CNU: pallavolo maschile, buona la prima

Sono già un passo più vicini ad Ancona i ragazzi della pallavolo maschile che rappresentano il CUS Napoli nei Campionati Nazionali Universitari (CNU) del 2025. La squadra appena selezionata, infatti, ha già disputato la prima partita contro Milano, portando a casa un bel 3-0 (25-22 / 25-22 / 25-14). Un match iniziato non senza difficoltà e che, però, ha poi visto una grande ripresa della squadra di casa: così lo racconta Gianluca Barbieri, uno dei giocatori del CUS Napoli. “I primi due set non sono stati facilissimi: abbiamo in campo persone che non hanno mai giocato insieme, all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà ed eravamo sotto di qualche punto. Poi, però, abbiamo trovato l’intesa giusta per riuscire a vincere contro una squadra che aveva giocatori provenienti anche da Serie B e Serie A3”. Il segreto di questo successo? L’inclusione: “una squadra si coltiva nel tempo ed è difficile si crei subito il gruppo – continua Gianluca – Invece, mi sono subito sentito incluso sia nei due allenamenti che avevamo svolto sia in partita e ne sono stato molto felice. Mi sono sentito considerato anche rispetto ad alcune idee che avevo sulle modalità di gioco”. Dal momento che la rappresentativa napoletana conta anche ragazzi provenienti da campionati di alto livello, come confessa Francesco Barbati, altro membro del team, poteva un po’ esserci il pregiudizio che “i più forti sarebbero stati più vanitosi”. Smentisce tutto: “i più bravi e più anziani hanno trascinato i più inesperti a far parte del gruppo e siamo stati uniti per raggiungere insieme un obiettivo”. Giocare con o contro persone con grande esperienza, anche provenienti da fuori, “non è qualcosa da tutti i giorni – continua – Sono ragazzi veramente capaci, talentuosi, intelligenti tatticamente; mi sento fortunato e sento di poter imparare tanto”.
Di certo, si dovrà fare tesoro di questa prima esperienza per scendere in campo con ancora più grinta, l’11 marzo, nella gara di ritorno. Per staccare il pass per le finali, al CUS Napoli basterebbe strappare anche solo un set alla squadra meneghina, stavolta in casa loro, ma l’obiettivo è tornare a via Campegna con in tasca tutti e tre i punti: “Dato che all’andata abbiamo vinto 3-0, dall’esterno la partita di ritorno potrebbe sembrare facile – spiega Gianluca – ma loro hanno giocato fuori casa all’andata e ora tocca a noi. In più, il loro livello potrebbe cambiare perché potrebbero avere giocatori che non si erano portati in trasferta”. Per raggiungere l’obiettivo, allora, “dobbiamo avere la stessa mentalità dell’andata e stare concentrati, pensando che non ci basta vincere solo un set ma vogliamo tutta la partita”. “Fare una trasferta così lunga un po’ spaventa. Molti di noi non hanno mai giocato così lontano – ammette Francesco – ma il bello di questo sport è che ovunque vai trovi caratteristiche e tecniche diverse e si può imparare tanto”. E poi, in pieno spirito CNU, pensa alle persone che avranno occasione di conoscere: “credo che lo sport possa avvicinare quasi tutti, soprattutto se c’è di mezzo la passione”. Una passione che, per Francesco, è diventata “uno stile di vita, un pensiero fisso”: dalla seconda media non ha mai smesso e spera di “poterla far diventare un lavoro, in futuro”. Per questo, si sta già attrezzando: frequenta infatti Scienze Motorie alla Parthenope, al secondo anno, e ha anche iniziato ad allenare ragazzi più piccoli: “Ci sono competenze e nozioni che bisogna avere per fare questo mestiere e voglio impegnarmi per essere un buon allenatore per i miei ragazzi. La pallavolo mi ha insegnato a stare bene e ad avere una casa, un rifugio: quando non andavo a scuola, i miei allenatori mi invitavano ad andare in palestra e stavo lì con loro tutto il giorno. Spero in futuro di poter dare anch’io una casa a tanti ragazzi che non sono così fortunati”.
Gianluca, invece, appassionato di tutto ciò che c’è dietro la messa in mare di una nave, dalla sicurezza agli strumenti per lo svolgimento dei test, frequenta la Triennale in Scienze Nautiche alla Parthenope. Pur avendo scelto un percorso lontano dai campi di volley, però, c’è una cosa di questo sport che porta con sé anche all’Università: “l’importanza dell’essere uniti. Nella pallavolo, proprio fisicamente, non puoi giocare da solo: la palla passa a qualcun altro prima che arrivi a te e devi necessariamente fidarti dei tuoi compagni, ed è molto più bello giocare in un clima sereno e avere sintonia. Al livello universitario, c’è tanta differenza tra fare una vita solitaria, senza chiedere niente a nessuno, e limitarsi ad andare e tornare dalle lezioni. È importante saper chiedere e trovare le persone giuste con cui studiare insieme, che è molto più divertente, e farsi forza agli esami, per superare i momenti difficili”.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n. 4 – 2025 – Pagina 39

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