaneamente”. Per fortuna in aula e da casa “c’è uno scambio continuo che mi ha sorpreso. Le lezioni online per Economia avrebbero potuto intimorire, invece i ragazzi sono attenti, pronti a porre domande quando qualcosa non è chiaro”. L’impatto con numeri e grafici per gli studenti al primo anno? “All’inizio del corso erano spaesati, la materia è impegnativa. Quindi l’impatto è stato duro. Le matricole, però, non hanno i classici pregiudizi di chi è al secondo anno. Le vedo più libere da preconcetti e questo è un bene nello studio”. Un consiglio: “Studiare con continuità e venire al ricevimento che il giovedì è in presenza (nel resto della settimana è online). È preferibile chiarire subito i dubbi, dopo non è semplice riprendere i concetti. L’impegno richiesto è congruo, la materia lo richiede. Studiare è un dovere soprattutto nei vostri confronti”. “Si è fatto di necessità virtù” per il prof. Massimo Iovane, docente di Diritto Internazionale (I cattedra A-D). Gli studenti “partecipano e si fanno coinvolgere” ma “ad un professore della vecchia guardia come me manca molto il contatto con i ragazzi. Per un docente stabilire un rapporto empatico con chi lo segue è fondamentale”. L’importante è continuare “a parlare con gli studenti e non presentarsi in modo formale davanti ad una telecamera. Occorre dialogare, stimolarli, porre domande, coinvolgerli, lodarli, spiegare ancora se un concetto non è passato, dare la giusta importanza al valore umano, soprattutto in queste circostanze. Se si agisce in questo modo si limitano i danni, e non parlo solo di quelli didattici”. Un consiglio: “Partecipare alle lezioni. Dico ai ragazzi di essere protagonisti, credo allo scambio che avviene fra docente e discente e cosa noi possiamo imparare dai nostri studenti”. Sono già iniziati i seminari integrativi di Diritto Penale (cattedre II, III, IV, V). Sono incentrati sulla funzione della pena. “Stiamo cercando di capire come si può organizzare qualche seminario in modalità mista – afferma il prof. Carlo Longobardo (III cattedra S-A) – La lezione in presenza è sempre qualcosa di diverso, cerchiamo di fare ciò che è possibile per i ragazzi. I corsi comunque procedono bene e cerco di incontrare dal vivo chi è in difficoltà o chi è in stallo con la tesi”. Il docente, da sempre molto attivo nell’organizzare manifestazioni che coinvolgano gli studenti, rassicura: “I consueti seminari ‘Fra teoria e prassi’, che prevedono l’intervento di magistrati e avvocati che discutono con i ragazzi su casi concreti, inizieranno a fine mese in modalità mista, con un numero ridotto di studenti in presenza. Sto organizzando anche la visita di fine corso al Carcere di Santa Maria Capua Vetere per esaltare l’idea del recupero sociale e della funzione della pena. Certo, si potrà andare a piccoli gruppi, ho già avviato i contatti, vediamo se ci possono ospitare”. Dall’esperienza del docente: “è aumentato il numero di studenti che segue le lezioni, online c’è anche chi prima non frequentava per problemi logistici. La speranza è quella di arrivare alla modalità ibrida”. Un invito: “è attivo il ricevimento studenti, ogni giorno un collaboratore diverso segue i ragazzi. Questo è un apporto fondamentale, un confronto a cui gli studenti non debbono sottrarsi perché fondamentale”.
Susy Lubrano

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