Dieci canali, 5mila iscritti, 2mila prenotati ad ogni esame

Primi sei mesi in sella alla Scuola delle Scienze Umane e Sociali della Federico II per il prof. Andrea Mazzucchi, docente ordinario di Filologia della Letteratura Italiana. “Questa prima fase – racconta il Presidente della Scuola eletto lo scorso luglio (era vicepresidente dal 2016) – è stata dedicata soprattutto ad affrontare l’emergenza dei 24 crediti formativi necessari per accedere all’insegnamento. Ho ereditato questo fardello e si è dovuto affrontare in tempi brevi per garantire ai laureati l’opportunità di partecipare al concorso ministeriale ormai imminente. Non è stato facile perché il nostro Ufficio Scuola ha solo due unità di personale, le dottoresse Maria Ferracane e Nunzia Barbato, le quali hanno affrontato la gestione di 5000 tra domande di riconoscimento di esami pregressi e domande per sostenere esami”. È stata una corsa contro il tempo, insomma, quella che la Scuola ha effettuato in autunno. È ancora in essere, perché a febbraio ci sarà la fase estremamente complicata da gestire, sotto il profilo logistico, degli esami. Tuttavia, il Presidente Mazzucchi è soddisfatto di come la struttura ha affrontato finora l’emergenza. “Abbiamo attivato – dice – una offerta didattica che fosse la più ampia possibile, e per garantirla abbiamo stipulato un buon numero di contratti di diritto privato attraverso bandi. Come si immagina, non è stato semplice”. Prosegue: “Per ciascuno dei settori disciplinari abbiamo attivato circa 10 canali di insegnamento, in mancanza dei quali non avremmo avuto la possibilità di accogliere 5000 iscritti. Abbiamo utilizzato in particolare la seconda metà di dicembre e gennaio per le lezioni, approfittando della circostanza che sono periodi di sosta dei corsi universitari tradizionali, quelli riservati ai non laureati. Sono state requisite tutte le aule del centro storico per consentire a tutti gli studenti di frequentare. Ci sono stati disagi, lo ammetto e me ne dispiaccio, ma il concorso del Ministero è ormai imminente. Credo che i laureati abbiamo sopportato…
 
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