Esami con molti prenotati: una soluzione per evitare attese e sovraffollamento

Le attese interminabili e i corridoi sovraffollati durante le sessioni d’esame rappresentano una piaga che Studi Umanistici affronta da tempo immemore. Ora, grazie alla proposta di calendarizzazione degli appelli avanzata dai rappresentanti degli studenti dell’Udu in Consiglio di Dipartimento, si intravede una soluzione concreta: una suddivisione preventiva degli esaminandi per ottimizzare spazi e tempi, specialmente per gli appelli con più di 40 prenotati. La proposta, approvata all’unanimità durante la riunione dell’organo collegiale lo scorso 17 dicembre, rappresenta un passo significativo verso una gestione più ordinata e funzionale degli appelli d’esame.
Ma che cosa si intende per calendarizzazione? Il sistema prevede una scansione organizzata delle presenze, con la suddivisione degli studenti in fasce orarie o giornate specifiche. Questo approccio evita assembramenti e riduce il caos fuori dalle aule, rendendo l’esperienza più fluida sia per i docenti che per gli studenti.
“Come rappresentanti, abbiamo proposto questa soluzione pensando al benessere dell’intero Dipartimento. È stata motivante l’approvazione immediata da parte del Direttore Andrea Mazzucchi e del corpo docente: un chiaro segnale della collaborazione per il bene comune”, spiega Alessio Moriglia, rappresentante degli studenti iscritto alla Magistrale in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo Antico.
L’urgenza dell’iniziativa è legata soprattutto ai Corsi di Laurea con insegnamenti condivisi tra diverse Triennali e Magistrali. “Siamo consapevoli della fortuna di essere così numerosi, ma questo comporta anche problematiche logistiche, specialmente durante esami molto frequentati e soprattutto tenendo conto della carenza degli spazi a disposizione. Aule stracolme e lunghi periodi di attesa del proprio turno possono creare disagi non solo per noi studenti, ma anche per i docenti”, aggiunge Moriglia. La calendarizzazione formalizza e uniforma alcune buone pratiche già adottate da molti docenti, come preappelli, utilizzo di moduli Google per organizzare i turni e l’impiego di piattaforme digitali come Teams: “Questa proposta mira a estendere tali metodi a tutti i Corsi, così da contare su un sistema condiviso e accessibile”.
Un altro punto cruciale riguarda la necessaria collaborazione tra studenti e docenti per garantire la massima resa: “Da un lato, gli studenti sono invitati a rispettare il lavoro dei professori, avvisando con tempestività in caso di rinuncia all’esame; dall’altro, i docenti sono incoraggiati a considerare le esigenze dei pendolari e di chi lavora, riducendo quanto più possibile condizioni difficili”. Moriglia evidenzia il ruolo dei rappresentanti come intermediari: “Siamo sempre pronti a intervenire in caso di problemi e malfunzionamento delle piattaforme SegrePass o MyUNINA raccogliendo personalmente le prenotazioni”. Un traguardo che testimonia l’efficacia del dialogo tra studenti, rappresentanti e docenti. “Siamo soddisfatti: migliorare l’organizzazione degli esami significa non solo tutelare il nostro diritto allo studio, ma anche promuovere una vita accademica più armoniosa tra tutte le sue componenti”, conclude lo studente.

Esami, la parola agli studenti
“È stato un viaggio impegnativo, ma bellissimo”

È il momento della verità per molti studenti di Studi Umanistici che, tra sorsi di caffè e ripetizioni all’ultimo secondo, affrontano la prima parte di una delle sessioni di esame più intense dell’anno accademico. Tra le prove più impegnative, per gli iscritti a Lettere Moderne, spiccano Filologia e critica dantesca, Elementi di ecdotica, stilistica e analisi del testo letterario e Letteratura italiana II, tutte discipline caratterizzate da un programma corposo e dalla necessità di un approccio critico e analitico. “Questo esame mi toglieva il sonno, ma alla fine ce l’ho fatta – racconta Elisa, terzo anno, fiera di un 27 in Filologia e critica dantesca Dante non perdona, ma il lavoro costante e la spiegazione del prof. Ferrante hanno fatto la differenza. Consiglio assolutamente di seguire il corso”.
Anna, primo anno, ha scelto di cominciare la sua carriera universitaria con l’esame di Ecdotica: “Scelta difficile – commenta al termine della prova scritta – ma non me ne pento, perché credo che iniziare con la disciplina più complessa mi permetterà di vivere gli altri esami con un po’ più di tranquillità. Almeno, questa è sempre stata la mia tattica alle superiori, spero che funzioni anche per l’università”. Quando le si chiede qualcosa a proposito delle aspettative, risponde alzando le spalle: “Non ho idea in che voto sperare. So solo di aver seguito il più possibile le spiegazioni e di aver preso molti appunti. Spero che il criterio di valutazione, che toglie un punto per ogni risposta sbagliata, non mi penalizzi troppo”.
La collega di corso Roberta appare invece più determinata: “Credo di aver centrato soprattutto la parte di analisi del testo. Tutta la preparazione all’esame richiede attenzione ai dettagli, ma è anche un’occasione unica per sperimentare tutte le varie parti di un testo letterario. Comunque vada, sono soddisfatta dell’impegno profuso”.
A Letteratura italiana II gli studenti si sono cimentati con autori del calibro di Foscolo, Manzoni e Leopardi. “È stato un viaggio impegnativo, ma bellissimo – commenta Luca, secondo anno, che ha appena sostenuto l’esame – Lavorare sui testi in chiave critica mi ha aiutato a capire quanto siano ancora attuali. Porterò questo 30 a casa con orgoglio. Le domande agli esami sono state impegnative ma stimolanti. I docenti hanno spaziato su tutti gli argomenti, dimostrando quanto sia importante una preparazione completa e approfondita e, soprattutto, la lettura dei testi in programma”. “Non c’è modo di improvvisare – fa sapere Giulia, terzo anno – Ho rinviato questo esame di un anno perché mi sono concentrata su Latino. Non che si possano paragonare, ma tutti gli esami di Letteratura hanno bisogno di una preparazione altrettanto lunga e faticosa. Bisogna saper collegare gli autori, i contesti storici e i dettagli tecnici e la parafrasi dei testi”.
Agli studenti di Lettere Classiche è richiesto di mettersi alla prova con materie che richiedono una profonda conoscenza della lingua e della cultura antica, come Filologia Classica e Letteratura Greca 1. Marco, terzo anno, racconta la sua esperienza: “Filologia Classica è stato un esame durissimo, ma affascinante. Mi ha insegnato a guardare i testi antichi in modo critico, a comprendere meglio come siano stati trasmessi, quali metodi e strumenti si usano e il linguaggio tecnico che si impiega nello studio della disciplina. Sono soddisfatto del mio 28 e consiglio a tutti di seguire le lezioni del prof. Abbamonte, che rende viva la materia”.
Arianna, secondo anno, ha affrontato Letteratura Greca 1: “È un esame che richiede tantissimo impegno, ovviamente soprattutto nella parte di traduzione. Ho trascorso mesi, da ottobre fino alla prima settimana di gennaio, a tradurre e analizzare i passi assegnati, ma ne è valsa la pena. Tutti i professori sono esigenti e puntigliosi, ma riescono a trasmettere una passione che motiva davvero a dare il massimo. Ho preso 27, ed è un risultato per me più che soddisfacente”.
Non tutti, però, sono riusciti a superare questo scoglio. Francesco, secondo anno, ammette: “Ho studiato tanto, ma l’analisi di un passo mi ha completamente spiazzato. Mi sono reso conto che non avevo capito bene alcune sfumature grammaticali. È stato un colpo duro, ma proverò di nuovo al prossimo appello. Questo esame non perdona la superficialità”. Rossella, terzo anno, condivide la frustrazione: “Ho lavorato molto sulle traduzioni, ma durante l’esame mi sono resa conto che alcune domande teoriche sui contesti storici e letterari mi hanno messo in difficoltà. Ho avuto paura e mi sono bloccata. È un esame complesso, ma non posso arrendermi, sono ormai troppo vicina alla laurea”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 22

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