Il 28 gennaio (con inizio alle ore 9.00) si parlerà di comunicazione alla scoperta del mondo della scienza nell’ambito di un evento promosso a Monte Sant’Angelo dal Dipartimento di Biologia. In apertura gli interventi introduttivi dei professori Andrea Prota, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, Gionata De Vico e Marco Guida, rispettivamente Direttore e Vicedirettore del Dipartimento, e di Giulia Maisto, Coordinatrice del Corso di Laurea. Ci saranno poi diverse relazioni. Il prof. Biagio D’Aniello, zoologo, tratterà un tema sorprendente: l’odore delle emozioni; Anna Scandurra, anch’ella zoologa, parlerà della comunicazione intelligente tra specie diverse; Geppino Falco spazierà sull’argomento della comunicazione tra le cellule.
È previsto anche un intervento di Ilaria Merciai per Federica Web Learning. Dopo aver partecipato alle sessioni plenarie formative, ragazze e ragazzi saranno coinvolti in sessioni pratiche dimostrative nell’aulario A del campus. In una di esse la prof.ssa Donata Cafasso li accompagnerà a scoprire il linguaggio delle piante e la prof.ssa Rosanna Del Gaudio li guiderà attraverso i messaggi in codice del DNA per comunicare. “Questo evento – spiega Del Gaudio – è il primo di tre che si realizzeranno nei prossimi mesi. È valido per il PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, destinati agli studenti delle scuole superiori), ma è aperto a tutto il territorio. Si propone di indirizzare gli studenti che si apprestano a concludere la scuola ad intraprendere percorsi di studio e lavorativi finalizzati alla formazione di figure professionali operanti nell’ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico, necessari per la crescita economico-sociale del territorio”.
Quelli che parteciperanno all’evento in programma il 28 gennaio, dettaglia Del Gaudio, sono studenti delle ultime tre classi di diverse scuole cittadine: “In totale ne ospiteremo 220. È dunque una iniziativa impegnativa, che coinvolge diversi professori e per la buona riuscita della quale ci daranno un aiuto anche alcuni studenti, tirocinanti e laureandi del Corso di Laurea Triennale in Biologia, i quali si stanno impegnando nella divulgazione scientifica”.
Diversi, si diceva, gli interventi. Ecco qualche anticipazione da parte dei diretti interessati. “Io mostrerò – anticipa la prof.ssa Scandurro – come l’uomo (inteso come specie) e il cane possono comunicare in maniera efficace ed intelligente. Possono farlo grazie ad un lungo processo di domesticazione e di coevoluzione che ha portato entrambe le specie a comprendersi meglio. Si discuterà dell’importanza della comunicazione posturale, dei segnali olfattivi e di come le esperienze di vita del cane possano influenzare la comunicazione con l’uomo”.
Il prof. D’Aniello illustrerà agli studenti gli esperimenti condotti nell’ambito della comunicazione tra uomo e cane e relativi al riconoscimento olfattivo da parte dei quadrupedi delle molecole che rilasciamo a seguito di diversi stati d’animo ed emozioni: felicità, paura, ansia. “Sono ricerche – dice ad Ateneapoli il docente – che conduco ormai da tempo e che confermano la capacità degli animali di percepire con l’olfatto i nostri stati d’animo”.
La prof.ssa Cafasso, poi, aggiornerà gli studenti sulle più recenti ricerche relative all’interazione tra fiori ed animali ai fini dell’impollinazione. “Si è compreso – spiega – che questa relazione più che essere basata sulla coevoluzione di segnali comunicativi tra piante ed animali si è basata sull’adozione da parte delle piante di segnali legati a comportamenti innati già presenti nel regno animale. La relazione tra piante ed impollinatori può essere interpretata anche in chiave adattativa, con i fiori che evolvono strategie olfattive e visive per ottimizzare il successo riproduttivo che non sempre corrispondono anche in un beneficio per l’impollinatore. La valorizzazione e gestione del processo di impollinazione, così come dell’impatto antropico sul suo servizio ecosistemico, inclusi i cambiamenti climatici, è fondamentale per il mantenimento della biodiversità e delle produzioni agricole. Oltre il 75% dei raccolti in tutto il mondo richiede l’impollinazione animale per aumentare la produzione e la qualità dei frutti”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 15