Maggio, studente fatti coraggio: con la fine dei corsi anche per i ragazzi di quarto e quinto anno, la sessione estiva è davvero iniziata per tutti a Giurisprudenza. Tra chi si era già messo all’opera ad aprile, approfittando dell’appello jolly per recuperare o iniziare ad anticiparsi, e chi, invece, ha dato il tutto e per tutto nelle feste di Pasqua in vista di maggio, abbiamo raccolto domande frequenti, consigli e feedback per affrontare al meglio le commissioni d’esame. Iniziamo con Flavia D’Amato, studentessa del percorso internazionalistico al quinto anno, che ha scelto Politica Economica con il prof.
Purificato: “L’esame si compone di due prove scritte e si calcola poi la media dei due compiti. Ogni prova prevede sei domande, dalle quali sceglierne due. Quesiti molto precisi. Comunque, il poter scegliere e il poter avvalersi delle slides vicino ha reso il tutto meno ostico quindi consiglio di sceglierlo al posto di Diritto dei mercati finanziari”, l’altro esame obbligatorio a scelta previsto all’ultimo anno. “Il docente è veramente bravissimo ed è molto disponibile con gli studenti”, aggiunge. Poi, Diritto dell’Immigrazione con la prof.ssa Rolando e Tutela dei diritti umani con i professori De Santis, Circolo e Iovine: “per entrambi gli insegnamenti, ma in generale per tutti gli esami d’indirizzo, consiglio vivamente di seguire: se sei corsista, tendono ad agevolarti e il programma d’esame è sempre, poi, ciò che viene spiegato a lezione. Quindi, i tempi di preparazione si riducono.
Da non corsista, invece, la mole di studio è un po’ più corposa”, riporta. A Tutela dei diritti umani, le domande per Flavia hanno riguardato l’esecuzione delle sentenze, l’evoluzione della Carta dei Diritti Fondamentali e un progetto che era stato realizzato a lezione. Per Diritto dell’immigrazione, invece, il suggerimento è concentrarsi sul Frontex e la Direttiva Accoglienza. Saltando dal quinto al primo anno, a raccontare il suo faccia a faccia con Economia Politica è Davide Del Gaudio (III cattedra). Per lui, è stato “un rapporto di amore-odio”. Il prof. Brancaccio “è molto esigente ed ha un programma leggermente diverso da quello delle altre cattedre, però fornisce tutto il materiale necessario allo studio, fa svolgere esercitazioni e a lezione si discutono anche le appendici”, spiega.
Poi Filosofia del Diritto, con la prof.ssa Marzocco: “Frequentare è stato utile: se non si segue il giusto ragionamento, la materia inizia a diventare complessa, mentre con le spiegazioni della docente i libri diventano molto più scorrevoli e gli esami in generale più semplici”. Dal secondo anno, Luca Del Sorbo (III cattedra) riporta la sua esperienza a Diritto del Lavoro con la prof.ssa Venditti: “sono solo in tre in commissione. Io, ad esempio, ho sostenuto l’esame solo con l’assistente, senza passare dalla professoressa – racconta – È un esame molto pratico: mi sono stati chiesti esempi pratici, cioè nella realtà come si concretizzasse la teoria che stavo spiegando”.
Luca aggiunge di non farsi spaventare: “sembra che ti correggano per tutto il tempo, poi alla fine l’esame sta andando bene”. Nel suo caso le domande hanno riguardato: il potere di gestione della contrattazione collettiva e l’evoluzione delle rappresentanze sindacali di azienda, licenziamenti e l’applicazione della tutela obbligatoria e lo ius variandi e, nello specifico, il demansionamento. Come tempi di preparazione, suggerisce minimo un mese: “Lo reputo, dopo Diritto Privato, l’esame più corposo dato fino ad ora”, afferma, “è una materia che si evolve molto e c’è tanta giurisprudenza della Corte Costituzionale”, soprattutto dopo il 2015 (riforma del Jobs Act). Per questo, il suo consiglio è “stampare i decreti e provare a capire le cose da lì, perché dai libri e da internet ci si perde un po’”.
Rimanendo al secondo anno, ci spostiamo nella II cattedra, dove Giuseppe De Sanctis ha sostenuto Diritto Internazionale (con il prof. Zarra) e Diritto Tributario (con la prof.ssa Alfano). Per il primo, occhio alla parte speciale: “è scritta da lui e ci tiene moltissimo”, riporta. “Essere corsisti aiuta molto in sede d’esame, perché si è trattati con maggiore riguardo, ma per prepararlo bene non si può impiegare meno di un mese”, sostiene. Per quanto riguarda le domande, invece, il colloquio si è incentrato su: ius cogens, maternità surrogata, privacy e GDPR. Per Diritto Tributario suggerisce, in primo luogo, di studiare dal manuale di Fiorentino con un tempo di preparazione stimato di circa una ventina di giorni.
Poi, di “seguire il corso e partecipare alle simulazioni processuali che si organizzano, in quanto permettono di iniziare a conoscere gli assistenti e sostenere la prima parte dell’esame tutta con loro”. Come argomenti di punta, infine, suggerisce sanzioni, interpello e tipi di imposte.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n. 10 – 2025 – Pagina 27