Corsi più moderni “perfetti per chi ha una grande curiosità scientifica e intellettuale”

Ricerca e didattica su temi di alto impatto sociale, come la produzione di energia, di materiali e sistemi compositi e bio-ispirati, sviluppo dei processi industriali e attenzione ai bisogni del futuro sono i principi cardine del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale (DICMAPI), diretto dal prof. Giuseppe Mensitieri.
Per le aspiranti matricole due Corsi di Laurea Triennale: Ingegneria Chimica e Scienza e Ingegneria dei Materiali che diventano sempre “più attuali nei contenuti degli insegnamenti per avvicinare i nostri laureati alle figure richieste dal mercato del lavoro – spiega il prof. Mensitieri – Per questo ci stiamo impegnando in una maggiore interrogazione degli stakeholder in modo da fare una ‘manutenzione’ dei Corsi e potenziare lo sviluppo di competenze maggiormente desiderate dalle aziende e preparare anche meglio gli studenti alle Magistrali”.
Le Triennali, infatti, si completano con le due Magistrali in Ingegneria Chimica e Ingegneria dei Materiali, più la terza, erogata in lingua inglese, Industrial Bioengineering con cui si può colorare in maniera diversa l’offerta, e si arricchiscono con i Minor in ‘Green Technologies’ e in ‘Ingegneria Farmaceutica’, nel quadro del progetto nazionale Tecnologie per le transizioni.
L’innovazione degli insegnamenti non riguarda, però, solo i contenuti, ma anche le metodologie: nel 2024/2025 si attiveranno dei corsi di formazione, svolti da un consulente esterno, per dieci docenti del Dipartimento allo scopo di “implementare, anche con metodi informatici avanzati, la didattica” dal primo semestre. Per due di questi docenti inizierà una sperimentazione attiva nei propri corsi di questi strumenti didattici innovativi. L’iniziativa rientra nel riconoscimento ministeriale di Eccellenza, che consentirà al Dipartimento anche l’acquisizione di nuove attrezzature e strumentazioni con ingenti investimenti economici, grazie al lavoro degli amministrativi, e il reclutamento, al fianco dei tre ricercatori a tempo determinato, di due professori associati esterni. “I professori lavoreranno sulle tematiche centrali del programma di Eccellenza e spero che possa rappresentare un’apertura del Dipartimento all’esterno, magari anche al di fuori dell’Italia”.
Ad aspettarle le matricole troveranno corsi più moderni nei contenuti e nella didattica, “perfetti per chi ha una grande curiosità scientifica e intellettuale e desidera inserirsi bene e velocemente nel mondo del lavoro in ambiti molto diversi tra loro”, afferma il prof. Mensitieri. L’ingegnere chimico “non è più solo l’impiantista classico, ma trova applicazione in numerosi campi della produzione industriale”, l’ingegnere dei materiali “adesso è coinvolto nella progettazione di nuovi materiali per attività sempre più diversificate. In breve un lavoro soddisfacente e la gratificazione dell’alta qualificazione professionale”.

I corsi di Laurea
“Una laurea alla stregua di Medicina o Giurisprudenza perché apre tante porte. La figura professionale formata è riconosciuta e apprezzata in molti contesti del mercato”, dice il prof. Giovanni Ianniruberto, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria Chimica.
Un passo indietro con la settimana di pausa didattica (con l’entrata in vigore del nuovo regolamento di Ateneo nel maggio 2023 il Collegio di Ingegneria ha stabilito per l’anno accademico 2023/24 l’obbligo di almeno 5 appelli di esame ordinari – a gennaio, febbraio, giugno, luglio e settembre – e almeno 2 appelli di recupero obbligatori per gli esami in debito, rivolti agli studenti fuoricorso o che hanno già frequentato il corso del relativo insegnamento, e l’introduzione di un periodo di sospensione delle lezioni, una pausa didattica durante ciascun semestre, a novembre e ad aprile):
“Abbiamo ricevuto dei feedback misti, ma la pausa ha portato ad affanni per chiudere i corsi in tempo e non vorremmo iniziare prima a settembre né finire troppo in prossimità del periodo natalizio – spiega il prof. Ianniruberto – Ovviamente invogliamo comunque tutti i docenti a proporre le prove intercorso come verifica in itinere della preparazione degli studenti e della ricezione dell’insegnamento”.
L’interesse per gli studenti, infatti, è capillare e fondamentale: “Abbiamo istituito il programma di mentorship con cui i professori seguono le matricole e c’è anche il tutorato. Svolgiamo poi sempre incontri con gli studenti per recepire il feedback e monitorare la situazione, come quello che c’è stato a marzo all’Accademia Pontaniana”.

Learning by doing, sostenibilità e multidisciplinarietà le parole chiave di Scienza e Ingegneria dei Materiali, Corso di Laurea coordinato dal prof. Ernesto Di Maio. Già al secondo anno, infatti, gli studenti entrano in laboratorio e per il 2024/2025 è stato ulteriormente potenziato il Laboratorio di Scienza e Tecnologie dei Materiali con ulteriori attività. La sostenibilità, inoltre, non solo è al centro della ricerca del corpo docente, “molto qualificato, vincitore di premi internazionali e finanziamenti europei prestigiosi”, ma è presente nella didattica dei vari insegnamenti.
Si punta anche sulle soft skills: da quest’anno, accanto ai classici tirocini in azienda, è stato istituito un tirocinio presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, confermato anche per il 2024/2025, culminato nel Progetto Procida contro la zanzara tigre. “Potrebbe sembrare una scelta strana, ma l’idea è potenziare le soft skills e arricchire la formazione tecnica, a volte un po’ fredda, degli ingegneri con il confronto con gli artisti”, spiega il prof. Di Maio. Il Coordinatore consiglia il Corso agli studenti “a cui piacciano materie scientifiche come la chimica e la fisica, ma sia anche incuriosito dalla tecnica e dall’applicazione pratica”.


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