Giochi di società, esperimenti, app: a ‘Scuola in Mostra’ si raccontano, con il sorriso, didattica e ricerca

Giochi di società, esperimenti, app: a ‘Scuola in Mostra’ si raccontano, con il sorriso, didattica e ricerca

Giochi di società a tema matematico; video di razzi, velivoli in costruzione e polpi che aprono barattoli con i tentacoli; comuni alimenti quotidiani dai quali estrarre molecole per comprendere le regole alla base dell’alimentazione; minerali mangia-inquinanti, intelligenze artificiali che combattono i bulli. La Scuola Politecnica e delle Scienze di Base si è messa ‘in Mostra’, il 14 aprile scorso, raccontandosi agli studenti delle scuole attraverso i suoi filoni didattici più caratterizzanti e i progetti di ricerca all’avanguardia. L’evento si è svolto alla Mostra D’Oltremare, un po’ sottotono a causa di una sfortunata combo di meteo tempestoso e disagi nel trasporto pubblico.

Nonostante questo però, nel Padiglione 5, docenti, dottorandi e studenti degli 11 Dipartimenti della Scuola provano a far breccia nelle menti delle future matricole. Agli stand di Matematica, ad esempio, “si gioca e ci si diverte”, afferma il prof. Ulderico Dardano. Il Dipartimento espone il ‘Caccio…poly’, un gioco da tavolo open source ispirato al famoso Monopoly, “le cui caselle richiamano insegnamenti e branche della matematica con lo scopo di aiutare matricole e aspiranti tali ad orientarsi nell’ambito del Corso e del piano di studi. Ne abbiamo anche una versione junior, per i ragazzi ai primi anni di scuola”.

Insieme al docente ci sono alcuni allievi dell’Istituto Tecnico Tecnologico ‘Giordani-Striano’ di Napoli. Propongono altri giochi, più semplici come il classico domino, o più arzigogolati come delle successioni di pentagoni ed esagoni con cui costruire un pallone da calcio. I fluidi non newtoniani, in questo caso un composto di acqua e amido, sono al centro di un esperimento di Reologia molto apprezzato, proposto dalle dottorande Simona Russo Spena e Ilaria Cusano ad uno dei tavoli di Ingegneria Chimica: “Questa tipologia di fluidi muta viscosità a seconda delle sollecitazioni ricevute. Più forza viene applicata, più si comportano come un solido”, spiegano. Lo sperimentano: immergono lentamente un dito nel composto, senza incontrare resistenza, poi lo colpiscono energicamente con un pugno chiuso che non buca la superficie.

Piuttosto, qualche schizzo colpisce i presenti. Accanto a loro Noemi Faggio, dottoranda in Ingegneria dei Materiali, istruisce una piccola platea “in merito ai materiali cosiddetti amici dell’acqua, capaci di rimuovere gli inquinanti. Tra questi, le zeoliti, minerali disponibili in natura o sintetizzabili in laboratorio, che si comportano come una sorta di setaccio molecolare”. E mostra una fiala di acqua contaminata da rame blu nella quale l’aggiunta di polvere di zeolite fa precipitare sul fondo gli ioni rame rendendo l’acqua pulita.
Gli ingegneri informatici Antonio Galli e Michela Gravina, invece, presentano al computer i risultati del progetto inter-Ateneo ‘Bully Buster’, “dedicato alla realizzazione di un’app per combattere bullismo e cyberbullismo grazie alla computer vision e all’intelligenza artificiale. L’app ha tre moduli: “Il primo è in grado di analizzare i video per combattere i fake, il secondo e terzo lavorano sul contenuto testuale, come quello di una chat scolastica, attraverso la sentiment analysis e rilevando l’emotività di chi scrive. Ora siamo in fase di divulgazione presso le scuole”.

Dallo stand dell’insegnamento di Acustica applicata all’Ingegneria Meccanica, Dipartimento di Ingegneria Industriale, arrivano dei suoni forti. Il prof. Raffaele Dragonetti illustra i concetti di frequenza e amplificazione attraverso foglie di tè e bicchieri di vetro. Sottoposte alla vibrazione, le foglie di tè non reagiscono ma, se collocate sopra il bicchiere, si agitano e tremano. “È un concetto, dimostrato attraverso un esempio semplice, che noi studiamo applicato a strutture molto più complesse e in relazioni a materiali smorzanti capaci di attenuare le risonanze”, informa. L’Ingegneria tutta è presente con piccole apparecchiature o modellini.

Per il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, presso uno degli espositori, il dottorando Raffaele Manzo mostra un modello di impianto di depurazione, “composto da bottiglie e siringhe da laboratorio, un imbuto per la sedimentazione della sabbia in acqua. Ci sono anche alcuni elementi più interattivi, dei collegamenti tra le bottiglie che simulano il passaggio del gas prodotto e in parte consumato in una fase del processo”.
Tra i Dipartimenti di Scienze, Biologia si distingue per i segnalibro a tema animale e vegetale. Di polpi, ad esempio, parla Gaia Grieco, tesista di Zoologia, che sta studiando i processi di RNA editing di questi molluschi per confrontarne l’evoluzione con quella di altri organismi paralleli.

I tesisti di fisiologia vegetale, invece, hanno al microscopio cellule di spirulina e clorella, le une a forma di spirale e le altre di palline. Un semplice esperimento con il latte e un po’ di succo di limone o di acqua bollita, per ottenere dei precipitati, è lo spunto per parlare di alcune proteine “impiegate nei processi di produzione del formaggio oppure, in un ambito totalmente diverso, per ottenere delle tempere”, illustra Paola Cicatiello, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Chimiche. Il Dipartimento di Architettura è rappresentato da alcuni giovani laureati. Planimetrie alla mano ripropongono le loro tesi “per far capire che il progetto architettonico non è un semplice disegno ma nasce da un preciso ragionamento storico e tecnico”, dice Antonio Festa il cui lavoro finale si è incentrato sullo studio, il restauro e l’individuazione di una nuova funzione d’uso di un ex tabacchificio di Amorosi, provincia di Benevento.

Gli studenti hanno tanto su cui riflettere. In principio piuttosto spaesati dalla sovrabbondanza di informazioni, qualcuno alla fine sembra aver identificato uno studio di elezione. È l’Ingegneria Aerospaziale, ad esempio, per Francesco e Antonio, del Liceo Scientifico ‘R. Caccioppoli’, affascinati “dalle ricerche dei Dipartimenti di Ingegneria, incentrate sulla sostenibilità economica ed ambientale” così come è la Geologia per Massimo, del Liceo Classico ‘G. De Bottis’, “speranzoso di poter intraprendere campagne di esplorazione a caccia di rocce e sedimenti”.
Carol Simeoli

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