Blocchi di corsi compatti, prove intercorso e subitogli esami: il secondo semestre a Medicina

Pochi giorni fa è iniziato il secondo semestre di Medicina e sono state confermate diverse novità testate nella prima parte dell’anno che pare abbiano soddisfatto sia docenti che studenti. Già, perché nelle idee del coordinamento, a partire dal prof. Gerardo Nardone, la struttura del Corso necessitava di una riorganizzazione e un miglioramento – una sorta di ‘modello americano’, con full immersion e blocchi di corsi compatti, prove intercorso, esami sostenuti subito. Tutto per un obiettivo di prospettiva: portare gli iscritti a conseguire il titolo nei sei anni canonici. “Al momento siamo agli ultimi posti in Italia – avverte la prof.ssa Raffaella Faraonio, coordinatrice del secondo semestre del I anno – i nostri studenti impiegano in media poco più di sette anni per laurearsi”. E a proposito dei prossimi mesi, la docente spiega che saranno suddivisi in due blocchi: “durante il primo, della durata di cinque settimane, sono previste le lezioni di soli due insegnamenti, Statistica e Istologia, dal 4 al 9 aprile ci sarà una breve pausa e subito dopo gli esami, dal 10 al 16 aprile. Successivamente, dal 23 dello stesso mese, partirà il secondo blocco del semestre con lo stesso schema: gli studenti approfondiranno molto la Biochimica e poco di Basi della Medicina, esame utile a dare concetti di base, e poi potranno sostenere l’esame”. La nuova strategia richiede “frequenza giornaliera, impegno, ma come si può comprendere gli studenti seguiranno al massimo due materie per blocco, perché pensiamo sia importante non portarli a dissociarsi su tanti insegnamenti. Speriamo che il tutto sia migliorativo, finora pare che i ragazzi stiano apprezzando. Lo scopo è far sì che a fine anno abbiano dato tutti gli esami o quantomeno la maggior parte”. Il consiglio di Faraonio è di “studiare tutti i giorni come se ci si dovesse preparare ad una interrogazione; e chiaramente noi restiamo a loro completa disposizione per fare il punto della situazione sugli argomenti, dissipare dubbi”.
Anche al secondo anno le novità sono diverse. Gli esami in programma, presenti sia al primo che al secondo semestre, sono Fisiologia e Anatomia. In entrambi i casi ci saranno rispettivamente tre prove intercorso (erano già previste per Fisiologia). “Il superamento di queste prove intermedie – specifica la prof.ssa Mariarosaria Santillo, coordinatrice del semestre in questione del II anno – dà diritto all’esonero dallo scritto alla sessione successiva, in questo caso quella estiva”. In quest’ottica diventa fondamentale seguire le lezioni, anche perché “le 12,5 ore corrispondenti a 1 credito sono state suddivise in dieci ore di didattica frontale e 2,5 di attività pratica, una novità assoluta di quest’anno, durante le quali verifichiamo l’apprendimento somministrando domande a risposta multipla che simulano le prove intercorso e domande aperte che si prestano alla discussione e all’applicazione clinica dei concetti”. Insomma, stringe Santillo, “li guidiamo per mano”. E i dati stanno dando ragione al coordinamento. “Ad oggi, più di 200 studenti hanno superato le prove intercorso di Fisiologia e dei 150 che si sono presentati all’orale, l’hanno superato praticamente tutti. In sostanza, il 99% di chi supera le prove intercorso passa anche l’esame; di contro, stiamo vedendo che la percentuale di promossi agli scritti è bassa tra chi non ha seguito”. Il suggerimento “è di frequentare, perché si viene stimolati, l’apprendimento è facilitato, si seguono le attività pratiche in modo proficuo perché si organizza il lavoro in gruppi”. E allora si può dire quasi con certezza: “reputo questo esperimento certamente positivo e credo lo stesso valga anche per gli studenti”.
Chiude la prof.ssa Antonella Scorziello, coordinatrice del secondo semestre del III anno, che conferma: “l’idea del blocco di lezioni intensive” e il sostenere i “relativi esami subito dopo la fine dei corsi”. Nello specifico, gli iscritti al terzo anno dovranno affrontare Farmacologia I “un esame impegnativo, le lezioni dureranno tutto il semestre” Fisiopatologia, Anatomia patologica I, Metodologia Clinica Medico-Chirurgica, che ha “un taglio più teorico-pratico”. Come ribadito dalle colleghe, anche per Scorziello la sessione di esame nel mezzo di questa seconda parte dell’anno serve agli studenti “per non trascinarsene troppi fino alla sessione estiva”. E per arrivare al meglio ad ogni appuntamento “bisogna assentarsi il meno possibile”, conclude la docente. “È vero, al terzo anno ormai il metodo c’è, ma partecipare alle lezioni significa assimilare i concetti, avere il contatto con noi docenti, assorbire un canovaccio su come approcciare la materia. Penso alla Farmacologia per esempio: è importante comprendere come funziona il farmaco, cosa gli succede quando entra nell’organismo; ma questo vale per tutti gli esami”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 16

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