Appello di aprile “una manna dal cielo”

Habemus appello: aprile sarà data d’esame. Una decisione nient’affatto scontata, che arriva dopo lunghe settimane di intenso e continuato dialogo tra Dipartimento e rappresentanze studentesche. Inizialmente, infatti, sembrava che alcune questioni logistiche, come le lezioni ancora in corso e problemi di disponibilità di aule, avrebbero potuto portare alla bocciatura della proposta. Invece, grazie alla sinergia tra direzione e rappresentanze, i vari possibili impedimenti sono stati superati.
Ecco che, allora, per gli studenti di primo, secondo e terzo anno, che termineranno i corsi il 9 aprile, in questa nuova data sarà possibile già iniziare a sostenere gli esami del secondo semestre.
Per quarto e quinto anno, invece, questo appello sarà solo di recupero per eventuali esami arretrati anche se è stata confermata la possibilità, inizialmente preclusa, di sostenere gli esami in debito che afferiscono al secondo semestre. Gli studenti in corso, invece, dovranno comunque attendere la fine delle lezioni e presentarsi a partire da maggio. Alcuni docenti hanno già provveduto a comunicare (sebbene in via ufficiosa) le date che, stando alle regole imposte dal Dipartimento, dovranno essere identificate tra il 10 e il 30 aprile.
“Questo appello è stato una manna dal cielocommenta Benedetta Torre, studentessa al quarto anno – perché ci permette di recuperare gli arretrati. Per come è organizzato il percorso, può succedere di attardarsi e, in generale, ci sono pochi appelli: prima di quest’anno non c’era neanche dicembre per dare gli esami nuovi”.
Concorda Aurora Liguori, al secondo anno, per la quale questo appello “aiuterà tantissimo a recuperare quell’ultimo esame rimasto indietro dal secondo anno, e che non volevamo dare a maggio, o magari qualche esame del primo semestre”. Per chi, invece, mira a sostenere gli esami in corso, la distanza ravvicinata tra la fine delle lezioni e le date d’esame potrebbe essere un deterrente non da poco, portando a sorvolare aprile e a guardare direttamente al prossimo appello utile.
Soprattutto se le materie da sostenere sono molto corpose, come racconta Gioia Sirangelo, studentessa al terzo anno: “Credo che un appello in più per gli studenti sia sempre un’opportunità. Io, però, non credo di approfittarne, perché c’è troppa poca distanza tra la fine dei corsi e l’inizio degli esami e non credo ci sia abbastanza tempo per metabolizzare il contenuto di corsi così impegnativi come Procedura Civile, Commerciale o Penale”. Non concorda, invece, Conny Musto (secondo anno): “per la maggior parte dei corsi, se si seguono le lezioni e ci si tiene al passo con lo studio, è più facile dare l’esame a mente fresca, appena si finisce”.
Per gli studenti al primo anno, invece, sarà un’ottima soluzione per “dare subito gli esami che possono essere preparati in minor tempo e poi concentrarsi su quelli più lunghi”, riporta Marta Maddaluno.
Concorda il collega Antonio Borriello, per il quale, anche se “questo appello non stravolgerà la mia organizzazione”, è comunque “un comfort in più: così ho più tempo per preparare gli esami più corposi”.
Inoltre, come spiega la collega Sara Filocamo, anche lei al primo anno, questo appello aggiuntivo “un po’ aiuta a riequilibrare la sproporzione di esami tra primo e secondo semestre: al primo ce ne sono solo due, al secondo quattro tra cui Privato e Costituzionale, che sono annuali”. E poi, non avere lunghe pause tra corsi e sessione è un buon modo per prendere subito il ritmo, come suggerisce la matricola Dario Consales, per il quale “anche se è stato difficile ricominciare i corsi, dato che c’era ancora la sessione in atto, preferisco sia tutto così compatto, perché aiuta a non perdersi”.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 25

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