Accesso ai Corsi di Laurea in Medicina: le rappresentanze studentesche scrivono al Ministro

Dopo la riforma, approvata il 30 maggio 2024, dell’accesso ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, i rappresentanti degli studenti di numerosi Atenei italiani hanno scritto una lettera di opposizione, inviata il 22 novembre alla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, alla proposta di eliminare il test di ingresso e aumentare il numero di accessi.
“Negli ultimi mesi ho costruito una rete di rappresentanti italiani di Medicina per strutturare una contestazione credibile alla riforma sul numero chiuso – racconta Antonino Esposito, promotore dell’iniziativa, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione della Federico II, presidente dell’Associazione Asmed – Abbiamo messo insieme quasi 40 Atenei, praticamente il 90%, e abbiamo scritto una lettera per la Ministra”. Obiettivo della lettera, come si legge, “Difendere e tutelare il Servizio Sanitario Nazionale, garantire un futuro solido e qualificato alla formazione medica in Italia, preservare una sanità pubblica accessibile e di qualità, basata su competenze reali e su una preparazione rigorosa”.
Molteplici i temi affrontati: l’assenza di risorse degli Atenei (spazi o personale docente) per sostenere l’aumento degli accessi senza un vero e proprio piano infrastrutturale, con la conseguente perdita di qualità nella formazione pratica e clinica; l’iniquità di una selezione (filtro tramite esami al primo semestre) che rischia di penalizzare gli studenti più vulnerabili e con condizioni economiche precarie; l’aumento di corruzione, favoritismi e baronaggio accademico, per una selezione interna legata al superamento degli esami di profitto; il rischio di formare medici disoccupati o costretti a emigrare per trovare opportunità lavorative per mancanza di adeguata programmazione; l’aggravamento delle disuguaglianze economiche e sociali.
Per Antonino la vera discussione da affrontare riguarda il percorso post-laurea: “Gli attuali modelli di accesso e gestione delle Scuole di Specializzazione non sono più sostenibili per il Sistema Sanitario Nazionale e per i giovani medici, che si trovano ad affrontare anni di incertezza con condizioni economiche non più compatibili con il costo della vita attuale. La riforma dovrebbe concentrarsi su una revisione strutturale del sistema post-laurea, garantendo percorsi formativi integrati con condizioni lavorative dignitose”.
Questa mobilitazione è “senza precedenti: tutta la rappresentanza di Medicina, da ogni territorio e a tutti i livelli, unita in un’unica voce, che il Ministero non può ignorare – afferma Antonino – Siamo uniti e determinati a tutelare la qualità della formazione e il futuro del sistema sanitario. Il nostro gruppo rappresenta una generazione di futuri medici e professionisti sanitari che non accetteranno che la propria preparazione venga sacrificata”.
“La nostra non è solo una critica, ma un’azione responsabile di chi rappresenta il futuro della sanità italiana – specifica Antonino – È un invito a costruire insieme un sistema formativo più forte, equo e sostenibile. Siamo pronti a confrontarci e a collaborare con il Ministero, la CRUI e tutte le istituzioni”.
Le richieste sono concrete: un piano di investimenti per infrastrutture universitarie; un incremento delle borse di specializzazione e formazione post-laurea; modalità di selezione trasparenti e standardizzate.
I rappresentanti vogliono che la Ministra Bernini ascolti chi rappresenta le esigenze di una generazione intera per portare “la nostra esperienza al tavolo di lavoro sulla riforma dell’accesso ai Corsi di Medicina, presieduta dal prof. Lenzi, che non ha previsto il coinvolgimento della componente studentesca”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 19-20 – 2024 – Pagina 8

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