A Ingegneria Industriale visiting professor, workshop attivi per dottorandi e studenti

Tantissime le attività che bollono in pentola grazie alla Commissione Didattica di Eccellenza (Codec) del Dipartimento di Ingegneria Industriale, presieduta dal prof. Antonio Lanzotti.
Si è appena concluso il corso breve di eccellenza ‘The value chain and impact of innovation: a german lesson’, tenuto da due visiting professors: Reimund Neugebauer, ex presidente dell’istituto Fraunhofer-Gesellschaft, specializzato nella ricerca delle scienze applicate, e Claudia Kasper, Direttrice Marketing, Association, Sales Technology all’agenzia di assicurazioni Sparkassen-Versicherung Sachsen. Gli incontri, rivolti ai dottorandi, ma aperti anche agli studenti delle Magistrali hanno riguardato “le soft skill e sono stati molto trasversali, si è parlato di competitività e innovazione, sia tecnologica che sociale – racconta il prof. Lanzotti – Abbiamo ricevuto dagli studenti feedback molto positivi per la formula del workshop attivo: seguivano le lezioni, poi, divisi in gruppi, hanno presentato loro relazioni su tematiche molto attraenti per i giovani come i modi per brevettare e sfruttare la proprietà intellettuale”.
Aggiunge: spin off e start up “sono il futuro, nascono dall’esperienza tedesca, ma si stanno affermando anche in Italia e in Campania, che è la seconda regione più vivace grazie all’attività dell’Università”.
I prossimi corsi proposti riguarderanno temi cari al Dipartimento: “Roadmap to resilient, ultra-low energy built environment with deep integration of renewables”, del prof. Andreas Athientis della Concordia University, Canada, tutor la prof.ssa Annamaria Bonomano, dal 19 al 27 marzo, sarà su “tematiche relative alla transizione energetica e i suoi impatti sulla costruzione” e quello del prof. Andrea Vacca della Purdue University, Stati Uniti, uno dei massimi esperti mondiali di oleodinamica e pneumatica, in primavera, riguarderà “smart mobility con riferimento alle più moderne tecniche di controllo dei sistemi di attuazione idraulica, sulla digitalizzazione dei sistemi idraulici e sulla riduzione delle perdite e l’aumento di efficienza”.
Dopo il successo della prima – 55 dottorandi, di cui più della metà proveniente dai Paesi stranieri e dalle Università italiane – il prossimo ottobre, dal 20 al 24, si terrà la seconda edizione della Scuola di Dottorato DII4ET – DII for Energy Transition che “tornerà ancora sul tema dell’idrogeno come vettore energetico e alternativa al propellente classico inquinante – racconta il prof. Lanzotti – Verterà sulle tematiche dell’impiego dell’idrogeno come propellente per la mobilità o usi civili e l’impiego delle fuel cells nella gestione di sistemi energetici complessi”.
Sempre per il dottorato, il Dipartimento si è impegnato nell’ambito della cotutela finanziaria, che consente, con almeno un semestre, il raggiungimento del doppio titolo, ottenendo l’attribuzione sostegno alla cotutela al dottorando Arthur Diniz, XXXIX ciclo, Ingegneria Industriale, supervisor il prof. Sergio De Rosa, con l’Université Bourgogne Franche-Comté, e alla dottoranda Denise Feldmann dell’University of Barcelona Business School, supervisor la prof.ssa Piera Centobelli. Una conquista, poiché “è complesso, dato che c’è bisogno di un accordo ad hoc per ciascun dottorando”.
Ancora nell’ambito dell’internazionalizzazione, il Dipartimento ha approvato la proposta della Commissione di riservare due borse di studio per stranieri nel prossimo ciclo del Dottorato di Ingegneria Industriale “affinché i due dottorandi possano collaborare, condividere un percorso comune e seguire le iniziative del Dipartimento legate alla didattica di Eccellenza a partire dal 2025 in poi”. Il Coordinatore del corso di dottorato in Ingegneria Industriale, prof. Michele Grassi, ha richiesto ai colleghi in Dipartimento di “presentare delle proposte di percorsi di dottorato, che siano attrattivi sulle tematiche di ‘Energy Transition’ and ‘Smart Mobility’ legate al progetto del Dipartimento di eccellenza”. Ai dottorandi sarà assegnato un tutor istituzionale oppure un insieme di tutor “in modo da permettere la scelta del tema di dottorato alla fine del primo anno di attività”, conclude il prof. Lanzotti.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 12

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