Dopo la laurea in Scienze Nutraceutiche…

La mente nel presente, per assorbire tutte le competenze necessarie a diventare tecnici provetti, lo sguardo nel futuro, per capire in quale direzione si muove il mondo del lavoro. E proprio per questo il coordinamento di Scienze Nutraceutiche ha imbastito un incontro tra studenti e aziende lo scorso 6 maggio al Dipartimento di Farmacia. Buona partecipazione – un centinaio, i presenti – a quello che in realtà è stato solo il primo di un ciclo di appuntamenti di orientamento, ‘IncoNutra’.

“Formiamo studenti che diventeranno tecnici dei prodotti alimentari o tecnici chimici – spiega la prof.ssa Francesca Ungaro, Coordinatrice del Corso di Laurea Triennale – entrambi operano tramite consulenza tecnico-scientifica come liberi professionisti in strutture pubbliche o private che lavorano nel settore nutraceutico – reparti di sviluppo, di produzione e controllo qualità, industrie di prodotti alimentari, nutrizionali, dietetici, ma anche informazione e marketing”.

Inoltre, il tecnico chimico “può accedere all’albo dei chimici junior e per questo può lavorare in laboratori adibiti all’analisi chimica, quantitativa e qualitativa nei settori già citati, così come enti di ricerca”. In generale il laureato in Scienze nutraceutiche acquisisce una serie di crediti (chimico-farmaceutico, tossicologico, patologico, tecnologico-farmaceutico) che gli consentono di svolgere anche attività di chimico informatore. Una panoramica sulle varie figure professionali propedeutica a comprendere meglio i focus dei singoli incontri.

“Nel caso del primo di questi appuntamenti, ci siamo impegnati a presentare ai ragazzi due aspetti del settore nutraceutico”. Infatti, dopo i saluti istituzionali e l’introduzione ai lavori, la prima parte dell’incontro è stata dedicata alla produzione e assicurazione di qualità degli integratori alimentari. Nello specifico, ne ha parlato il dott. Stefano Maurelli di Farmaceutici Damor S.p.A., che “ha raccontato la realtà industriale, di come si sviluppa, si produce e si valuta la qualità dei prodotti a quel livello. Ha reso l’idea di cosa si può fare, di come ci si può inserire nel controllo di qualità dei prodotti alimentari”.

Successivamente è stato il turno del dott. Gabriele Busiello e dell’ing. Adriana Di Sarno della Eberlife Farmaceutici S.p.A., che hanno parlato invece di comunicazione e informazione nel settore Food & Health – “i nutraceutici stanno diventando sempre di più un coadiuvante nelle terapie per diverse patologie”. In particolare, Busiello ha dato a studentesse e studenti “molte dritte su come si svolge la professione, su come presentarsi, sul bagaglio scientifico da portare con sé. Non a caso, l’interesse dei partecipanti, durante il cosiddetto ‘Questions & Answers’ finale, si è orientato sempre su come inserirsi, sull’elaborazione di un curriculum, sulla gestione di una candidatura spontanea. Ne è emerso un dibattito molto interessante e stimolante”.

A leggere i dati Almalaurea sul futuro dei laureati in Scienze nutraceutiche, si intuisce che la maggioranza prosegue con una Magistrale: dunque, perché confrontarsi con le aziende già durante la Triennale? Ungaro risponde così: “far conoscere gli sbocchi non serve solo a raccontare loro cosa potranno fare, ma può essere utile ad orientare al meglio per il biennio di studio successivo, che si tratti di Nutrizione umana, Biotecnologie del farmaco, Nutricosmeceutica”.

Insomma, il settore nutraceutico lo si può analizzare da tanti punti di vista: “queste sono state solo le prime due realtà conosciute e affrontate, ma c’è tutto un mondo su ricerca e sviluppo, per esempio, che vedremo da vicino. Stiamo prendendo accordi con altre aziende per i prossimi incontri”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 9 – 2025 – Pagina 25

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