“Abbiamo rinnovato gli ordinamenti di sette Corsi di Laurea su nove. Sono stati introdotti nuovi moduli, curricula, tirocini e sono stati aumentati e potenziati i laboratori didattici. Ci siamo preoccupati di rendere più agile il percorso nel primo anno, quello più ostico perché si affrontano le materie di base e perché bisogna adeguarsi alla nuova realtà universitaria. Abbiamo, inoltre, aggiornato gli insegnamenti anche sulla base delle indicazioni dei portatori di interesse che abbiamo consultato. Un lavoro importante, che si è svolto a partire dalla domanda che ci siamo posti relativamente alle figure professionali che, in questo settore, saranno richieste da qui a cinque anni. Tutti i professori hanno collaborato in una ottica di squadra, superando il principio di protezione ad oltranza dei crediti della loro materia di insegnamento e mettendo al centro le esigenze degli studenti”: parole del prof. Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento di Agraria. I Corsi di Laurea “restano gli stessi dal punto di vista dei numeri e dei nomi, ma con novità tutt’altro che trascurabili all’interno di ciascuno. Tutti hanno subito modifiche, ad eccezione di quelli che abbiamo attivato più recentemente: Scienze gastronomiche mediterranee, Viticoltura ed enologia. Le trasformazioni più radicali hanno riguardato la Laurea Magistrale in Scienze forestali che soffriva di una limitata capacità di attrarre studenti. Ora ha un carattere più ecologico e legato al clima e sono convinto che susciterà maggiore interesse ed avrà un maggior numero di immatricolati rispetto agli anni scorsi”.
Andiamo dunque a vedere quali sono i Corsi del Dipartimento di Agraria. Quattro le Lauree Triennali: Scienze agrarie, forestali ed ambientali; Tecnologie alimentari; Viticoltura ed enologia; Scienze gastronomiche mediterranee. Tutti ad accesso libero, tranne l’ultimo che ammette al primo anno una cinquantina di studenti, dove si registrano in media circa trecento richieste. Tre tra questi Corsi di Laurea hanno sede a Portici. Lezioni, esami e laboratori di Viticoltura ed enologia sono ospitati, invece, in alcuni spazi ad Avellino messi a disposizione dalla Provincia. Cinque le Lauree Magistrali: Scienze enologiche, Scienze forestali ed ambientali, Scienze e tecnologie agrarie, Scienze e tecnologie alimentari, Biotecnologie agro-ambientali ed alimentari.
“Chi verrà a studiare ad Agraria – dice il prof. Lorito – troverà attenzione alla sua formazione, arte, storia, cultura e verde. Frequentare lezioni e laboratori a Portici in un contesto come quello della Reggia costruita nella seconda metà del Settecento, frequentare i corsi circondati dal Bosco, non è esperienza da sottovalutare. La nostra storia è così intrinsecamente legata a quella del sito che ci ospita – la Reggia ed il Bosco – che per molti noi siamo ancora quelli dell’Università di Portici”. A Portici si studia, si frequentano laboratori all’avanguardia (tra i quali l’unico in Europa interamente dedicato ad analizzare e sviluppare sistemi e tecnologie per produrre cibo, rigenerare acqua e ossigeno e riciclare rifiuti organici di varia natura per missioni spaziali di lunga durata), si passeggia nel bosco, si ammirano stanze e testimonianze presenti nell’edificio di epoca borbonica. C’è, inoltre, l’occasione di partecipare ad eventi culturali ed iniziative promosse con una certa regolarità dal Dipartimento. Un valore aggiunto è poi la disponibilità di tre aziende agrarie in Campania: a Torre Lama, a Castel Volturno e a Sant’Angelo dei Lombardi. “Le utilizzano sia gli studenti dei Corsi di Laurea Triennali per le visite didattiche, sia quelli delle Lauree Magistrali i quali lavorano alle tesi sperimentali. Sono per noi luoghi di ricerca e di sperimentazione ed opportunità di mostrare agli studenti il legame molto stretto tra didattica, ricerca ed innovazione”.
Studiare ad Agraria, conclude il prof. Lorito, è un buon affare anche nella prospettiva del futuro occupazionale. “La media del lavoro stabile a tre anni dalla laurea – quantifica – è tra il 75 ed il 76% per i nostri laureati Magistrali, con punte che superano l’ottanta per cento”.
Ma chi è lo studente di Agraria? “È una persona che nutre un interesse profondo per conoscere e studiare il rapporto uomo – ambiente in una visione produttiva ed ambientale. È una persona, inoltre, che ha attrazione ed interesse verso le tecnologie più avanzate”.
I docenti che afferiscono al Dipartimento sono circa 140. La sede principale, quella di Portici, può essere raggiunta con una certa facilità utilizzando il collegamento su ferro della Circumvesuviana. Anche il plesso di Avellino è collegato tramite corse di autobus da Napoli.
Andiamo dunque a vedere quali sono i Corsi del Dipartimento di Agraria. Quattro le Lauree Triennali: Scienze agrarie, forestali ed ambientali; Tecnologie alimentari; Viticoltura ed enologia; Scienze gastronomiche mediterranee. Tutti ad accesso libero, tranne l’ultimo che ammette al primo anno una cinquantina di studenti, dove si registrano in media circa trecento richieste. Tre tra questi Corsi di Laurea hanno sede a Portici. Lezioni, esami e laboratori di Viticoltura ed enologia sono ospitati, invece, in alcuni spazi ad Avellino messi a disposizione dalla Provincia. Cinque le Lauree Magistrali: Scienze enologiche, Scienze forestali ed ambientali, Scienze e tecnologie agrarie, Scienze e tecnologie alimentari, Biotecnologie agro-ambientali ed alimentari.
“Chi verrà a studiare ad Agraria – dice il prof. Lorito – troverà attenzione alla sua formazione, arte, storia, cultura e verde. Frequentare lezioni e laboratori a Portici in un contesto come quello della Reggia costruita nella seconda metà del Settecento, frequentare i corsi circondati dal Bosco, non è esperienza da sottovalutare. La nostra storia è così intrinsecamente legata a quella del sito che ci ospita – la Reggia ed il Bosco – che per molti noi siamo ancora quelli dell’Università di Portici”. A Portici si studia, si frequentano laboratori all’avanguardia (tra i quali l’unico in Europa interamente dedicato ad analizzare e sviluppare sistemi e tecnologie per produrre cibo, rigenerare acqua e ossigeno e riciclare rifiuti organici di varia natura per missioni spaziali di lunga durata), si passeggia nel bosco, si ammirano stanze e testimonianze presenti nell’edificio di epoca borbonica. C’è, inoltre, l’occasione di partecipare ad eventi culturali ed iniziative promosse con una certa regolarità dal Dipartimento. Un valore aggiunto è poi la disponibilità di tre aziende agrarie in Campania: a Torre Lama, a Castel Volturno e a Sant’Angelo dei Lombardi. “Le utilizzano sia gli studenti dei Corsi di Laurea Triennali per le visite didattiche, sia quelli delle Lauree Magistrali i quali lavorano alle tesi sperimentali. Sono per noi luoghi di ricerca e di sperimentazione ed opportunità di mostrare agli studenti il legame molto stretto tra didattica, ricerca ed innovazione”.
Studiare ad Agraria, conclude il prof. Lorito, è un buon affare anche nella prospettiva del futuro occupazionale. “La media del lavoro stabile a tre anni dalla laurea – quantifica – è tra il 75 ed il 76% per i nostri laureati Magistrali, con punte che superano l’ottanta per cento”.
Ma chi è lo studente di Agraria? “È una persona che nutre un interesse profondo per conoscere e studiare il rapporto uomo – ambiente in una visione produttiva ed ambientale. È una persona, inoltre, che ha attrazione ed interesse verso le tecnologie più avanzate”.
I docenti che afferiscono al Dipartimento sono circa 140. La sede principale, quella di Portici, può essere raggiunta con una certa facilità utilizzando il collegamento su ferro della Circumvesuviana. Anche il plesso di Avellino è collegato tramite corse di autobus da Napoli.
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